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DA DA DA, ANTIDOTO AL (RE)FLUSSO TELEVISIVO

di Simone De Donno

03/08/2010 - 11:30

DA DA DA, ANTIDOTO AL (RE)FLUSSO TELEVISIVO

Da Da Da

Te-le-comando. Ossia Te le impartisco io, Telespettatore Pensante, le mie scelte televisive. Sono ormai remoti i tempi della dittatura del monocanale, della programmazione a termine, del palinsesto rigido e schematico. E’ la neotelevisione, e noi siamo i Neotelespettatori, telecomando alla mano, liberi di poter scegliere, riscattati da anni di passivismo catodico. Ma ogni rivoluzione che si rispetti può portare a quel pizzico di eccesso libertario che sa tanto di effetto boomerang: troppa libertà, ma soprattutto troppi canali a disposizione ed eccoci improvvisamente trasportati dal laghetto della Rai, dove ancora potevamo appiedare, all’oceano indistinto della neotelevisione, un flusso continuo di immagini, suoni e parole dove è molto facile poter affogare.

E’ in questi casi, allora, che programmi metatelevisivi come Da da da  (dal Lunedì alla Domenica, ore 20.30, Raiuno) possono risultare salvifici. La trasmissione, firmata da Elisabetta Barduagni, attinge al repertorio televisivo e cinematografico, per assemblare una sequenza ininterrotta di immagini. La differenza sostanziale con altri programmi similari (ad esempio, “SuperVarietà”) è che ogni puntata è tematica, ossia gli spezzoni prescelti sono legati dal medesimo argomento di riferimento (il telefono, i bambini, la musica). “Da da da”, dunque, non è semplice metatv costruita secondo la modalità delle “schegge” televisive, ma frutto di un attento processo di selezione, ragionato e non casuale. Un programma che restituisce un ordine, un senso di coerenza alla massa indistinta di immagini televisive di cui dispongono le ricche Teche Rai.

“Da da da” costituisce, quindi, una novità nell’attuale programmazione estiva, dominata da una quantità esponenziale di repliche (Rai e Mediaset, quiz e fiction) e dalle quali si discosta notevolmente, pur rientrando nella “fabbrica del già visto”. “La signora in giallo”, “Il commissario Rex”, “I Cesaroni” sono ormai delle istituzioni in quanto a repliche e la loro periodica riproposizione tende all’obiettivo della rassicurazione del telespettatore: sperimentare è sempre rischioso, tanto vale offrire sempre la stessa cosa (sic!).

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4 commenti su "DA DA DA, ANTIDOTO AL (RE)FLUSSO TELEVISIVO"

  1. mats sbagli perchè è un programma amarcord e per una rete come rai 1 è perfetto e funziona, mentre infatti ieri e oggi in TV su canale 5 flopperebbe alla grande perchè non adatto al target della rete, basti vedere che hanno sperimentato un programma simile nell'access domenica qualche tempo fa e non funzionò!

  2. Simone De Donno dice:

    Condivido il pensiero di Andrea80, soprattutto in relazione al fatto dello spettatore medio, che è dotato di gusto televisivo (al contrario di ciò che molti pensano). Per quanto riguarda il commento di Mats, dire che non ci sia molta offerta rispetto a DA DA DA mi sembra un po' eccessivo: Wild e Striscia la domenica sono pur sempre dei programmi alternativi alla nostalgia regalataci dal programma RAI.

  3. Non condivido il commento n.1 , in quanto e' dimostrato di come anche quando non c'e' un cavolo sulle altre reti, un programma possa floppare senza problemi, e cio' e' accaduto spesso in passato... Il telespettatore medio non e' cosi' stupido come si possa pensare, non si beve tutto cio' che passa il convento, spesso rifiuta una trasmissione che non funziona e DA DA DA funziona molto bene, non c'e' proprio paragone rispetto alle attempate Velone.!!

  4. Io continuo a pensare che questo programma faccia ascolti solo perchè dalle altre parti non c'è un cavolo. Mi rifiuto di pensare che Ieri e oggi in tv messo su Canale 5 in access possa funzionare