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Giovanni Ciacci: «Sono la star di Ballando con le Stelle. Ho avuto un uomo in comune con uno dei giudici, ora ho due fidanzati». E critica Lucarelli e Giorgi
di Mattia Buonocore
06/03/2018 - 15:35

«Molti degli altri concorrenti non so chi siano. Sono io l’unica vera star del programma. E vincerò». Così sul numero di Chi in edicola domani, l’esperto di look Giovanni Ciacci lascia da parte la modestia e parla della sua partecipazione a Ballando con le stelle 2018 dove si esibirà, per la prima volta, con un uomo (Raimondo Todaro).
«Non mi interessa fare il paladino di nessuno, io ballo con un uomo semplicemente perché è la mia natura, sono più a mio agio così. E presentarmi con una donna sarebbe stata una forzatura, altri l’hanno fatto e i risultati si sono visti…».
Giovanni Ciacci parla della giuria di Ballando con le Stelle 2018
E a proposito dei severi giudici del programma, Ciacci rivela:
«Ho qualche conto in sospeso… Con uno dei giudici ho avuto un fidanzato in comune, nel senso che per 10 anni questa persona è stata con me e lui contemporaneamente. Alla fine ha mollato lui per me, quindi è facile immaginare che questo giudice sarà prevenuto nei miei confronti. È Guillermo Mariotto? L’ha detto lei, eh… (parlando con il giornalista, ndDM). Un’altra che ha dato segnali di favoritismi è Selvaggia Lucarelli: sui social ha dato il benvenuto solo a Gessica Notaro e agli altri concorrenti zero. Io capisco che Gessica ha avuto una storia importante, ma non trovo giusto abbia un trattamento diverso».
I suoi due fidanzati
Il volto di Detto Fatto ammette anche di avere due fidanzati contemporaneamente:
«Stefano e Pietro. Io li chiamo le veline perché uno è biondo e l’altro è moro. Ma non è un triangolo, è amore, noi ci amiamo così. Perché nascondersi? Forse siamo solo io e Pupo che lo ammettiamo».
La critica ad Eleonora Giorgi
E, a proposito della partecipazione di Eleonora Giorgi a Ballando, dice:
«Mah, io fossi stata in lei non avrei accettato questa sfida. Lei è un mito e rischia di rovinare la sua immagine. Che poi è il motivo per cui una come Ornella Muti non ha mai accettato».
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Davide Maggio dice:
Perchè non moderati tutti i toni, così torniamo ad avere toni più civili?
Nina dice:
Ciao Luca, infatti quando leggo Sabata di colpo mi sento posseduta da Mercoledì Addams
Luca dice:
@ Nina E' vero !!! Quanto era detestabile la bambina tutta boccoli biondi con il sorriso a 42 denti e politically correct Alla fine è l'emblema della società : i perbenisti tutti carini ed educatini ,poi si rivelano i più perfidi e basXardi e crudeli Nella vita ho avuto a che fare ,sia sul lavoro che nel sociale con le checche e posso assicurare che sono persone terribili ,egocentriche,cattive ,pieni di livore
Luca dice:
@ Patrick se avessi usato il termine : frocio o culattone sarei stato offensivo Il termine checca NON è offensivo Ed è riferito a quegli omosessuali che hanno atteggiamenti femminili pesanti e a mio avviso fastidiosi Aggiungerei anche che questi atteggiamenti femminili in un uomo non aggiungono assolutamente nulla alla sua personalità
Luca dice:
L'omofobia qui non c'entra nulla Siete voi che siete checcofili ovvero adoratori delle checche o voi stessi checche Al contrario ,io sto dicendo che mi piacerebbe vedere due uomini ,con comportamenti maschili ,ballare insieme E' troppo facile vedere una Platinette qualunque ,travestita da donna ballare con uomo la sfida è proprio questa,far vedere la realtà vera di gay maschile come ce ne sono milioni nella vita reale Invece la Rai continua ad accontentarsi di far ballare finte donne o donne mancate con ballerini Un plauso invece a Barbara D'Urso che in una puntata di Pomeriggio 5 di alcuni giorni fa ha ospitato due ex porno attori gay di cui uno italiano nell'intento di dichiararsi amore eterno Questo è il messaggio giusto NON certo una checca frou frou che balla con un uomo
Nina dice:
Scusate dimenticavo anche Luxuria nella sua tramissione usa scherzosamente il termine frou frou.
Nina dice:
Ciao Luca, il politicamente corretto ha fatto fronte contro di te. Altra medaglia della tua avventura nel blog. PS: Elogie mi ricorda quella bambina antipatica del campeggio nel film degli Addams. Sai quella che (ne abbiamo avuta tutti una compagnia che difettava di acume, ma si accodava agli insegnanti per nascondere la sua inadeguatezza) quando Mercoledì veniva rimproverata dagli animatori patetici lei faceva si si con la testa?
primus dice:
Patrick hai dannatamente ragione, ma qui spesso si legittimano gli insulti e si scambiano per battute da osteria...d'altronde...
tina dice:
Tutto questo teatrino e'concordato con la Carlucci per gli ascolti.Cosi come la partecipazione della Notaro.
Patrick dice:
Lessico dell'omofobia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. 1leftarrow blue.svgVoce principale: Omofobia. Il lessico dell'omofobia è l'insieme di epiteti utilizzati per indicare in modi denigratori e offensivi le persone omosessuali. Altri sinonimi[3] dei succitati fròcio (di origine romana) e finòcchio[ usati nel linguaggio comune e tutti anch'essi di segno peggiorativo, ma aventi perlopiù diffusione regionale o comunque subnazionale, sono, da Nord a Sud: cùpio (in Piemonte, praticamente sconosciuto fuori dalla regione subalpina) culattòn/culatùn/culat(t)òne/cù(l)o/cuatòn[5][6] o persino cù(l)a (femminile di culo), nei dialetti della Lombardia e del Triveneto e in genere dell'Italia del nord); bulìccio (in Liguria, soprattutto a Genova); bùso o busòne (in Emilia Romagna, soprattutto a Bologna e in Romagna), busòn in Veneto e bucaiòlo (in Toscana) (tutti derivanti da "buco", con evidente allusione all'orifizio anale); recchiòne/ricchiòne/récchia (nell'Italia meridionale, soprattutto nella zona di Napoli, ma ormai in uso informale anche nel centro-nord Italia, soprattutto nella versione ricchiòne e - in Veneto - rècia o reciòn); iarrùso o (g)arrùso in lingua siciliana, soprattutto nella Sicilia occidentale (Arruso è il titolo di un documentario del 2000 dei registi palermitani Ciprì e Maresco, dedicato allo scrittore, poeta e regista omosessuale Pasolini), a Palermo si usa la parola "matello", mentre a Catania prevale puppo (da "polpo"); caghinèri, caghino, cagòsu o pivèllu in lingua sarda; chécca (omosessuale passivo, femmineo, effeminato)[7], di origine toscana ma ormai diffusosi in tutta Italia, soprattutto nel centro-nord; termini ormai desueti come buggeròne e bardàssa (quest'ultimo termine designava specialmente un prostituto, puttano, cinedo); denominativi espliciti e fortemente volgari quali succhiacazzo/ciucciacazzi, ciucciapiselli, culorotto, rottinculo e piglia(i)nculo (nel romanzo di Leonardo Sciascia Il giorno della civetta, un boss mafioso divide l'umanità in "uomini, mezzi uomini, ominicchi, piglianculo (con rispetto parlando) e quaquaraquà"). fenòi/fenoli della lingua friulana; Ergo, carissimo Luca, non difendere la tua evidente, pietosa e ridicola omofobia ergendoti anche a paladino della lingua italiana, perché stai facendo una figura davvero pietosa. "Trovo però che sia una checca insopportabile" racchiude appieno il tuo ridicolo modo di vedere il mondo. Io, al tuo posto, sistemerei le mie questioni irrisolte con un bravo psicologo, prima di pensare di poter discernere su quali siano gli esseri umani a tuo avviso inferiori, perché quello che scrivi è veramente pietoso, e continuo a stupirmi come mai in questo sito non esista la moderazione, viste le bestialità che certi pubblicano.