Luigi Gubitosi



4
agosto

RAI INFORMAZIONE, L’OBIETTIVO DI GUBITOSI: UNA SOLA TESTATA PER TUTTE LE NEWS

Luigi Gubitosi

Un uomo solo al comando. E una sola testata per tutte le news. L’idea, partorita da Luigi Gubitosi nell’ambito della riforma dell’informazione Rai, potrebbe presto diventare realtà. Il Direttore Generale di Viale Mazzini è partito in quarta ed ora è intenzionato a realizzare la rivoluzione editoriale avviata settimana scorsa con la benedizione del CdA aziendale. Dopo l’estate il piano verrà presentato anche alla Commissione di Vigilanza e solo allora si potrà procedere di conseguenza. Intanto, però, si delineano sempre più i dettagli della storica operazione, che punta ad ottimizzare le risorse non senza polemiche.

Rai Informazione: una testata per tutte le news

Come riporta Repubblica, che ha sfogliato il progetto in questione, tra le novità in arrivo ci sarebbe anche la nomina di un supervisore editoriale che coordini l’informazione e si prenda ogni responsabilità. La mossa va inquadrata nella prospettiva indicata dallo stesso Gubitosi, il quale suggerisce una riduzione delle testate giornalistiche televisive: dalle attuali sette a due sole. Rai Sport per i notiziari sportivi e Rai Informazione. Così facendo, le news verrebbero curate da una sola testata per tutti i canali del servizio pubblico, con un conseguente e sostanzioso risparmio economico. Secondo alcune stime Rai, il nuovo assetto delle news costerà il 20% in meno (circa 100 milioni) sul totale di 501milioni cui ammontano le attuali spese “tra costi esterni e costi interni di produzione e testata”.

Rai, stop alle promozioni facili

La mannaia di Gubitosi dovrebbe ridurre anche il numero dei vicedirettori e regolare il circolo delle promozioni (spesso facili), che dovranno essere giustificate e potranno essere concesse solo in determinati periodi (a dicembre e ad aprile). Verranno inoltre eliminate alcune edizioni dei telegiornali. Su Rai1, Rai2 e Rai3 rimarranno solo le edizioni principali dei tg, ed è intuibile che a sparire saranno proprio quelle brevi. RaiNews24 (che nella sostanza sarà accorpato al Tg3) produrrà tutte le edizioni straordinarie sulle prime tre reti del servizio pubblico e le edizioni flash per sia per i canali generalisti che per quelli specializzati.




30
luglio

RIFORMA RAI, BIANCA BERLINGUER VS GUBITOSI: INDENTITA’ CULTURALE A RISCHIO. IN FUTURO? PRONTA A LAVORARE IN ALTRE VESTI

Bianca Berlinguer

La Rai va ripensata radicalmente. Ma ha poco senso limitarsi solo all’informazione“. Bianca Berlinguer non nasconde le proprie perplessità riguardo alla riforma delle testate giornalistiche messa a punto dal DG Luigi Gubitosi e posta ora al vaglio del CdA. Reazione comprensibile, la sua: secondo il nuovo piano editoriale, infatti, il Tg3 confluirebbe in una grande newsroom assieme a RaiNews, Tgr, Ciss, meteo e Web. Pur nella consapevolezza che nel servizio pubblico del futuro vada ridiscusso tutto, il pericolo ravvisato dalla giornalista è quello che ogni testata perda la propria identità.

Bianca Berlinguer: identità culturale a rischio

La forza della Rai è stata la politica di canale, cioè rete più testata giornalistica, ben pensata editorialmente e con chiare caratterizzazioni” ha spiegato la Berlinguer in un’intervista al Corriere. Secondo la direttrice del Tg3, è proprio questo il patrimonio che potrebbe sfaldarsi con la riforma targata Luigi Gubitosi. Ma attenzione a non fraintendere la zarina:  Bianca, infatti, parla di identità culturale e non di orientamento politico. “Alla Rai domina sempre questo equivoco: se parli di identità ecco spuntare subito la politica. Ma non è più così” ha precisato la giornalista, mettendo le mani avanti. La bocciatura è netta:

Non riesco a capire la differenziazione tra le due newsroom. Penso che alla resa dei conti il primo esito del piano sarà di una riduzione di personale. Normale che l’azienda si ponga obiettivi di risparmio, ma dovrebbero essere chiaramente dichiarati e non è detto che quella sia la sola strada per raggiungerli (…) Se proprio si vuole procedere ad un accorpamento tra le varie testate, allora meglio portarlo fino alle estreme conseguenze, quello di una redazione giornalistica davvero unica” ha detto la Berlinguer.

Bianca Berlinguer: meglio creare una rete di sola informazione

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24
luglio

RAI, CAMBIANO I TG. IL PIANO DI GUBITOSI: DUE SUPER REDAZIONI IN STILE BBC

Luigi Gubitosi, Bianca Berlinguer

Il piano che rivoluzionerà l’informazione Rai si chiama “15 dicembre“. In quella data, nel 1979, nacquero il Tgr e il Tg3, a completamento dell’assetto giornalistico. Trentacinque anni dopo, il DG Luigi Gubitosi è pronto a lanciare un nuovo cambiamento epocale: in arrivo, un riassetto strutturale (ma non formale) che porterà alla nascita di due super redazioni. Due grandi newsroom al posto della frammentazione di testate oggi esistente. “È il modello Bbc. Ma è anche quello del Gr creato da Livio Zanetti” ha spiegato Gubitosi in un’intervista all’Espresso.

Per il top manager di Viale Mazzini, si tratta della naturale evoluzione del progetto di digitalizzazione e del piano industriale, che nel terzo anno – quello corrente – avrebbe previsto anche una riorganizzazione dell’area editoriale. Domani, venerdì 25 luglio, la manovra verrà presentata al CdA, e Gubitosi è pronto ad andare fino in fondo. Se lo bloccassero, ha spiegato, “dovrò prenderne atto“. La rivoluzione avverrà in due fasi, la prima delle quali si dovrà realizzare tra il 2015 e il 2016.

Informazione Rai: ecco le due Newsroom

Prevede la nascita di due newsroom. La numero 1 sarà composta dall’accorpamento di Tg1, Tg2 più Rai Parlamento. La 2 sarà formata da Tg3 più Rai News più Tgr e Ciss, meteo e Web. Newsroom 1 sarà generalista e avrà anche un canale istituzionale. Newsroom 2 porterà un’evoluzione dell’all news integrando offerta nazionale, internazionale e locale. Con Newsroom 2 otteniamo un risparmio immediato. Rai News che doveva sostituire la sua digitalizzazione di prima generazione, ora potrà usare quella di ultima di Rai Tre senza costi aggiuntivi

ha illustrato Gubitosi, avvisando che “saranno due grandi accorpamenti ma apparentemente non cambierà nulla“. Il trucco c’è, ma non si vedrà.

Rai, Gubitosi: i marchi TG1, Tg2 e Tg3 rimarranno

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22
luglio

RAI, L’INFORMAZIONE PRONTA A CAMBIARE. ACCORPAMENTI TRA LE TESTATE: I CDR DICONO NO

Mario Orfeo e Luigi Gubitosi

Accorpamenti e ottimizzazione delle risorse: i punti chiave della “riforma” dell’informazione Rai verranno presentati ufficialmente nel CdA di giovedì prossimo, 24 luglio. Il giorno prima, però, il Consiglio si riunirà in via informale per sondare il terreno e gli umori su quello che si annuncia un passaggio fondamentale per il futuro del servizio pubblico. Stavolta il DG Luigi Gubitosi ci metterà la faccia, più del solito. L’ammodernamento dell’apparato giornalistico, infatti, è un cavallo di battaglia che il top manager porta avanti sin dal suo arrivo a Viale Mazzini.

Ispirata dall’interventismo del nuovo corso renziano in Rai, la riforma prevede una manovra diretta sulle testate giornalistiche, con una riduzione dei direttori e dei vice. Stando alle indiscrezioni, sarebbe anche allo studio l’eliminazione delle edizioni brevi dei notiziari e l’annullamento di ogni sovrapposizione giornalistica in palinsesto. L’idea è quella di affidare ad ogni testata una mission ben precisa, con l’obiettivo di razionalizzare le risorse ed offrire allo stesso tempo un servizio completo in base alle varie esigenze informative del pubblico Rai.

Rai, riforma informazione: Rainews ingloba il TgR?

Secondo quanto trapela alla vigilia, in base al nuovo piano il Tg1 potrebbe inglobare Rai Parlamento, così da mantenere e rafforzare il suo carattere istituzionale. Il Tg2 potrebbe specializzarsi sull’approfondimento, il Tg3 sull’informazione regionale e internazionale. Dopo le polemiche sui presunti sprechi delle sedi regionali, per il TgR si potrebbe invece prospettare un‘integrazione con Rainews. La testata allnews attualmente diretta da Monica Maggioni diventerebbe così la più grande del servizio pubblico. La riforma è ambiziosa, per certi versi copernicana, e proprio per questo non sono mancati i pareri negativi al riguardo.

Rai, riforma informazione: polemici i CdR

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20
giugno

PALINSESTI RAI 2014/2015: BALLARO’ CONFERMATO, FLORIS NON ANCORA. VESPA PERDE UNA SERATA

Bruno Vespa, Porta a Porta

Il CdA Rai ha detto sì, ma proprio per un pelo. Nella seduta di ieri, il Consiglio di Viale Mazzini ha approvato a maggioranza (risicata) i palinsesti 2014/2015 del servizio pubblico, in vista della presentazione ufficiale che si terrà il 25 e 26 giugno prossimi a Milano e Roma. Taccuino alla mano, i direttori di rete e il DG Gubitosi hanno ancora una settimana di tempo per limare la programmazione e riempire quelle caselle su cui aleggia ancora l’incognita. Una di queste riguarda Giovanni Floris.

Palinsesti Rai: Floris ancora in trattativa

Il suo programma, Ballarò, è stato confermato nella prima serata di Rai3, ma a rimanere in discussione è il rinnovo del suo stesso ingaggio, ormai in scadenza. Il conduttore, infatti, dopo essersi visto negare una promozione su Rai1, avrebbe chiesto più spazio sulla terza rete (con un conseguente aumento del cachet, che attualmente ammonterebbe secondo le indiscrezioni a 550mila euro annui), e messo in discussione la propria permanenza a Viale Mazzini. Secondo voci di corridoio, nel frattempo il giornalista avrebbe preso contatti con Mediaset, anche se qualcuno è pronto a giurare che dietro a tali rumors ci sia un’abile strategia di telemercato messa in campo dall’agente tv Beppe Caschetto.

Rai, Gubitosi: forse Floris ha altre offerte

Sul fronte interno, il problema Floris non viene certo negato. Ieri stesso il Gubitosi vi ha fatto riferimento, precisando che l’azienda non può spingere le trattative oltre una certa cifra. “Speriamo che la accetti, ma se non l’ha ancora fatto credo che abbia altre offerte” ha detto il DG. Un modo elegante per sottendere che la Rai non farà i salti mortali per trattenere il conduttore?

Palinsesti Rai: Porta a Porta deve lasciare libere 20 serate





18
giugno

GUBITOSI: ACCORPEREMO ALCUNI CANALI, 12 TESTATE SONO UNO SPRECO. E PARTE LA CORSA ALLA SUCCESSIONE

Luigi Gubitosi

A sentirlo parlare, sembra che Luigi Gubitosi, sia più realista del Re(nzi). Ieri, nel corso del convegno ‘”Televisione e Internet: operazione 2016″, il Direttore Generale della Rai ha delineato alcuni scenari futuri che prefigurano un servizio pubblico rinnovato. Proprio come piace all’inquilino di Palazzo Chigi, che si è messo in mente di riformare l’azienda di Viale Mazzini. In particolare, Gubitosi ha accennato all’accorpamento di alcuni canali Rai digitali (“probabilmente lo faremo, ma non voglio anticipare nulla“) e ha paventato un nuovo assetto dell’informazione.

Gubistosi, Rai: l’accorpamento ha una sua logica

Severo il giudizio sul carrozzone delle testate, troppo articolato e dispendioso.

“Dire che tutte le testate devono rimanere così come sono è uno spreco di risorse. Il direttore di testata è l’ultimo sovrano incostituzionale rimasto. Avevamo 12 testate, due o tre sono state eliminate, ma il problema è che ogni testata vuole la sua redazione economica, la sua redazione cronaca e la sua redazione esteri. Così, nel momento in cui ci sono i tagli, ognuno ritiene di non poter fare lo stesso lavoro di prima con meno personale. Per questo l’accorpamento ha una sua logica. La logica è che la notizia parte dal web e poi viene approfondita a livello di singola testata” ha detto il DG.

Gubitosi: spesa per i Mondiali dimezzata

Il top manager di Viale Mazzini è poi tornato alla questione dei costi: “serve garanzia di risorse, ma non altre risorse. Il nostro piano industriale si sta realizzando, se si escludono alcune spese incidentali” ha detto, riferendosi in maniera ironica ai 150 milioni di risparmi decisi dal governo Renzi. Gubitosi ha inoltre parlato dei benefici procurati dal recupero dell’evasione del canone (che potrebbe diminuire nell’importo, ad esempio) e ha sottolineato il risparmio ottenuto con i Mondiali di calcio. “La spesa, esclusa quella per i diritti, è stata di 4,4 milioni contro gli 8,8 milioni del Sudafrica e nessuno credo si sia accorto della differenza” ha precisato.

Gubitosi: dopo la Rai una banca d’affari?

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5
giugno

RAI: GIOVANNI FLORIS VUOLE PIU’ SPAZIO. ACCORDO NON ANCORA RAGGIUNTO

Giovanni Floris, Ballarò

Il clima non è certo dei più distesi. Tra il rinnovo di contratti in scadenza e i tagli economici, a Viale Mazzini si mette a punto la prossima stagione televisiva. A creare grattacapi ai vertici della tv pubblica non è soltanto la sforbiciata da 150 milioni di euro imposta dal governo (con il conseguente e discusso annuncio di scioperi), ma anche la composizione dei palinsesti 2014/2015 (qui alcune novità di Rai1). In particolare, al momento l’urgenza principale si chiama Giovanni Floris, il cui nome è arrivato oggi sul banco del CdA.

Rai, Floris vuole più spazio

Secondo indiscrezioni, al conduttore inizierebbe ad andare stretta l’ormai tradizionale collocazione del martedì sera con Ballarò. E così, in vista della prossima stagione, la sua volontà sarebbe quella di fare qualcosa in più, come ad esempio delle pillole informative quotidiane. Il direttore di Rai3 Andrea Vianello, però, non sarebbe interessato ad un ampliamento degli spazi riservati al giornalista dalla propria rete. In tempi non sospetti si era parlato di una possibile promozione di Floris su Rai1, ma tale eventualità è al momento esclusa: il DG Luigi Gubitosi non sarebbe favorevole al trasloco sulla rete ammiraglia, dove peraltro è stato confermato Bruno Vespa con quattro puntate settimanali di Porta a Porta (sostituito però per dieci giovedì da Duilio Giammaria con Petrolio).

Floris – Rai, Gubitosi: accordo non ancora raggiunto

In occasione del suo rinnovo di contratto, Floris ha dato così dato incarico al suo agente, Beppe Caschetto, di verificare la possibilità di ampliare la propria collaborazione con la Rai. La questione è arrivata persino nell’aula del CdA, dove il dg Luigi Gubitosi ha confermato che l’accordo con il giornalista non è stato ancora raggiunto. Le trattative proseguono su più fronti, anche perché sembra che il conduttore di Ballarò stia valutando pure altri scenari televisivi. Secondo indiscrezioni, infatti, Mediaset avrebbe messo gli occhi proprio su Floris – vecchio pallino di Pier Silvio Berlusconi – che nei giorni scorsi avrebbe avuto contatti con l’azienda del Biscione tramite Beppe Caschetto.


29
maggio

RAI: I VIDEO DELLA TV PUBBLICA VERSO L’ADDIO A YOUTUBE

Luigi Gubitosi

Da domenica prossima, 1° giugno 2014, i circa 40.000 video caricati in alta definizione sul canale YouTube Rai.tv dovrebbero scomparire dalla piattaforma di proprietà di Google. Il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, pare infatti deciso (manca ancora l’ufficialità) a non rinnovare l’accordo che lega la tv di Stato a YouTube fin dall’ormai lontano 2008, non ritenendolo più conveniente dal punto di vista economico.

Stando a quanto riportato da il Sole24ore tale accordo si basava sull’immissione da parte della Rai di circa 7000 video ogni anno, in cambio di un ricavo di circa 700.000 euro, a prescindere dal numero di click ricevuti. YouTube avrebbe sempre mantenuto per sè gli introiti provenienti dai banner e dai pre-roll pubblicitari caricati sui video Rai. A far saltare l’intesa sarebbe stata la volontà della Rai di far “scendere in campo”, visti i tempi di tagli e vacche magre, la concessionaria Rai Pubblicità per incassare gli introiti dei banner pubblicitari dei video, cosa che Google non ha gradito.

Rumors non ufficiali parlano di un possibile accordo fra Rai e Microsoft: spezzoni di programmi, in cambio di diritti sugli annunci commerciali. Nell’attesa di eventuali conferme, dal primo giugno, l’unico modo per vedere gli spezzoni delle trasmissioni della tv pubblica sarà – salvo sorprese – quello di collegarsi al sito Rai.Tv, dove fra l’altro è possibile aggiungere più banner pubblicitari e filtrare gli spot secondo le preferenze dell’azienda stessa, che punta a raddoppiare gli introiti provenienti da banner e pre-roll.

Guerra aperta contro la violazione del copyright

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