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Realiti: la Procura di Catania apre un’inchiesta

di Marco Leardi

11/06/2019 - 17:37

Realiti: la Procura di Catania apre un’inchiesta

Leonardo Zappalà

Dopo le offese e le dichiarazioni shock dei cantanti neomelodici apparsi su Rai2, anche la magistratura vuole vederci chiaro. Si apprende infatti che la procura di Catania ha aperto un’inchiesta, al momento senza indagati, sulla prima puntata della trasmissione Realiti, andata in onda su Rai2 il 5 giugno scorso. Al centro delle indagini, le affermazioni di Leonardo Zappalà, presente in studio, e Niko Pandetta, nipote del boss ergastolano Salvatore Cappello.

Titolare del fascicolo è il procuratore aggiunto Carmelo Petralia, che ha delegato le indagini alla Polizia postale di Catania. Quest’ultima dovrà acquisire i video della trasmissione, soffermandosi in particolare sulle dichiarazioni dei due cantanti neomelodici, estendendo l’inchiesta – secondo quanto riporta La Sicilia – anche ad eventuali rapporti con ambienti criminali locali.

Durante la puntata di Realiti oggetto d’indagine, il conduttore Enrico Lucci aveva stigmatizzato le parole offensive rivolte dal cantante Zappalà a Falcone e Borsellino. L’intervento dell’ex Iena, tuttavia, non ha arginato le polemiche. La stessa Rai, a seguito dell’accaduto, ha aperto un’istruttoria interna, accompagnandola dalle scuse ufficiali dell’AD Fabrizio Salini.

Quello che è avvenuto è inaccettabile e non può e non deve accadere” aveva dichiarato il top manager di Viale Mazzini.

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2 commenti su "Realiti: la Procura di Catania apre un’inchiesta"

  1. LolaBFC1909 dice:

    Programma brutto, chiassoso ma noioso e pure oltraggioso: sospenderlo e/o cancellarlo, no? Lucci ha fatto il suo tempo, vuole fare questa tv-shock a tutti i costi, riuscendo solo a creare un trash che a confronto i programmi della D'Urso sono divulgazione culturale. E dire che tra mille rinvii, lui e il suo fedele autore hanno avuto tanti mesi per pensare, correggere, studiare... Che menti!

  2. Già è un programma osceno, ora pure questo.