Luigi Gubitosi



3
aprile

MAURO MAZZA FA RICORSO PER RIOTTENERE LA DIREZIONE DI RAI1

Mauro Mazza

Oltre al danno, la beffa. Disarcionato dalla direzione di Rai1 per lasciare il posto a Giancarlo Leone, oggi Mauro Mazza si ritrova col cerino in mano e senza alcun incarico. Di recente è sfumata infatti anche la possibilità che gli fosse assegnata la guida di Rai Cinema, per la quale è stato invece designato Nicola Claudio. Sbalzato dalla poltrona e rimasto senza lavoro, l’ex vertice della prima rete ha così deciso di presentare un ricorso d’urgenza presso il Tribunale di Roma, con la richiesta di poter riottenere la sua vecchia mansione: si annuncia una battaglia legale.

A riportare la notizia è il quotidiano Libero, che spiega come l’avvocato Nicola Petracca si sia già messo al lavoro per far valere le ragioni del suo assistito. Il ricorso presentato ricorda quello che permise a Paolo Ruffini di ritornare alla guida di Rai3, dopo la sua sostituzione con Antonio Di Bella. Stavolta, però, entreranno in gioco altre variabili: pare infatti che Mazza intenda far leva sul fatto che il DG Luigi Gubitosi, in una seduta del CdA, avesse detto che la direzione di Rai Cinema sarebbe andata all’ex vertice della prima rete: il (presunto) impegno è stato poi disatteso.

Stando a quanto ricostruito nella memoria difensiva presentata dai legali di Mazza, ad opporsi alla sua nomina a direttore di Rai Cinema sarebbero stati alcuni Consiglieri d’amministrazione, a giudizio dei quali l’esponente di Viale Mazzini non avrebbe avuto i requisiti necessari per ricoprire quella carica. Tali requisiti – viene però contestato nel ricorso – non sarebbero stati vincolanti per la nomina successiva, e ciò avrebbe penalizzato l’ex direttore di Rai1.




19
marzo

LUCIA ANNUNZIATA CONTRO ALFANO: “SIETE IMPRESENTABILI”. INTERVENGONO GUBITOSI E VIANELLO

Lucia Annunziata, Angelino Alfano

Servizio pubblico, opinioni private: Lucia Annunziata ci ricasca. Domenica scorsa la conduttrice di In mezz’ora si è lasciata prendere la mano – diciamo così – e in diretta tv ha ‘attaccato’ il segretario del Pdl Angelino Alfano, che stava intervistando. “Voi siete impresentabili” ha detto, riferendosi alla possibilità che il centrodestra candidi un suo esponente al Quirinale. Di lì a poco la giornalista avrebbe raddrizzato il tiro della sua invettiva dal retrogusto politico: “Mi scuso per il mio giudizio franco, ma confermo la mia opinione in merito“. Troppo tardi, la polemica era ormai scoppiata.

Da quale titolarità di cattedra etica dà degli impresentabili a chi prende i voti di milioni di italiani?” si era difeso su Rai3 Alfano, supportato a stretto giro dalle reazioni indignate dei suoi colleghi di partito. La querelle ha tenuto banco anche nella giornata di ieri, forse creando qualche imbarazzo ai piani alti di Viale Mazzini: anche il Direttore Generale Luigi Gubitosi, infatti, è intervenuto sulla vicenda, gettando acqua sul fuoco e tirando le orecchie alla temeraria Lucy.

Mi dispiace molto per l’episodio della trasmissione ‘In ½ ora’. Sono cose che non dovrebbero accadere a nessun conduttore e stupisce che sia successo ad una giornalista esperta come Lucia Annunziata. Fatte salve tutte le opinioni, nei programmi Rai nessuno deve sentirsi insultato o ospite sgradito. Anche a nome della Presidente Tarantola esprimo rammarico per quanto accaduto” ha dichiarato il DG in una nota.


19
gennaio

TG1, ORFEO PRESENTA IL PIANO EDITORIALE: NOMINATI CINQUE VICEDIRETTORI, STOP AI DOPPI INCARICHI. MARIA LUISA BUSI TORNA IN VIDEO?

Tg1, studio

Tra nomine, conferme e ritorni eccellenti, al Tg1 è iniziato a tutti gli effetti il nuovo corso del direttore Mario Orfeo. Ieri, il giornalista responsabile della testata ammiraglia ha infatti presentato il piano editoriale al CdA Rai e, con esso, ha espresso il proprio intendimento di nomina per cinque vicedirettori. Si tratta di Gennaro Sangiuliano, Susanna Petruni e Fabrizio Ferragni (confermati), ma anche di Andrea Montanari e Raffaele Genah (designati ad hoc). A quanto si apprende, il Consiglio di Viale Mazzini ha già dato il suo via libera.

Assieme all’approvazione del nuovo piano editoriale, verrà presto applicata la circolare del Direttore Generale Luigi Gubitosi che riporta in vigore lo stop ai doppi incarichi, con l’intenzione di liberare energie e professionalità. Dunque, i giornalisti del Tg1 che attualmente ricoprono un doppio ruolo, si vedranno costretti ad abbandonarne uno. La decisione in merito spetterà ad Orfeo. A tal proposito, secondo quanto riporta Italia Oggi, Susanna Petruni dovrebbe lasciare la conduzione delle ore 20, mentre Francesco Giorgino la conserverebbe, rinunciando così al ruolo di caporedattore del settore politico.

Tale incarico potrebbe essere affidato a Mario Prignano. Il nuovo organigramma messo a punto da Orfeo dovrebbe inoltre rilanciare alcuni giornalisti ‘penalizzati’ durante l’era minzoliniana, attraverso un’operazione di recupero delle professionalità precedentemente escluse. Reduce del flop di Articolo3, Maria Luisa Busi potrebbe tornare in video su Rai1, forse alla conduzione degli Speciali d’inchiesta che furono di Monica Maggioni (oggi neodirettrice di Rai News) e, intanto, Tiziana Ferrario si appresta a volare a New York.





2
gennaio

LE PAGELLE DEL 2012, GLI ADDETTI AI LAVORI. PROMOSSI CARAFOLI E MIELI, BOCCIATI CASCHETTO E RUFFINI

Laura Carafoli

10 a Laura Carafoli (Vice President Content and Programming di Discovery Italia). Nel 2012 al rinnovato successo di Real Time – che si è aperta a nuovi azzeccati volti -, si è affiancato quello di DMAX; eccellenti performance che hanno fatto rumore mettendo anche in evidenza le pecche dei competitor (citofonare in casa Sky/Cielo).

9 a Fabrizio Salini (Direttore Canali Intrattenimento e Factual Switchover Media). Il dopo Sky poteva essere tutto in salita, ma il manager ha saputo imporsi anche nella meno blasonata e opulenta Switchover Media dove i lanci di Giallo e di Focus sono risultati più fortunati del previsto.

8 Lorenzo Mieli (Managing Director Fremantle Media Italia). Con il suo arrivo, Fremantle – forte di una library forse unica al mondo – è tornata prepotentemente sul mercato. Merito di programmi ad alto impatto come Italia’s got talent e X Factor (in tandem rispettivamente con Fascino e Magnolia), The Apprentice e Ginnaste. E anche il flop di Per Tutta la vita ha comunque riaperto un dialogo, interrotto da tempo, con la Rai che conta.

8 a Lucio Presta (Fondatore di Arcobaleno Tre). Sanremo, Celentano, Benigni e persino Amici di Maria de Filippi: dove mette il suo zampino c’è odore di successo. Dovrebbe, però, imparare ad incassare meglio le critiche anche quando – come spesso accade – sono ingiuste ed eccessive.

7 ad Andrea Scrosati (Executive Vice President, Cinema Entertainment & Third Party Channels di Sky Italia). Mago della comunicazione, sa come far sembrare oro tutto ciò che Sky tocca. Chissà cosa succederà quando pubblico e critica impareranno a leggere i dati auditel del satellite e a valutare il peso dei social network nella maniera giusta.

6 al duo composto da Annamaria Tarantola e Luigi Gubitosi (rispettivamente Presidente e Direttore Generale Rai). La loro mission è nobile ma al momento, a parte qualche taglio e tante, troppe, parole retoriche abbiamo visto ben poco. Che poi ci spiegassero perchè dei manager, che devono guardare in primis al bilancio, appoggiano la chiusura dell’Isola dei Famosi.


28
dicembre

MONTI PRONTO ALL’ATTACCO IN TV. IN RAI GUBITOSI STOPPA BERLUSCONI: SPAZIO ANCHE AD ALTRI LEADER

Mario Monti

Come si cambia per non morire (politicamente). Vi ricordate i tempi in cui Mario Monti centellinava le proprie apparizioni televisive e dribblava con nonchalance i microfoni dei giornalisti? Vecchia storia: oggi è cambiato tutto. Dopo l’annuncio della sua “ascesa” in campo, infatti, il Professore avrebbe radicalmente cambiato atteggiamento nei confronti dei media. Secondo i ben informati, ora il premier dimissionario sarebbe addirittura pronto a far scattare una controffensiva mediatica senza precedenti (per quanto lo riguarda, s’intende), con l’obiettivo di presentare agli italiani i contenuti e le eventuali prospettive elettorali della sua Agenda.

Si dà però il caso che presto entrerà in vigore la tanto invocata par condicio, e che Monti – non essendo candidato – non potrà comparire in tv se non in qualità di Presidente del Consiglio. A tal proposito, proprio oggi l’Agcom valuterà la possibilità di estendere la normativa sulla presenza mediatica dei politici in campagna elettorale anche a soggetti non candidati. Come Monti, per esempio. Una tale disposizione semplificherebbe la vita al Professore, il quale potrebbe apparire regolarmente in tv, ma allo stesso tempo creerebbe un ambiguo precedente.

Intanto, però, gli occhi e le polemiche sono tutte rivolte a Silvio Berlusconi, il quale ha proseguito la sua pesante campagna mediatica anche durante le feste. Ieri il Cav si è presentato a Unomattina, facendo insorgere i suoi oppositori, e stasera rilascerà un’intervista al Tg1 delle 20. Il suo comportamento – formalmente legittimo in quanto non è ancora iniziata la par condicio – ha costretto il DG Rai Luigi Gubitosi a dire la sua, in risposta ai dubbi sollevati dalla Commissione di Vigilanza.





20
dicembre

IL CDA RAI A GUBITOSI: NIENTE POLITICI IN TV DURANTE LE FESTE

Luigi Gubitosi

Regalino dalla Rai: per le feste natalizie niente politici in tv. Ieri il Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini ha raccomandato al Direttore Generale dell’azienda Luigi Gubitosi di mantenere nel palinsesto un equilibrio tra le diversi forze partitiche anche nella fase pre par condicio e di evitare le ospitate di esponenti politici nei giorni 24, 25, 26, 31 dicembre e 1 e 6 gennaio. Poi, dall’Epifania, si torna a suonare il can can.

E’ comunque singolare che l’indicazione del Consiglio sia arrivata proprio nei giorni in cui Berlusconi ha inaugurato una massiccia campagna mediatica. Da parte sua, l’ex premier dice di avere un credito di apparizioni tv, i suoi oppositori protestano. Antonio Di Pietro, ad esempio, ha scritto ai presidenti della Rai e dell’Agcom per denunciare una “occupazione televisiva” da parte del Cavaliere. In realtà, il periodo di campagna elettorale non è ancora scattato e con esso nemmeno la norma della par condicio; dunque – a livello strettamente formale – non si potrebbe rimproverare nulla a quella volpe di Berlusconi, il quale avrebbe in programma anche un blitz su La7 nel weekend.

Forse anche alla luce di tale situazione, il CdA di Viale Mazzini ha raccomandato al DG di garantire un equilibrio della rappresentanza politica anche prima della par condicio. Intanto, ieri il Consiglio ha approvato all’unanimità il budget relativo all’esercizio 2013 ed il nuovo piano di produzione e trasmissione dei Canali generalisti e specializzati, prendendo atto dei relativi palinsesti per l’inverno/primavera 2013. Nella stessa riunione è stato approvato, con otto voti favorevoli e uno contrario, il piano di produzione fiction per il nuovo anno.


3
dicembre

FICTION RAI: NIENTE RIPRESE ALL’ESTERO. SET IN ITALIA PER VALORIZZARE IL PAESE E RIVITALIZZARE IL SETTORE

La terrazza de Il Commissario Montalbano

Niente più fiction girate all’estero. La Rai chiederà ai produttori indipendenti di non delocalizzare le riprese come stava accadendo sempre più spesso negli ultimi anni. E’ questa la decisione presa dalla Tv di Stato al termine del confronto tra il Direttore Generale Luigi Gubitosi, i responsabili delle direzioni Fiction e Risorse Umane della Rai, e le rappresentative sindacali SLC CGIL- FISTEL CISL – UILCOM UIL guidate dai rispettivi Segretari Generali Massimo Cestaro, Vito Vitale e Bruno Di Cola.

Una decisione importante e di rottura, che arriva dopo anni di proteste e lamentale da parte delle maestranze italiane, che attraverso petizioni e manifestazioni da tempo denunciavano la situazione. La delocalizzazione all’estero delle numerose fiction prodotte per la Rai, con il relativo indotto in termini occupazionali arriva, infatti, a sottrarre ogni anno al nostro Paese decine di milioni di euro di reddito ai lavoratori e all’industria. Cifre importanti, alle quali vanno aggiunte le consistenti perdite per l’erario in termini di contributi (Iva, Irpef, etc.).

La Rai ha finalmente deciso di prendere una posizione netta a riguardo, e attraverso un comunicato chiarisce i motivi di tale scelta:

“In questo modo,  accogliendo le istanze di tutte le componenti dei lavoratori dello spettacolo (attori, tecnici, troupe, generici), l’azienda contribuirà a rivitalizzare il settore dando spazio alle professionalità e ai talenti del nostro Paese, favorendo e garantendo la formazione dei giovani. Inoltre si tornerà a valorizzare il territorio italiano, le sue bellezze artistiche e paesaggistiche, dando nuovo impulso al tessuto economico locale e al turismo, vero volano dell’economia nazionale”


29
novembre

MARIO ORFEO E’ IL NUOVO DIRETTORE DEL TG1

Mario Orfeo

Cambio di poltrone a Saxa Rubra: Mario Orfeo è il nuovo direttore del Tg1. L’attuale responsabile del quotidiano Il Messaggero, posto oggi al timone del telegiornale della prima rete, sostituirà il collega Alberto Maccari, che guidava la testata ad interim. L’assegnazione dell’incarico è avvenuta nel pomeriggio a seguito del voto espresso a maggioranza dal CdA di Viale Mazzini, al quale il DG Luigi Gubitosi aveva indicato il nome del giornalista.

Di fronte alla nomina i Consiglieri d’Amministrazione si sono divisi, esprimendo cinque voti favorevoli e quattro contrari (quelli di Benedetta Tobagi, Gherardo Colombo, Luisa Todini e Antonio Pilati). Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la spaccatura sarebbe stata originata non tanto dal nome di Orfeo, quando da un atteggiamento del DG Gubitosi poco gradito ad alcuni componenti del CdA. Il top manager di Viale Mazzini avrebbe gestito la scelta del nuovo direttore in totale autonomia, cambiando peraltro parere nel giro di pochi giorni.

In un primo momento, infatti, in pole position per l’ambita poltrona c’era la giornalista Monica Maggioni, poi era ri-spuntato il nome di Marcello Sorgi. E infine, svincolato dai veti incrociati posti in altri casi, è tornato in testa Orfeo. Napoletano, 46enne, il giornalista torna per la seconda volta a dirigere un notiziario della Rai, dopo aver guidato per due anni (dal 23 luglio 2009 al 21 marzo 2011) il Tg2, su nomina proposta dell’allora DG Mauro Masi.