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CHE FAZIO…SITA’!

di Davide Maggio

12/12/2006 - 16:31

CHE FAZIO…SITA’!

Che Tempo Che Fa @ Davide Maggio .it

RaiTre è una rete palesemente di sinistra. E fin qui, per quanto la Radio Televisione Italiana dovrebbe essere assolutamente super partes, diciamo che potrebbe parlarsi, seppur forzatamente, di espressione di un pluralismo che, al pari della terzietà, deve (o dovrebbe) essere garantito.

Allo stesso tempo RaiTre rappresenta la terza e la minore delle 3 emittenti della TV pubblica.

Probabilmente se lo stesso “atteggiamento” caratterizzasse la prima rete della RAI non si riuscirebbe a tollerare una situazione di parte qual è quella di RaiTre.

Ultimamente, però, c’è qualcosa che non va e questo “qualcosa” si chiama “Che Tempo Che Fa“.

A prescindere da valutazioni strettamente artistiche sul conduttore che, fosse stato per me, dopo la realizzazione della più pietosa edizione della storia del Festival di SanRemo, non gli avrei affidato nemmeno la conduzione dell’oroscopo che segue SottoVoce di Gigi Marzullo, c’è da dire che i conti non tornano.

L’aver sottolineato, infatti, che RaiTre rappresenta la terza e la minore delle emittenti della TV pubblica non è stato fatto a caso.

Gli ascolti di un programma (ed in generale di un rete) sono quelli che determinano il budget di cui la rete stessa può disporre per la produzione dei propri programmi. Tra questi costi ci sono, ovviamente, anche quelli che vengono spesi per gli ospiti da invitare nei suddetti programmi.

E’ una regola abbastanza ovvia e comprensibile che a rete “maggiore” corrisponda ospite di levatura maggiore e a rete minore ospite di levatura minore. 

In questo caso, guarda un po’, le cose stanno diversamente! Che Tempo Che Fa è diventato un programma in cui Fabio Fazio, in barba alle regole fondamentali dello showbiz, regala ai propri telespettatori ospiti e rivelazioni eccellenti.

Ospiti e rivelazioni eccellenti destinate ad un pubblico di nicchia qual è quello di RaiTre.

Non è naturalmente nemmeno un caso che ad essere ospitati con incredibile disponibilità e garbo siano personaggi vicini alla sinistra italiana.

Riuscire ad ospitare nientepopodimenoche Adriano Celentano ha rappresentato l’elemento di spicco di questa esclation.

Un corteggiamento durato mesi ma che, alla fine, ha dato i Suoi frutti.

Come dire : “Lo so che non degni della Tua presenza nemmeno il più prestigioso dei programmi perchè devi mitizzare il Tuo personaggio, ma non puoi non venire ospite in quello che è ormai il tempio della faziosità. Quel programma che rispecchia appieno le Tue ideologie politiche nel quale non puoi non sentirti a casa”.

Non trascurabile nemmeno l’ultima ospitata da urlo con scoop compreso : il ritorno di Enzo Biagi in RAI.

Un ritorno in video di cui non sono per niente contento. Assolutamente d’accordo nel riconoscere a Biagi l’eccellenza in campo giornalistico ma a me non piace, anzi mi urta, il modo in cui quest’eccellenza viene “gestita” e portata in video. D’altronde sarebbe stato più saggio, vista la veneranda età di 86 anni, rimanere a casa e lasciar spazio a giornalisti in erba (sono, come saprete, un forte sostenitore dello svecchiamento delle nostre tv). 

Ma anche in questo caso c’è poco da scandalizzarsi. Il ritorno di Biagi come quello di Santoro & Co è una questione strettamente politica. E al telespettatore tocca accettare passivamente le scelte di una politica televisiva, poco televisiva ma molto politica dove la faziosità partitica ruba la scena alla qualità.

Ne è un chiarissimo esempio, d’altro canto, una risposta che il giornalista ha dato a Fazio. Alla domanda su quale sarebbe il suo nome in codice se dovesse collaborare con i servizi segreti (riferendosi ai recenti casi di giornalisti che collaborano con i servizi segreti ed ai nomi in codice usati) un affaticato e poco brillante Biagi risponde “COGLIONE”. 

A questo punto mi sento di appoggiare Luttazzi che in un’intervista pubblicata oggi su Repubblica dichiara di vedere difficile un Suo ritorno sulla TV di Stato e non a caso il quotidiano titola “Luttazzi non crede alla nuova Rai”. Anche in questo caso non sarei favorevole ad una disepurazione di un personaggio che esordiva in ogni puntata del suo Satirycon con queste testuali parole : “Attenzione! Il programma che sta per andare in onda contiene fellatio, cunnilingus, masturbazione, feci, urina, sadomasochismo, Bruno Vespa e qualsiasi altra cosa la fetida mente di Daniele Luttazzi abbia fermentato in quest’ultimo periodo. Il suo linguaggio esplicito è fatto apposta per turbare gli imbecilli. A tutti gli altri, buon divertimento.”

Diamine! E’ questione di buongusto! Non solo di politica.

Mi viene da sorridere pensando alla possibili reazioni che potrebbero scatenarsi se a realizzare un programma come il “meteo di Fazio” (e relativi ospiti) fosse stato Emilio Fede su Rete4. Con un indirizzo politico completamente opposto, sia chiaro! Si griderebbe allo scandalo, si parlerebbe di regime, si parlerebbe di stumentalizzazione delle emittenti di Berlusconi, si tornerebbe a ciò che ha caratterizzato gli ultimi 5 anni della vita politica di questo paese. Si tornerebbe a spargere O D I O!

Tuttavia ho cercato di chiedermi il perchè. Sapete com’è, forse non è mai accaduto che un programma della terza rete goda di tutti questi apprezzamenti e sia tenuta in così alta considerazione da vertici dell’azienda e dagli stessi personaggi ospitati.

Escluderei che si tratti di semplice benevolenza nei confronti di un programma “compagno” da parte dei rinnovati vertici RAI.

Credo che la questione sia ancora più sottile.

Come saprete, con la proposta di legge Gentiloni, nel 2009 RAI e Mediaset dovrebbero spegnare il segnale terrestre di una emittente per portarla in via definitiva sul digitale.

Bene! Se da una parte c’è certezza sul fronte Berlusconiano in relazione allo spostamento di Rete4, dall’altra non c’è assolutamente la certezza che ci si aspettava.

C’è, infatti, chi sostiene che ad essere spostata potrebbe benissimo essere RaiDue e non RaiTre (l’ipotesi più plausibile).

Chissà per quale motivo!

Nella situazione attuale, però, uno spostamento sul digitale della seconda rete invece della terza, significherebbe un vero e proprio suicidio (in termini di ascolti e, dunque, di profitti) per la televisione di Stato. 

La voglia di mantenere in chiaro, per tutti, sul terrestre la rete dagli accenti purpurei è forte. Così forte che si è riusciti addirittura a pensare di preferire per lo spostamento l’ “anonima” RaiDue. Tanto, qualora le cose andassero male, si può sempre aumentare il canone, figuriamoci. Ci sono i telespettatori a pagare!

Proprio per questo mi viene da pensare che un “rafforzamento” della terza rete possa essere dettato da queste necessità. Garantire ascolti degni di nota a giustificazione di un’eventuale permamenza di quella sembrava la prima destinataria del provvedimento di Gentiloni sul terrestre.

Qualora così dovesse essere prevedo anche la scusa che sarà fornita agli ignari telespettatori. RaiTre bisognava lasciarla lì dov’era poichè caratteristica saliente dell’emittente è l’informazione regionale che non può venir meno!

Prima di chiudere, do un’occhiata fuori dalla finestra. Che Tempo Che Fa? Sembra che si stia per abbattare un temporale!

  • UPDATE del 12 dicembre 2006, h. 20.35

Due precisazioni :

  1. Non mi si venga a dire che il salotto di Fazio sarebbe destinato a divenire il nuovo “centro del confronto politico in TV” se soltanto i politici di destra si degnassero di accettare gli inviti che lo stesso Fazio non tarda ad inviare. Sarebbe come chiedere ad Eva Henger di girare un film porno in un convento sotto l’occhio vigile di una “squadra” di Suore.

  2. Da non trascurare la modifica di palinsesto che il ritorno di Biagi potrebbe comportare. Non è un’ipotesi così remota la sottrazione di una seconda serata a Porta a Porta per cederla all’anziano ed affaticato giornalista.

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26 commenti su "CHE FAZIO…SITA’!"

  1. @ Calpi : Ti rispondo punto per punto. A dirTi il vero, a me piace privilegiare l'analisi dello stato attuale delle cose. E' inevitabile che col tempo tutte le cose siano soggette a mutamenti. Magari qualcosa che all'origine è positiva si rivela, in un contesto diverso e col passar del tempo, assolutamente negativa. Sul dato storico non posso non darTi ragione ma le mie considerazioni si riferisco a tutt'altri periodi rispetto a quelli che hai citato.Il "coglione" di Biagi è stato un chiaro riferimento al "coglione" di Berlusconi, su questo non ci piove. Il contesto, tuttavia, era ben diverso. Se il Presidente del Consiglio poteva di sicuro risparmiarsi un appellativo del genere, a maggior ragione poteva evitarlo Biagi che non aveva nessun motivo per reiterare uno sbaglio sul quale si è "giocato" parecchio, cadendo nello stesso errore. Questa simpatica uscita, a mio

  2. Piccola precisazione. Celentano, notoriamente,  non è schierato a sinistra. Vecchio esempio: "chi non lavora non fa l'amore"-> canzone contro i lavoratori che scioperano (!). Altra piccola precisazione. Quando, negli anni 80, si volle garantire ad ogni partito principale una voce, si decise di assegnare ad ognuno una rete. La DC si prese Rai1, il PSI Rai2 e il PC Rai3, che ebbe proprio *perché* rete minore. Ultima piccola precisazione: il "coglione" di Biagi riprende chiaramente un epiteto notoriamente utilizzato, per primo, qualche mese fa dall'allora Presidente del Consiglio Berlusconi.Chiarisco: a me Fazio non piace, più che per la "faziosità" per il suo modo di condurre, da finto spaesato cronico. Ciononostante, credo le critiche sovraesposte siano più dettate da personale intolleranza che da reali mancanze: rammento interviste, nel programma, anche a personalità di destra (De Bortoli?).Inoltre, la faziosit&agra

  3. @ PttAndrea : sono un grandissimo estimatore di Porta a Porta. Lo trovo un programma interessante. Allo stesso tempo trovo veramente scorretto togliere di mezzo un "avversario" (Vespa) per far spazio al Biagi disepurato. Potevano trovargli un'altra collocazione. Sono assolutamente favorevole all'innovazione, ai test, alla realizzazione di nuove "idee" ma questo non significa dover necessariamente togliere di mezzo programmi di infotainment (come Porta a Porta) di un certo spessore e soprattutto ben condotti. Relativamente a SanRemo, devo esserTi sincero... Baudo è rimasto l'unico a dare al Festival quel clima di pomposità e di sontuosità che lo rende un appuntamento a cui non mancare. Fino a quando non ci sarà un degno sostituto (e sino ad ora non c'e' stato), che ben venga Baudo! Grandiosa la Sua scelta di portare Chiambretti al dopofestival, tra l'altro.Diciamo che una rete minore è minore proprio per questo. Nulla impedisce che, poi,

  4. ...passino le critiche al programma (per nulla condivise, peraltro.. Che Tempo Che fa è uno dei pochi programmi ben pensati, garbati, sempre interessante e stimolante della tv italiana.. Fazio è molto bravo e il suo modo di fare le interviste permette agli ospiti di raccontarsi come meglio credono).. ma cercare di far passare come un dramma la presunta sottrazione di una puntata di Porta a Porta.. beh.. qui si esagera!! Si sente davvero così tanto il bisogno di ritrovarci, dopo tutti questi anni, Vespa in video tutte le sere?? Poi ci si lamenta che la tv non innova, non propone idee nuove, e replica sempre se stessa.. beh, finchè si ragiona così, facciamo allora grandi festeggiamenti per l'ennesimo SanRemo di Baudo.... questa sì che è una ventata di novità!!p.s. Idem come sopra, quest'idea che una rete minore NON POSSA e NON DEBBA avere programmi di successo e ospiti di un certo calibro è quantomeno assurda: bisognerebbe piuttosto c

  5. @ Dynit : ben detto amico! Pensa che me lo chiedo costantemente anche io ma non è dato avere una risposta. Quello che mi stupisce è il tuo essere sorpreso nell'aver letto "qualcosa del genere" sul mio blog :-) Non pensavi fossi mica un bolscevico, vero? :-)

  6. Completamente d'accordo con quanto hai scritto, Davide. Aspettavo da tanto di leggere qualcosa del genere in uno dei tanti blog dediti alla televisione, e rimango piacevolmente sorpreso di aver potuto leggere ciò nel tuo blogo :).Per quanto concerne il commento di Eagle mi limito a chiedergli perché rimane scandalizzato della faziosità berlusconiana delle reti Mediaset ma tollera, invece, quella di sinistra di RaiTre, che a differenza di mediaset è una RETE DI STATO. E chiedo ciò da 17enne, che non ha mai votato e che si domanda perché un programma schierato a destra fa schifo mentre uno schierato a sinistra sia bello e trendy.

  7. @ eagle76 : sai cos'è eagle, è che Tu rappresenti esattamente il fedele telespettatore di RaiTre. Se avessi evitato il Tuo illuminante esordio probabilmente il commento sarebbe stato più credibile e più apprezzato. Relativamente al regime berlusconiano (vedi, tornano proprio quei termini di cui parlavo nel post) credo che non sia nemmeno paragonabile al costante regime di RaiTre. Che passi la Annunziata, che passi Ballarò, che passi la satira ma basta pero'! Spero, in effetti, di rileggere i miei post e di potermi ricredere. Torna a leggerli anche Tu. Passa una buona serata.@ France e Avanguard : grassssie, condivido ciò che avete scritto. Baci

  8. Bel post! Bravo! Mi piace moltissimo Biagi, che considero, insieme con Montanelli ILGiornalista. Alla sua età, e con la sua autorevolezza, credo dovrebbe essere un pò più super partes rispetto agli altri...e non aspettare che il regime di turno gli consenta di fare un programma.Spero non faccia la fine di Santoro che, da quando è tornato in tv, lo si è sentito nominare per 2 ragioni : il colore dei capelli e l'episodio della gnocca senza testa. 

  9. Che a Rai Tre ognuno sia libero di esprimere la propria opinione mi pare un tantino inesatto. Semplicemente si usano due pesi e due misure per definire la faziosità di destra e quella di sinitra. La prima viene definita dittaturiale, la seconda pare sia molto chic ma ripulendola da ogni aggettivo e da ogni antipatia personale rimane sempre fazio...sità.

  10. troppa mediaset ti ha fatto male... Spero davvero che fra qualche tempo rileggendo il post ti accorgerai di quanto siano indotti e non autentici alcuni sillogismi che fai riferendoti alla terza rete. Che si dovrebbe dire del regime televisivo berlusconiamo degli ultimi mesi prima delle elezioni 2006? La terza rete sarà anche politicizzata, ma almeno non ci sono dictat e ognuno è libero di esprimere la propria opinione (emergency ad esempio che è scomodo a dx e sx chi l'ha ospitata). saluti