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TG1, NUOVO EDITORIALE DI MINZOLINI: “SIAMO ALLA DERIVA GIUSTIZIALISTA”. E GARIMBERTI LO BACCHETTA

di Marco Leardi

30/07/2010 - 12:33

TG1, NUOVO EDITORIALE DI MINZOLINI: “SIAMO ALLA DERIVA GIUSTIZIALISTA”. E GARIMBERTI LO BACCHETTA
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Video dell'editoriale di Augusto Minzolini

Che estate sarebbe senza un editoriale di Augusto Minzolini? I suoi interventi, in fondo, sono come l’amore o il colpo della strega, se preferite: arrivano quando meno te l’aspetti. Un anno fa il ‘direttorissimo’ del Tg1 era intervenuto sull’inchiesta di Bari (“Solo ipotesi e chiacchiericci”), ieri invece lo ha fatto sul divorzio tra Fini e Berlusconi, ma non solo. Ormai è così, quando Augusto parla stanno tutti ad ascoltare, a centellinare le parole, poi non passa nemmeno un minuto e partono le polemiche, le accuse di faziosità, le repliche, gli sfottò. Le posizioni del direttore del Tg1 diventano un caso, ribalzano dalla tv ai giornali, come agitano loro i contestatori non lo fa nessuno. Tutti col dito puntato, dagli al Minzo. Alla faccia della libertà di espressione.

Nell’editoriale trasmesso durante il tg delle 20 di ieri, Augusto Minzolini ha sùbito parlato della manovra economica approvata dal Governo, “varata nonostante le polemiche dell’opposizione e degli enti locali (…) misure impopolari ma necessarie, che hanno avuto il plauso dell’Europa”. A questo punto il direttore ha fatto una personale analisi del momento politico attuale: “in queste settimane la confusione sui giornali è aumentata a dismisura, sono fioccate previsioni pessimistiche sul futuro del governo, si è parlato di esecutivi tecnici o di larghe intese, sono state enfatizzate inchieste dai contorni confusi. Insomma, la solita cappa mediatica tenta di condizionare gli equilibri paese”. Poi ha denunciato:”Siamo alla deriva giustizialista”. Parole che del tutto legittime e ben argomentate, anche quando non pienamente condivisibili.

Da qui, con un assist che neanche Sneijder all’Inter, è passato al divorzio tra Fini e Berlusconi che sta consumando il Pdl in questi giorni. “Un elemento positivo lo determina, la chiarezza ha detto  e in questo momento c’è bisogno di chiarezza, non di tatticismo esasperato”. Parole destinate ad animare il dibattito, a scaternare le ire dei trombettieri della libera informazione. Nemmeno il tempo di terminare l’editoriale e gli esponenti di Pd e Idv dichiaravano ai cronisti la loro indignazione. Tra gli interventi critici su Minzolini, il più autorevole è stato quello che il Presidente della Rai Paolo Garimberti ha espresso in serata, durante un’audizione in Commissione di Vigilanza.

Non ritengo che il Tg1 di oggi sia sufficientemente pluralista e all’altezza della rete ammiraglia. Non giudico Minzolini e il suo diritto di fare editoriali e di impostare il tg come crede, ma già ai miei tempi editoriali non se ne facevano”. Così si è espresso Garimberti, che forse in quel preciso momento non ricordava gli interventi a gogo di Gianni Riotta quando era alla direzione del Tg1 (comparve in tv con ben 15 editoriali). Lo perdoniamo, tra i molti impegni a cui deve assolvere una svista gli è concessa. Ancora una volta, come sempre accade quando Augusto dice la sua, a lasciare perplessi è la veemenza di certe reazioni. Le considerazioni del giornalista si possono non condividere del tutto, ma perchè scandalizzarsi per il semplice fatto che le abbia espresse? E soprattutto: perchè privarci di un simile spasso? Se parla il Minzo, sembra che l’estate cominci già meglio.

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18 commenti su "TG1, NUOVO EDITORIALE DI MINZOLINI: “SIAMO ALLA DERIVA GIUSTIZIALISTA”. E GARIMBERTI LO BACCHETTA"

  1. E il "pensiero unico" sarebbe quello contro Minzolini e relativo padrone? Si potrebbe, per esempio, smettere di usare queste formule che servono solo come paravento populista (giustizialismo, pensiero unico ecc.) e non hanno alcun fondamento nella realtà? Chi critica Minzolini, la faziosità nonché l'irrilevanza del suo tg (perché il problema non è solo la parzialità del punto di vista, ma una revisione drammatica dei criteri di notiziabilità che lo sta facendo assomigliare sempre di più a Studio Aperto), non è per forza mosso da motivazioni ideologiche. Personalmente sono di sinistra e ho una pessima opinione dell'attuale governo, ma anche se così non fosse cercherei di essere oggettiva nel giudicare un servizio pubblico che non fa il proprio dovere. Non vorrei un tg sinistrorso nè destrorso; pretenderei invece almeno dal primo canale, quello che si suppone più generalista, non dico un'utopica oggettività ma almeno un certo pluralismo. Qui non si discute il diritto di un direttore a saltuarie comparse in video. Si discutono, semmai, le sue motivazioni. Quelle di Minzolini non sono motivazioni giornalistiche. E basta anche con sta storia che abbiamo soggezione esterofila: imparare da chi è più bravo (e più libero) non vuol dire disprezzare il proprio paese. HO detto la mia, spero di non essere sembrata troppo aggressiva. è che, sinceramente, sono sempre più amareggiata.

  2. Condivido pienamente il pensiero di Garimberti... non vi è dubbio che la rai non è mai stata la bbc, ma in questi ultimi anni è vergognosamente faziosa.

  3. Siamo noi a dover avere un po' più d'amore per la democrazia, le regole democratiche e la legalità...in nessuna televisione pubblica estera la situazione e' come quella italiana...e se qualcuno ce lo dice, non dobbiamo ringraziare ma solo rimboccarcii le maniche perché i nostri rappresentanti non ci facciano risultare come una barzelletta (nel migliore dei casi). Se uno le vedesse, le televisioni estere, magari vivendoci, invece di sparare luoghi comuni, lo capirebbe...li vanno pure in vacanza, ma non vanno a cena col presidente del consiglio in casa del giornalista del principale programma di approfondimento pubblico in compagnia del direttore del principale telegiornale.

  4. Marco Leardi dice:

    @boop.. un "contraddittorio" nell'editoriale del direttore di un Tg non si è mai visto. di che stai parlando?? ...perchè non rifletti un po’ prima di riempirti la bocca con considerazioni inutili? @Warhol_84.. Abbiamo sempre una certa soggezione nei confronti dell'estero.. quando ci tirano le palate di fango le prendiamo come oro colato, e ringraziamo pure. In Italia la situazione è anomala (senza dubbio!) ma le considerazioni di questo signore non mi dicono niente di nuovo

  5. Uno dei più importanti di BBC (televisione pubblica inglese) ha recentemente dichiarato: solo dopo aver abitato per molto tempo in Italia e aver visto la loro televisione e i telegiornali della tv pubblica posso capire che SOLO in Italia e' possibile una situazione del genere e solo in Italia si può accettare un tale conflitto di interessi". Quindi nelle altre tv pubbliche e' vero che non esistono alcuni comportamenti, ma non quelli che vorrebbe farci credere l'autore dell'articolo.

  6. @marco leardi: non era un giochetto giuro :) nel senso, non sono particolarmente ferrata su tutti i tg però non mi sembra di aver rilevato altre omissioni tanto gravi quanto quelle del minzo. mi fido di te quando dici che altri tg fanno altrettanto, gli occhi sono puntati sul tg1 perchè è il tg1. non a caso con il digitale e l'arrivo di un altro tg potenzialmente di peso si provvederà a limarne la linea editoriale. o la linea di propaganda :).

  7. Ahahahah eggià, prima si fa un telegiornale fazioso e di parte, poi ci si mette in video a difendere il padrone come il peggior Emilio Fede e questa è libertà d'opinione? :D La libertà di schierarti, pubblicamente, per una parte politica e dire cose che non stanno nè in cielo nè in terra senza nemmeno un contraddittorio? Certo, libertà di opinione... ma perchè non riflettete un po' prima di riempirvi la bocca con considerazioni inutili?

  8. Marco Leardi dice:

    @guest.. se ribalti la faccenda e parli di "notiziari che non danno le notizie in modo corretto", mi sottraggo dal giochetto. non ci casco. Ti rispondo però che oggi tutti gli occhi sono puntati su Minzolini, mentre passano inosservate le sapienti omissioni di altri tg (anche di sinistra!). La linea di confine con la propaganda è davvero sottile, hai ragione..