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Kostas non sorprende, ma Stefano Fresi brilla
di Stefania Stefanelli
13/09/2024 - 12:08
© US Rai
3.5 /5
Ci aspettavamo di più, impossibile negarlo. Da una serie sulla carta così diversa, così nuova nel panorama Rai Fiction, il pubblico si sarebbe dovuto sentire un po’ spiazzato, prima di apprezzarne l’indubbia qualità. Così non è stato, perchè Kostas è davvero un altro Montalbano, capace di offrire un’esperienza di visione placida e tranquilla, rassicurante. A soddisfare al 100% le aspettative ci ha pensato invece Stefano Fresi, perfettamente a suo agio con il suo primo ruolo da protagonista assoluto.
Con Kostas tutto il mondo è paese
Che la serie sia ambientata in Grecia lo si può rilevare solo da alcune immagini delle location e dai nomi dei personaggi, interpretati quasi in toto da un cast italiano. Del difficile contesto storico che fa da sfondo ai romanzi di Petros Markaris c’è traccia solo nei ricordi, e tutte le difficoltà burocratiche e le pressioni politiche vissute da Charitos sono le stesse che affliggono anche il nostro Paese.
Perchè tutto il mondo è paese e questo è stato cercato e voluto proprio per avvicinare la storia al pubblico nostrano. La strategia di omologazione ha pagato con il 21.1% di share, a costo di sottrarle un po’ della sua forza, togliendole quel quid che avrebbe potuto fare la differenza.
Aspettative smorzate a parte, Kostas resta un’ottima serie, scritta bene e interpretata meglio. A parte Fresi, spicca la talentuosa Blu Yoshimi nel ruolo di Caterina e i due interpreti insieme portano in scena una sorta di alchimia, che emoziona. Un po’ defilata Francesca Inaudi, ma la sua Adriana avrà modo nelle prossime puntate di venir fuori, facendo brillare anche lei.
Affascinante, infine, il cameo di Markaris ad inizio puntata: ormai una consuetudine, dopo quelli di altri autori quali ad esempio Alessia Gazzola ne L’Allieva, Gaetano Savatteri in Màkari e Gabriella Genisi ne Le Indagini di Lolita Lobosco.