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PROVACI ANCORA PROF 6: L’ESEMPIO VINCENTE DI UNA TV RASSICURANTE CHE PUNTA SUI PERSONAGGI PIUTTOSTO CHE SULLE STORIE
di Stefania Stefanelli
17/09/2015 - 13:15

Fatta eccezione per i segni del tempo e per la pettinatura di Veronica Pivetti, non ci sono differenze sostanziali tra la prima stagione di Provaci Ancora Prof e la sesta, di cui questa sera vedremo su Rai 1 la seconda puntata (qui le anticipazioni): stessi personaggi, stesse dinamiche, stesso stile narrativo. Qualcuno griderà all’orrore per questo immobilismo che dura da dieci anni esatti ma qui c’è solo da fare un bell’applauso.
Provaci Ancora Prof 6: un prodotto dall’identità netta e vincente
In un mondo televisivo che si sforza, spesso con risultati deludenti, di innovare per forza e tentare di “svegliare” i telespettatori troppo abitudinari, c’è chi ha capito che invece bisogna assecondarli. Perchè se il pubblico vuole accendere la tv e rilassarsi con una storia godibile, tuffandosi in una consuetudine che rassicura, non c’è davvero niente di male. Soprattutto quando lo sforzo è minimo – lavorare sull’evoluzione naturale dei personaggi storici è più semplice che crearne di nuovi ben riusciti – e il risultato è massimo: la prima puntata di Provaci Ancora Prof 6, infatti, all’esordio ha conquistato il 22.62% di share.
Provaci Ancora Prof 6: dieci anni dall’esordio e non sentirli
La professoressa Camilla Baudino ora come allora ha il cuore diviso tra il marito e il bel Gaetano, cerca di dare una buona educazione alla figlia che cresce e porta con sé via via problemi sempre più grandi, lotta contro i colleghi bacchettoni, aiuta i suoi studenti e si sfoga con Potty, un confidente muto poiché a quattro zampe. Tutto uguale. E questo, piuttosto che stancare, ha dato al prodotto un’identità così forte, così netta, che il tempo e la modernità che lo circonda non riescono a scalfire in alcun modo.
E’ la stessa cosa che accade con il Commissario Montalbano, con Don Matteo, con Suor Angela di Che Dio ci aiuti e con tutte le fiction Rai che da anni puntano sui personaggi piuttosto che sulle storie. Storie che spesso sono interessanti e altre volte banali ma servono comunque solo da riempitivo, per creare un contesto variegato e vivo intorno al protagonista assoluto.
E’ una strategia che paga, c’è poco da fare. E, per carità, ben vengano la sperimentazione e i tentativi di portare sul piccolo schermo storie al fulmicotone rubate al cinema e linguaggi innovativi. Ben vengano. Ma per esprimersi al meglio la tv che vive in casa con i telespettatori, assiste alla loro vita quotidiana e fa compagnia per giornate intere e non per una fugace esperienza, ha disperato bisogno di una come la Prof Pivetti per difendere la sua, di identità. Perlomeno su Rai 1.
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luigi dice:
forse non avrà la pretesa di essere trasgressiva e innovativa come Gomorra , Romanzo criminale, 1992 ecc le super moderne fiction sky ma anche nel passaggio in chiaro questi " capolavori di modernariato" si dimostrano deboli e apprezzati solo da nicchie....le masse scelgono altro... fatevi una domanda e datevi una risposta...
Max_86 dice:
Io la trovo da sempre una fiction ben fatta,ben strutturata nelle storie e soprattutto ben costruita dal punto di vista della caratterizzazione dei personaggi...c'è la prof protagonista,il marito traditore,il terzo incomodo,la figlia adolescente desiderosa di fuggire e tutto il contorno scolastico che fa da sfondo alle storie..,la pivetti poi la trovo da sempre un'attrice molto brava e convincente...