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GRAND HOTEL: PIU’ CHE LA DOWNTON ABBEY, LA TEMPESTA D’AMORE ITALIANA

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

01/09/2015 - 23:12

GRAND HOTEL: PIU’ CHE LA DOWNTON ABBEY, LA TEMPESTA D’AMORE ITALIANA

Grand Hotel

Facciamo così: prendiamo quel piccolo grande capolavoro che è Downton Abbey e riponiamolo al suo posto, lontano da controproducenti e sconclusionati paragoni. Solo così, senza immaginarne un’improbabile versione italiana, potremo giudicare serenamente la nuova fiction Grand Hotel che all’esordio ha richiamato alla mente più che la celebre serie inglese la “cara” Tempesta d’amore.

Grand Hotel: attori doppiati e volti poco noti frenano il coinvolgimento

Ad indurci a tale paragone saranno stati gli attori nordici, e dunque doppiati (sigh!), che si sono affiancati a quelli italiani e molto poco noti che popolano l’hotel di lusso che fa da sfondo alla storia (qui notizie su di loro). Ma il sapore della soap opera tedesca del preserale di Rete 4 resta, anzi si accentua, con quelle colline a fare da cornice e le cucine dell’hotel in cui proprietari e dipendenti si incontrano e si scontrano dando vita ad un confronto sociale destinato a diventare una rivoluzione sentimentale.

Grand Hotel: il racconto parte bene e poi rallenta

La prima puntata di Grand Hotel è partita narrativamente “col botto”, andando contro il notorio concetto di suspence e svelando immediatamente al pubblico quello che il protagonista maschile cercherà poi disperatamente di scoprire: la sorella, cameriera scomparsa dell’albergo, ha fatto una brutta fine. Ma questo coraggio iniziale si è fatto subito da parte per lasciare spazio ad un racconto lento, che gioca di continuo con la tensione ma non la concretizza mai davvero, e dissemina indizi sparpagliati di storie e legami tra cui si può fare confusione.

E’ il rischio dei racconti corali, dopotutto. E l’immagine del gruppo, dei camerieri e delle cameriere che ammirano e allo stesso tempo invidiano la famiglia per la quale lavorano, sulla carta funziona. Questa coralità unita alle atmosfere noir, ai costumi curatissimi, all’ambientazione, alla fotografia cupa e al cuore puro dei protagonisti Pietro ed Adele, dà al prodotto qualche chance.

Ma se la storia non ingrana, se il ghiaccio delle terre austro-ungariche non si scioglie facendo venir fuori quella passione finora solo annunciata, rischiano davvero di restare solo delle chance.

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19 commenti su "GRAND HOTEL: PIU’ CHE LA DOWNTON ABBEY, LA TEMPESTA D’AMORE ITALIANA"

  1. @Stefania Stefanelli "con Tempesta d’amore non c’entra nulla a parte l’albergo e le montagne”… e le cucine, e i rapporti tra personale e proprietari, e gli attori austriaci/tedeschi, e la fotografia" Va bene, ma l'atmosfera, la storia, il clima e i personaggi non c'entrano nulla! Il fatto che sia ambientato in un albergo con attori nordici mi sembra un paragone terribilmente flebile, ho seguito Tempesta d'amore per 5 stagioni e vedendo Grand Hotel non m'è venuto in mente nemmeno per un minuto. E' proprio altra la dichiarazione d'intenti, quella è una soap romantica, colorata e con venature forti di commedia. Questo semplicemente no. Se facciamo il gioco dei paragoni allora potrei dire che Brooklyn 99 assomiglia e può essere paragonato a Criminal Minds perché c'è la polizia, i casi da risolvere e gli attori sono americani, quando la prima è una comedy e il secondo un crime puro. Il paragone non sussiste, secondo me. Ma saranno punti di vista a questo punto. Il fatto che in Italia non si conosca Gran Hotel non è una scusa per paragonare questo qui a qualcosa che conosciamo, ma che c'entra ben poco... Allora piuttosto rimaniamo al paragone con Downton Abbey, sicuramente più calzante, anche se effettivamente inutile in quanto probabilmente alla fine dei conti impietoso. A proposito di Eugenio Franceschini... per metà puntata ho temuto fosse doppiato da Ettore Bassi, hanno un timbro inquietantemente simile.

  2. Salvatore Cau dice:

    Anche io mi fido della Stefanelli :D Non ho avuto modo di vedere la puntata, spero di recuperare questa sera, anche se mi basta vedere la dozzinale parrucca indossata dalla Grimalda nella foto dell'articolo, per escludere categoricamente qualsiasi paragone con Downton Abbey.

  3. franca d ambrosio dice:

    se il protagonista Eugenio Franceschini non fosse stato il parente di..... dubito che avrebbe potuto avere quella parte e per recitazione e per timbro di voce...

  4. nn ho visto Grand Hotel, per cui nn posso esprimere un un parere, ma mi fido della Stefanelli...

  5. il paragone con Downton Abbey(classe pura) arriva spontaneo per via degli intrighi fra servitù e propietari,ma è lentissimo e nemmeno ben interpretato,non coinvolgono,forse ci volevano attori più noti e sicuramente più preparati, in alcuni dialoghi sono troppo moderni e suonano falsi,forzati, e la storia è pure prevedibile. peccato!

  6. @dumurin: "con Tempesta d'amore non c'entra nulla a parte l'albergo e le montagne"... e le cucine, e i rapporti tra personale e proprietari, e gli attori austriaci/tedeschi, e la fotografia... :)

  7. @sona: ma il pubblico italiano non ha visto Gran Hotel, non può fare un paragone.

  8. è come dice Sona. Con Tempesta d'amore non c'entra nulla. La fiction è nata sul format spagnolo Gran Hotel. Gran Hotel è ispirato in parte a Downton Abbey, ma è più un mix tra Downton Abbey, Titanic, i romanzi di Agatha Christie e Sherlock Holmes. Non vedo perchè fare paragoni con Downton Abbey o con Tempesta d'amore, con cui non c'entra nulla a parte l'albergo e le montagne. Semmai più che a Tempesta d'amore è più simile a Il Segreto.

  9. Non so cosa possa mai c'entrare Tempesta d'amore onestamente, a parte il fatto di essere ambientate entrambe in un hotel in montagna. L'atmosfera è completamente diversa, e pure quello che si vuole raccontare. Non metterei, come giustamente scritto, in mezzo neanche Downton Abbey, che è ben altro. Il punto, che nessuno pare cogliere, è che il prodotto con cui paragonare Grand Hotel è Gran Hotel, fiction spagnola da cui è liberamente tratto. Quello, al massimo, può essersi appunto ispirato al "cugino" inglese. Noi ne abbiamo semplicemente fatto una riedizione (come da sempre accade, tra l'altro... braccialetti rossi, un medico in famiglia, i cesaroni, eccetera eccetera).

  10. Ma perché ...qualcuno ha pensato di paragonarlo alla serie inglese?? :D ... io sinceramente appena vista la pubblicità di questo "Grand Hotel" (e non avendo visto nè le puntate nè letto la trama) ho subito fatto un paragone pensando alla versione italiana proprio di Tempesta d'Amore ...mai e poi mai mi ha sfiorato di paragonarlo a Downtown! :D