Antonio Ricci



15
gennaio

DMLIVE24: 15 GENNAIO 2014. ROBERTO ALESSI AL TIMONE DI VISTO E NOVELLA 2000, DI CATALDO SCAGIONATO, RICCI SPOSTATO

Roberto Alessi

Roberto Alessi

Il DM Live 24 è un post pubblicato ogni giorno (a mezzanotte circa) nel quale, tramite i commenti, vengono raccolte in tempo reale le segnalazioni degli utenti su qualunque programma in onda e, più in generale, in relazione a qualsivoglia notizia televisivamente rilevante. I più interessanti verranno pubblicati nel DM Live 24 del giorno successivo.

Roberto Alessi al timone di Visto e Novella 2000

Da fine mese Roberto Alessi sarà il nuovo direttore di Novella 2000 e Visto.

Di Cataldo scagionato

tinina ha scritto alle 20:36

Il cantante Massimo di Cataldo è stato completamente scagionato dall’accusa di aver picchiato la sua compagna fino a farla abortire. (Fonte Tg1)

Ricci spostato

Sanfrank ha scritto alle 23:38




3
gennaio

PAGELLE DEL 2013: GLI ADDETTI AI LAVORI

marinella soldi

Marinella Soldi

10 a Marinella Soldi (Amministratore Delegato Discovery Italia e General Manager Southern Europe Discovery Communications). Il 2013 ha sancito definitivamente la consacrazione e l’ascesa di Discovery che, complice l’acquisizione di Switchover Media, è diventato il terzo editore italiano alle spalle dei colossi Rai e Mediaset. E nel 2014 gli obiettivi si fanno ancora più ambiziosi con l’arrivo di Amici su Real Time e il 6 Nazioni di Rugby su Dmax.

9 a Ilaria Dallatana (AD Magnolia). Fremantle incalza, Endemol è sempre là ma rimane Magnolia la miglior casa di produzione per l’intrattenimento, anche se costretta a rinunciare a format identitari (Isola dei Famosi e X Factor).

8 a Carlo Freccero (ex Direttore Rai4). Un doveroso saluto ad un eccellente professionista della nostra tv, pensionato dalla Rai, che ha dovuto dire addio al suo gioiellino Rai4. Lucide e condivisibili pure le sue analisi sul mezzo televisivo.

8 a Lorenzo Mieli (AD Fremantle Media Italia). Da X Factor a Ginnaste, passando per il sempreverde Un Posto al Sole, Fremantle sa come confezionare buoni prodotti. Manca però ancora la consacrazione nazionalpopolare (Italia’s got talent, coprodotto con Fascino, è un caso a parte).

7 a Nils Hartmann (Direttore produzioni originali Sky Italia e canali cinema). Sky ha scelto di scelto di concentrarsi su pochi prodotti da eventizzare, cassando i progetti più piccoli, e il manager d’origine teutonica ha dimostrato di saperci fare. Grosso neo sono le troppe produzioni culinarie in cantiere (su cinque progetti ambiziosi, tre sono tra i fornelli). Proprio come la tv generalista il satellite sembra cedere al desolante mood di “battere il ferro finchè caldo”.

6 a Maria De Filippi (Comproprietaria Fascino pgt) e a Sabina Gregoretti (Produttrice Fascino pgt). Nel 2013 si è deciso l’epocale sbarco del daytime di Amici su Real Time; una scelta con cui il duo di Fascino mira a far di necessità virtù. Se Canale 5 non deve essere, piuttosto che rimanere nelle “paludi” dei canali tematici del gruppo, meglio il piccolo canale 31 che, oltre al denaro che fa felice Mediaset, potrebbe valorizzare a livello comunicativo e d’immagine il prodotto. Per il resto, opportuna la scelta di far riposare C’è Posta Per Te mentre l’ennesimo tentativo di affrancarsi dalla De Filippi conduttrice, con il Music Summer Festival, non si è rivelato proficuo. Tuttavia rimaniamo convinti che Fascino debba cercare di aprirsi al mercato e al confronto. Da rivedere anche l’operazione Witty.


4
dicembre

DRIVE IN, L’ORIGINE DEL MALE: SU CANALE5 IL DOCUMENTARIO ‘ANTI REVISIONISTA’

Drive In

Ci saranno tutti. Da Mr. Taroccò al roseo Tenerone, passando per Vito Catozzo e il cocker Has Fidanken. I personaggi e volti comici di Drive In riappariranno stasera in tv per “difendere” se stessi. Alle 23.20, i protagonisti del programma comico ideato da Antonio Ricci rivivranno su Canale5 in un documentario dedicato al popolare varietà degli anni ‘80, di cui ricorre il trentesimo anniversario. L’approfondimento, intitolato Drive In – L’origine del male, riproporrà alcune gag dello storico show di Italia1, replicando a quanti lo accusano di essere stato il capostipite di qualsivoglia turpitudine televisiva.

Drive In: nel documentario anche De Mita e Gad Lerner

C’è stata una vera e propria campagna revisionista su Drive in, siamo stati oggetto di critiche e polemiche qualche volta in buona fede, ma soprattutto in malafede” aveva accusato Antonio Ricci. Ebbene, stasera il produttore ligure potrà prendersi una rivincita: il documentario di Canale5, infatti, proverà a depositare una “pietra tombale” sulle polemiche riguardanti Drive In, dedicando un notevole spazio a come negli anni 70-80 erano rappresentate le donne da giornali, pubblicità, cinema, tv. L’approfondimento, inoltre, raccoglierà i contributi di Pippo Baudo, Walter Veltroni, Tinì Cansino, Ciriaco De Mita, Enrico Vanzina, Gad Lerner, Luca Mastrantonio.

Drive In – L’origine del male, ricostruirà lo spirito degli anni ‘80 riproponendo le gag satiriche del celebre programma, nonché le imitazioni di Pippo & Raffaella, De Mita, Spadolini, Andreotti. “Siamo stati additati come gli ispiratori degli anni ‘80, mentre noi ne eravamo lo specchio, la critica feroce, siamo stati una trasmissione profetica: ora abbiamo le prove documentate” aveva tonato Ricci al riguardo. E, in effetti, bisogna riconoscere come alcuni di quegli sketch risultino ancora oggi molto attuali.





27
novembre

ANTONIO RICCI VS LE IENE: LA REPLICA DI STRISCIA

Virginia Raffaele, Antonio Ricci, Michelle Hunziker

Caro Corriere.it, voi dite che non è stata smentita finora “l’indiscrezione” su presunte pressioni esercitate per stoppare il passaggio de Le Iene da Italia 1 a Canale 5, perché l’intervista di Davide Parenti su Libero di domenica 24 sembrava una rettifica più che sufficiente.

È chiaro a tutti che non c’è stato nessun blocco, ma solo la constatazione che, per ottenere gli ascolti necessari a Canale 5, è sufficiente programmare, come è stato fatto domenica scorsa, la soap Il Segreto o ripristinare, prolungandola, Striscia la domenica. Facciamo presente che Striscia la domenica, pur trasmettendo repliche di servizi andati in onda in settimana, otteneva nella scorsa stagione risultati comunque superiori a quelli de Le Iene, pure in onda alla domenica.

Ricordiamo come il passaggio da Italia 1 a Canale 5 sia sempre avvenuto per trasmissioni con exploit di pubblico (gli 8 milioni di Paperissima e Zelig), non certo il caso de Le Iene che, dopo 16 anni, naviga sui 2,8/3 milioni di ascolto. Per quali ragioni Mediaset avrebbe dovuto, tra l’altro in un momento generale di crisi, non programmare trasmissioni come Il Segreto o la versione extralarge di Striscia la domenica con l’ascolto garantito, e trasferire Le Iene, spogliando Italia 1 della sua trasmissione simbolo?

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24
novembre

DAVIDE PARENTI SULLA MANCATA PROMOZIONE DE LE IENE: NON CREDO CHE RICCI DECIDA LE SORTI DELL’AZIENDA. INTERVISTARE BERLUSCONI? SAREBBE UN CASINO

Davide Parenti, Le Iene

Ha il dente avvelenato, Davide Parenti. Il padre de Le Iene non affatto gradito la mancata promozione del suo programma su Canale5, prospettata per gennaio 2014 e poi stoppata quando ormai sembrava tutto deciso. Siamo in cinquanta che ci facciamo il mazzo. Non abbiamo mai sbagliato un colpo, ma ci sentiamo come capocannonieri in panchina” ha lamentato l’ideatore del programma di Italia1, intervisto da Libero. Nelle sue parole, il rammarico per quello che sarebbe stato un riconoscimento da parte del Biscione. E invece niente.

Davide Parenti: non credo che Antonio Ricci decida sorti dell’azienda

Secondo indiscrezioni, a bloccare il trasloco de Le Iene su Canale5 sarebbe stato Antonio Ricci, forse contrario all’arrivo sulla rete ammiraglia di un programma forte negli ascolti e simile a Striscia la Notizia per contenuti. Riguardo a tali ricostruzioni, circolate nei giorni scorsi, Parenti ha commentato:

Non credo che Ricci decida le sorti dell’azienda. Con lui ho un buon rapporto. Siamo sempre stati ‘amichetti’. E’ anche grazie a lui che ho iniziato questo lavoro. E’ vero che noi da qualche anno vogliamo andare su Canale5, ma Mediaset ha deciso diversamente, secondo me sbagliando (…) Abbiamo insistito per la promozione. Non siamo più un programma per soli giovani. Siamo sempre stati generalisti. Vorremmo parlare a tutti

Davide Parenti: Italia1 ha perso tanto, si sta spegnendo

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19
novembre

LE IENE: LA PROMOZIONE SU CANALE5 ‘STOPPATA’ DA ANTONIO RICCI?

Le Iene

Questo matrimonio non s’ha da fare… avrebbero detto i Bravi di Don Rodrigo. In effetti, la citazione di Manzoniana memoria calza a pennello al ‘caso’ televisivo del giorno, relativo alla mancata promozione de Le Iene, programma di punta di Italia1, sull’ammiraglia Mediaset a partire dal prossimo gennaio 2014. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera di oggi, era già tutto pronto, assenso di Piersilvio Berlusconi compreso anche se – in quel di Cologno Monzese (che non dista poi così tanti chilometri dal lago di Como) – avevano fatto i conti senza l’oste che in questo caso risponde al nome di Antonio Ricci.

Le Iene su Canale 5 – Il veto di Antonio Ricci

Il papà di Striscia la Notizia, infatti, avrebbe opposto un netto rifiuto al passaggio della trasmissione di Davide Parenti su Canale 5 e il motivo è facilmente ipotizzabile. Satira, inchiesta e informazione sono contenuti già offerti al pubblico dell’ammiraglia proprio dal tg satirico condotto da Ezio Greggio e Michelle Hunziker. Perché duplicare i suddetti temi (peraltro, aggiungiamo noi, affrontati molto meglio da Le Iene) e costringere il pubblico del canale a un inevitabile confronto tra le due produzioni? Chissà se, inoltre, a pensar male si fa peccato ma spesso si azzecca – diceva qualcuno – , a Ricci sarebbe andato a genio il ritorno in pompa magna dell’ex allievo prediletto Teo Mammucari sul ’suo’ canale. Già, il suo canale. Perché se il patròn di Striscia avesse addirittura un diritto di veto su ciò che può andare in onda o meno, il suo atteggiamento non sarebbe quello di un dipendente ma si avvicinerebbe molto più a quello del proprietario.

Le Iene su Canale5, un’operazione vantaggiosa?

Ferme restando le considerazioni espresse sopra, una domanda ci sovviene. Siamo sicuri che il passaggio de Le Iene a Canale5 avrebbe giovato ai due sposi (il programma e l’ammiraglia) e all’”amante tradito” (Italia1)? Il canale di Tiraboschi, infatti, perderebbe l’ultimo dei suoi programmi di punta, l’unico ad ottenere un ascolto superiore alla media di rete e inoltre, il ragguardevole 13% raggiunto sulla rete giovane sarebbe stato, comunque, un mezzo flop sull’ammiraglia. Non c’è la controprova, insomma, che la promozione avrebbe apportato migliorie alla trasmissione e all’emittente diretta da Giancarlo Scheri.

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9
aprile

SE MISS ITALIA DOVESSE CHIUDERE, COME LA METTIAMO CON LE VELINE?

Antonio Ricci

Se Miss Italia dovesse davvero chiudere, come la mettiamo con le veline? La domanda, ovviamente, è rivolta ad Antonio Ricci. Ma facciamo un passo indietro. Nella primavera 2011, il concorso estivo per selezionare la nuova bionda e la nuova mora alle quali “consegnare” il bancone di Striscia la Notizia fu duramente contestato dal Gruppo Editoriale L’Espresso, che accusò la trasmissione di danneggiare la dignità delle donne.

Un’accusa che portò il patron Ricci alla decisione di cancellare la quarta edizione di Veline dal palinsesto di Canale 5. Una rinuncia, però, con riserva.

La riserva, in realtà, fu una vera e propria provocazione: via le veline da Striscia la Notizia se anche la Rai avesse cancellato Miss Italia, “programma dove la donna per antonomasia è militarizzata” disse. Una provocazione non raccolta dalla tv di Stato; così Federica Nargi e Costanza Caracciolo tornarono a “sgambettare” nell’access di Canale 5 nella stagione 2011/2012, così come è tornato in onda Veline nella scorsa estate.

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7
novembre

STRISCIA LA NOTIZIA: 25 CANDELINE PER IL TG SATIRICO

Ezio Greggio e Michelle Hunziker

Era il 7 novembre 1988 quando un “tiggì” fuori dal comune debuttava con la nobile missione di approfondire i costumi di un Paese smascherandone le ipocrisie e le truffe. Parliamo di Striscia la notizia, una delle creature più longeve delle tv generalista che oggi si appresta a spegnere le candeline dei suoi 25 anni di programmazione. Ancor prima de Le Iene, il patron Antonio Ricci era intenzionato a inaugurare un nuovo modo di fare informazione perché, alla fine, di questo si tratta: di un giornalismo refrattario e innovativo.

Negli anni ne abbiamo viste e scoperte tante: dai devastanti effetti dell’uranio impoverito denunciati per la prima volta nel 1999 allo storico fuorionda del 25 novembre 1994, quando, prima di uno Speciale del Tg4, l’allora segretario del partito popolare Rocco Buttiglione propone al vicino Antonio Tajani di Forza Italia di stringere un’alleanza in vista delle nuove elezioni. Non solo politica e attualità, ma anche costume in senso stretto a cominciare dall’anticipazione della classifica del Festival di Sanremo 1990 da parte di Ezio Greggio e Raffaele Pisu. E ancora l’affaire Vanna Marchi sollevato da Striscia nel 2001 e lo smascheramento di un espediente scenico da parte di un inviato della Cnn durante l’attacco iracheno a Tel Aviv, nel gennaio 1991.

Ma la forza del prodotto, oltre ai suoi contenuti, un  tempo più graffianti e innovativi e ora pian piano più dimessi e tediosi, sta in quel team che da un venticinquennio condanna, ironizza e balla dietro e sulla scrivania del tg satirico: parliamo, naturalmente, del pioniere Ezio Greggio e delle Veline che con i loro stacchetti sono riuscite ad ammaliare o ad “inorridire” il pubblico pagante. Greggio, a il Giornale, si toglie qualche sassolino dalla scarpa parlando della sua fantastica esperienza nella squadra di Ricci e svela dei dietro le quinte del programma come “le culate che si sono prese le Veline mentre planano sulla scrivania: le prime ragazze erano più in carne e avevano più materiale su cui atterrare. Alle ultime fanno fare addirittura le ginnaste”.