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ECCO I (MEGA) COSTI DEI PROGRAMMI DI LA7
di Daniele Pasquini
31/10/2012 - 20:03

Non solo con il contratto con la concessionaria di Urbano Cairo, adesso i pretendenti per La7 e MTV dovranno fare i conti anche con i costi dei programmi offerti dall’ammiraglia di Telecom Italia Media. Certo, se la pubblicità fruttasse parecchio i costi di alcune delle attuali produzioni sarebbero tutto sommato giustificabili e ammortizzabili. Peccato che la pubblicità sia sì in aumento, in controtendenza per giunta, ma gli oneri del contratto con la concessionaria pubblicitaria pare siano eccessivamente penalizzanti per la società che fa a capo a Franco Bernabè.
Non a caso si vocifera che Telecom Italia abbia avviato un contenzioso legale con Cairo, che potrebbe portare ad una sospensione – almeno per il momento – della vendita dei canali generalisti del gruppo e costringere Bernabè a rimandare la cessione al prossimo anno. Un contratto, quello con Cairo, che sembra abbia scoraggiato tutti gli interessati (Urbano Cairo a parte ovviamente) a far fruttare i canali con i propri mezzi.
E a ciò bisogna aggiungere i costi dei programmi, rivelati da Milano Finanza. Maurizio Crozza e il suo Paese delle Meraviglie avrebbe un costo pari a 14,3 milioni di euro per circa 30 puntate da poco più di un’ora ma raggiunge tranquillamente l’8% di share e 2 milioni di spettatori; Cristina Parodi Live (e Cover) con i suoi 18 autori per due ore di trasmissione quotidiana costerebbe 11,7 milioni di euro per uno share tra il 1.75% e il 3%; il preserale G’Day con Geppi Cucciari – da anni fermo tra il 2 e il 3% nonostante i continui cambi di rotta – costerebbe 10,9 milioni di euro.
Vista anche la somma da pagare per l’acquisto di tutto il pacchetto (multiplex e canali) – Clessidra pare abbia messo sul piatto ben 300 milioni di euro – e gli ascolti appena sufficienti di gran parte dei programmi, viene da chiedersi se il nuovo proprietario non opererà una vera rivoluzione o, citando Dagospia, una spending review.
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nicola83 dice:
Secondo me a la7 urge una drastica spending revew. Io cancellerei tutte le TRASMISSIONI AUTOPRODOTTA escluse quelle del prime time (Santoro, Lerner, SOS Tata, Crozza..), Otto e mezzo, Omnibus mattina e I menù di Benedetta (che fa il 2,5-3% medio). Per il resto, solo film e telefilm (Cordier, Barnaby ecc.).
MisterGrr dice:
Scusate ma non capisco come GDay possa costare così tanto... Che cifre comunque.
Giuseppe dice:
La qualità costa cara.
Valerio dice:
Ma cosa c'entra quello che spenderebbe Italia1 per una prima serata. Se quelli sono i costi per una intera stagione tv bisognerebbe dividerli per il numero di puntate trasmesse per poter valutare. E poi Italia1 spenderebbe meno per trasmettere cosa? Ma come si può paragonare un canale fatto di Mammoni, Pupa e il secchione e una marea di telefilm e cartoni ultratrasmessi fino alla nausea con un canale di qualità come La7 che ha un suo palinsesto generalista come le ammiraglie Rai e Mediaset? Anzi, spende certamente meno sia rispetto a Canale 5 che rispetto a RaiUno perché non ha né verietà sfarzosi né fiction kolossal da produrre, eppure in qualità non ha nulla da invidiare alle due suddette.
Valerio dice:
Perché MilanoFinanza non fa trasparenza anche sui programmi Mediaset? Ah già, ma è quel giornale che fa titolacci gridati e faziosi… Come al solito per i quotidiani destrorsi il principio «è un gruppo privato, fatti loro» vale solo per il Biscione. La trasparenza evidentemente si ferma a La7 perché questi dati Telecom Italia Media li ha forniti – come dichiarato dai quotidiani – agli interessati all’acquisto dell’emittente, e come è evidente qualcuno li avrà girati ai quotidiani-manganello per spiattellarli in pubblico. Cosa si vuole rappresentare con questa campagna stampa? Che La7 spenda troppo? Andassero a vedere quello che spende la concorrenza e poi da lettori faremo le dovute valutazioni sulla base di altri dati coi quali paragonarli. Altrimenti da non addetti al settore non ci si può rendere conto se quelle sono spese correnti nelle medie di mercato (fare televisione costa!) oppure se ci sono margini di spreco. Comunque se fossero dati reali si riferirebbero a stagione. Già con un passaggio di spot le emittenti private incassano parecchio, tra tutti i break pubblicitari e la raccolta in crescita voglio pensare che i costi delle trasmissioni siano adeguatamente coperti. Le aziende private non sono delle Onlus, non fanno beneficienza ma profitto. Sarebbe impensabile credere che La7 spenda più di ciò che incassa, quindi deduco che è la solita campagna orchestrata dagli invidosi.
WHITE-difensore-di-vieniviaconme dice:
Non sapendo le cifre degli altri programmi non posso giudicare totalmente tutto. di certo la parodi con il suo nuovo contenitore ha fallito. non da al telespettatore nulla di nuovo. perchè dovremmo abbandonare canale5 o rai1 per lei? a questo punto meglio i telefilm al pomeriggio. darei ancora una speranza a benedetta e terrei g day tutta la vita.
osservatore dice:
x fiorello erano 5 serate. qui si sta parlando di programmi che vanno in onda per 9 mesi quotidianamente. ecco perchè è bene chiarire le cose
Superpat dice:
Cristina Parodi Live è un ottimo programma nn c'è nulla da dire!credo però che la collocazione durante le famose soap sia poco consono,nonostante tutto io lo farei partire in concomitanza alla venier alla d'urso!e poi beh 18 autori...sti cavoli!!
fabioterr dice:
Sorprendente. Pensare che la Rai ha speso 12 milioni per lo show di Fiorello e altrettanti per l'isola.
nokiatony dice:
MTV fa porgrammi e spende soldi? mah forse un tempo... da quando hanno chiuso trl solo repliche