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TG5: QUANDO LA BELLEZZA E’ TALENTO, MA MANCANO LE QUOTE AZZURE
di Eugenio Viterbo
06/10/2009 - 11:25

La nostra Milly Carlucci le prenderebbe al volo fra le sue apiranti Miss. Ma, per questioni anagrafiche, dovrà rinunciarvi. In compenso, sarà contenta che quel suo enigmatico motto, per cui “la bellezza è già talento“, decifrabile quanto un codice a barre e rilevatorio come il quarto segreto di Fatima, sia trasversale ed applicabile ad ogni campo televisivo. Anche al giornalismo.
Parliamo dei mezzibusto rosa del Tg5, che, da pochi giorni, hanno preso possesso (come vi avevamo annuciato in anteprima) degli studi del Palatino di Roma, relegando nell’oblio – con riferimento alle lucette rosse delle telecamere – i colleghi uomini con cui condividevano la scrivania delle 13.
Le coppie di fatto alla guida del Tg5 Giorno sono, infatti, state sciolte, per cui dentro sono rimaste Simona Branchetti, Claudia Geronzi, Elena Guarnieri e Paola Rivetta e fuori i loro partner mediatici; e, cioè, rispettivamente: Giuseppe Brindisi, Fabrizio Summonte, Luca Rigoni e Salvo Sottile. Al poker di giornaliste, il direttore Clemente Mimun, artefice di questo “golpe” interno al suo telegiornale, ha aggiunto una quinta donna: Costanza Calabrese.
Il motivo di tutto ciò? Ufficialmente, velocizzare la conduzione per evitare l’effetto passaggio del testimone che – a dire del direttore – creava momenti di stasi e spezzava la continuità dell’informazione. Ufficiosamente, aggiungeremmo un secondo motivo, qual è il maggiore appeal mediatico che un volto femminile ha sul pubblico da casa. Se a ciò mettiamo che le cinque giornaliste sono pure molto belle, stile SkyTg24, i conti tornano. Per fortuna, o purtroppo.
Il problema, infatti, è che non comprendiamo perché la soluzione da adottare debba necessariamente passare per un’epurazione tutta al maschile. Evidentemente, e torniamo alla tesi iniziale, ma riveduta e corretta, “la bellezza – specie se femminile – è già talento“. Altrimenti, non ci si spiega perché un Summonte, dopo anni di onorata carriera, debba andare, seppur momentaneamente, in “pensione da conduzione” o perché un Sottile, dopo tanti servizi sul campo, debba tornare, forse, a fare quello che faceva prima (seppur benissimo).
Noi, a questo punto, approttiamo dell’occasione e rivolgiamo una domanda direttamente ad Andrea Pamparana, l’indignato speciale del Tg5. Caro Pamparana, ma l’informazione per essere credibile deve essere solo bella e tutta in rosa? Pertanto, anche per amore verso tutte le Casalinghe di Voghera, invochiamo il rispetto delle quote azzure all’interno del Tg5.
E ci teniamo che a risponderci sia proprio tu, Andrea, perché non vorremmo che il buon Mimum diventi poco clemente anche con te e, di colpo, al tuo posto, ci faccia trovare una indignata speciale.
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ROBERTO dice:
E se vi dicessi che ho nostalgìa dei TG3 della sorella di Buttiglione?
cindy dice:
Io credo fermamente che questa decisione non fara' altro che portare il tg5 a livelli di ascolti bassissimi !!! Mettere Salvo Sottile dietro ad una scrivania dopo essersi fatto una gavetta non sottovalutabile ci fa' pensare che il nuovo tg5 di Mimun sia piu' un palco da gabaret che un prodotto da informazione !! E' assolutamante intollerabile una scelta simile ! Per questo abbiamo fondato anche un gruppo : http://www.facebook.com/salvosottile?ref=ts#/group.php?gid=80466392693&ref=ts Vi aspettiamo
Eugenio Viterbo dice:
@ AleJonica: Perché, qui e là, ha dichiarato di trovarsi meglio dietro le telecamere, dopo un suo iniziale ritorno di cui era di diverso avviso. Per fortuna, aggiungo, così ha trovato definitivamente spazio Alberto Bilà (in un primo tempo, accantonato), che, tra tutti i nostri anchor-man, trovo il migliore. P.S. Io, ancora, attendo il ritorno in video di Annalisa Spezie, mia n° 1 tra le donne; anche lei sempre messa fuori da Mimun e passata, così, a Stdio Aperto per una vicedirezione.
Eugenio Viterbo dice:
@ giulia: Grazie. A me ha stupito che alle quattro già presenti (con la Guarnieri che dovrebbe andare presto o maternità) se ne sia aggiunta una nuova, la Calabrese, che fa l'inviata (in maniera più che egregia, aggiungerei). Non capisco perché dei quattro uomini messi out nessuno potesse ricoprire bene il ruolo di conduttore delle 13. Sarà pur vero che una donna può dare un feedback più familiare col pubblico, però Brindisi e Summonte (specie quest'ultimo) sono diventati così di casa da poter avere - credo - un maggiore appeal sul pubblico rispetto ad una Calabrese, giovane e non conosciuta ai più (che sto vedendo proprio ora e trovo, comunque, brava, ripeto)
giulia dice:
Beh, intanto complimenti per l'articolo : le metafore del segreto di Fatima e del codice a barre lo rendono subito intrigante . Per quanto riguarda le quote rosa di Mimum mi sembra solo un' iniziativa parabip : il voler dimostrare d'essere dalla parte delle donne più di altri, il che magari per una donna con un pò d'intelletto è già una discriminazione. Continuo a pensare che nell'ambito del lavoro esistano le persone e se io fossi un direttore di giornale prenderei quelle brave, preparate, motivate, intelligenti senza badare al sesso. Una volta alla Montalcini che ha , è bene ricordarlo, 100 anni, fu chiesto se fosse mai stata discriminata come donna ( lei che è stata discriminata come ebrea ) e lei naturalmente rispose che non le è mai stato negato nulla.
AleJonica dice:
E Mimun perchè non conduce il TG da un anno e mezzo ?
Eugenio Viterbo dice:
@ ROBERTO: La criminologa di cui parli è la stessa dell'ultimo periodo di Costanzo, quando faceva la macchina della verità. Se non l'hai riconosciuta è perché ha applicato la regola per cui cambiando l'ordine degli addendi IL PESO non cambia: in sostanza, ha perso in adipe e fatto un mutuo in trucco e parrucco. E' davvero irriconoscibile. Pochi anni fa, però, non avresti detto: "quella è uno schianto". Magie della tv! :)
ROBERTO dice:
Anche perchè non si vedono mai "bruttarelle" nè tra le giornaliste, nè tra le sottosegretarie e le esperte di vario tipo che vengono di quando in quanto interpellate (ultimamente si vede spesso una criminologa bionda che è uno schianto!)
Eugenio Viterbo dice:
@ ROBERTO: Su quella non getterei alcuna ombra, specie dopo averle viste all'opera. Più che altro mi preoccupa se la la mancata bellezza, o peggio la mancata bellezza "rosa" possa divenire un demerito e motivo scriminante. Sarò retrò, ma l'anzianità di servizio dovrebbe pur contare qualcosa, o no?
ROBERTO dice:
L'UNICA MIA SPERANZA E' CHE SIANO TUTTE LI' GRAZIE AI PROPRI MERITI PROFESSIONALI (TRA I QUALI NON RIENTRA LA BELLEZZA, SCUSATEMI)