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CARTA CANTA! SANREMO 2009 SI CHIUDE CON UN DEJA VU: A TRIONFARE E’ MARCO CARTA

di Luigi Miliucci

22/02/2009 - 03:38

CARTA CANTA! SANREMO 2009 SI CHIUDE CON UN DEJA VU: A TRIONFARE E’ MARCO CARTA

Marco Carta e Maria De Filippi - Festival di Sanremo 2009

C’è l’ha fatta! A dispetto di tanti, troppi, insopportabili e spocchiosi fustigatori dei fuoriusciti da televisivi talent show, Marco Carta, cagliaritano classe 1985, è il vincitore della 59^ edizione del Festival della canzone italiana.

A meno di un anno, dunque, dal suo trionfo nella scuola di Amici, Marco “pulcino spaurito” Carta, torna, di fronte alla sua mamma televisiva, (Maria De Filippi), a sollevare lo scettro del vincitore. Un Festival che si è assunto, ab inizio, l’ambiziosa missione di celebrare, promuovere e santificare l’eccellenza italiana, avrebbe, forse, coerentemente dovuto avere un epilogo diverso (leggasi vittoria di Francesco “the voice” Renga, o trionfo di una superlativa Patty Pravo, stasera, intensa, struggente più che mai), ma è pur vero che ben peggiore pericolo abbiamo corso poche ore fa. Un liberatorio sospiro di sollievo ha, infatti, accompagnato la proclamazione della vittoria di Marco Carta, dopo che per circa un’ora, da quando, cioè, avevamo appreso sgomenti la terna finale (oltre a Marco Carta, per l’appunto, Povia e Sal Da Vinci) avevamo sudato freddo all’idea che la vittoria potesse arridere a chi meno, fra tutti, la meritasse.

Dopo aver avuto l’incontenibile tentazione di richiedere un’immediata prova etilometrica per i televotanti che, forse, in preda a trenini e sfrenate danze carnevalesche, debbono aver espresso le proprie preferenze per la maschera più riuscita (come si può, però, anche in questo caso, ignorare Maria De Filippi vestita da Nonna Papera o Alexia da mini wurstel?) il nostro pensiero è, però, subito corso alla sciagurata eventualità che a vincere fosse chi dopo “l’ode del piccione” ha avuto il cattivo gusto di proporre “l’invettiva contro il pentito ricchione”. Pericolo scampato. Un Festival, perfetto sotto ogni punto di vista, rischiava, infatti, di sbandare all’ultima curva, regalando ulteriore immeritata visibilità a chi, attraverso una mirabile operazione commerciale, ne ha guadagnata fin troppa (chapeau agli Afterhours che si sono appuntati un triangolo rosa al petto).

Una serata, quella da poco conclusasi, che, procedendo a ritmo serrato, già alle 00.30 è giunta alla proclamazione del vincitore. Ancora una volta, la snellezza e il dinamismo del programma vanno attribuiti all’intraprendenza e all’intelligenza del presentatore che, anche stasera, non si è certo risparmiato (sgombera lo studio, canta, presenta, intervista e intrattiene). Afflitta dalla celeberrima fobia della scalinata dell’Ariston, per la quale sperava fosse stato previsto, quest’anno, un comodo corrimano, nostra signora della televisione italiana, Maria De Filippi, che gioca alla valletta timida e ingessata, riceve il suo battesimo in Rai e incassa, con l’ennesima convincente performance, una solida e meritata nomination al Festival prossimo venturo.

Vincent Cassel, intervistato da Bonolis, guadagna i favori dei telespettatori con il suo fare schietto, disponibile e del tutto privo di intollerabili smanie divistiche, tanto da far risultare difficile credere che egli divida il talamo nuziale con una tale Bellucci Monica da Città di Castello, ops, scusate, da Parigi. La palma dell’esibizione più emozionante va, invece, a Annie Lennox, per la quale la standing ovation alla fine di una mirabile inedita esecuzione di Why (solo voce e pianoforte) appare, persino, riduttiva considerata l’insuperabile lezione di musica offertaci.

Un’ultima battuta per Bonolis che, ricevuto in dote un Festival agonizzante, cui molti, sadicamente, speravano di poter staccare la spina, condannandolo a una precoce dipartita, ha saputo, invece, con paterna premura, prendersi cura di quella creatura ormai quasi sessantenne, regalandogli vigore, speranza e, soprattutto, la prospettiva di una nuova florida giovinezza.

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[Foto | Infophoto via Corriere.it]

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55 commenti su "CARTA CANTA! SANREMO 2009 SI CHIUDE CON UN DEJA VU: A TRIONFARE E’ MARCO CARTA"

  1. @Angelo... dopo aver letto i tuoi deliranti discorsi, non so se ridere o piangere. Mi chiedo con che coraggio ci infliggi la tua prosopopea, visto che sei ovviamente e palesemente disinformato... Sappi che Bonolis è stato espressamente chiamato per salvare un Festival agonizzante... e questo perchè Bonolis, qualunque cosa faccia, ottiene ascolti alti, se non altissimi... Dici che in Mediaset non è nessuno e non ha mai successo... ma su quale pianeta vivi? Vai a leggerti qualche dato sugli ascolti prima di parlare, per favore... Stesso discorso sulla De Filippi. Essere un fenomeno non è mai stato il suo obiettivo... e se ha accettato di andare a Sanremo è solo ed esclusivamente per l'amicizia e la stima che la lega a Bonolis. Non ha davvero bisogno di nuova visibilità... ne ha fin troppa... e i suoi programmi decennali hanno ascolti altissimi. Perché non ti limiti a dire che Paolo Bonolis e Maria De Filippi non ti piacciono, mentre, al contrario, idolatri Raffaella Carrà? Faresti una figura migliore... @Peppo: quella è la tua interpretazione del testo di Povia e io la rispetto... ma in certi casi bisognerebbe essere capaci di andare oltre e saper leggere tra le righe... @Gialalla's: due punti e parentesi come fosse normale punteggiatura. Inviato il commento, al posto della punteggiatura comparirà la faccina... :-)

  2. @annamaria grande!!! :) Davide Maggio oggi niente COMMENTA ORA? allora uso questo thread: Questa Domenica è palesemente registrato: mandano in onda il pippone presunto-sentimental Marco-Vanessa-Lea e del caso idraulico folle manco un cenno, almeno nella prima parte

  3. anna maria/gialalla's dice:

    :) è venuta? Ad ogni modo..ti ringrazo per il tempo dedicato.Un bacio grande..@marta.

  4. @Annamaria mentre tu scrivi il post vedi solo la punteggiatura, la faccina compare quando lo pubblichi. Non mettere spazi e non attaccare nulla, ad esempio nel tuo ultimo post hai attaccato i puntini di sospensione in quel caso la faccina non viene, deve essere isolata :)

  5. anna maria/gialalla's dice:

    :(...marta..mi vengono i 2 punti con la parentesi tonda, devo vederlo anche io?? Perdonatemi l'ot. grazie ancora un bacio a te p.s. l'avete vista la Zanicchi a Domenica in??? Sgarbi che parla di Benigni come leader della sinistra avendo al suo fianco la stessa Zanicchi, attualmente europarlamentare del Berlusca.In che mondo viviamo! La Zanicchi offesa a morte per essere stata umiliata dal comico, con il dolore nel cuore non sa come comportarsi con i nipotini..E canta quel brano..La rivincita della donne mature. E non vuoi rivalutare Povia?? Che ne pensate.. pciu

  6. I due punti prova a farli tenendo premuto il tasto maiuscole :)

  7. anna maria/gialalla's dice:

    @marta dolcissima,grazie!ma non riesco a farla, intendi i 2 punti con l'alt. Sorry per l'OT. @beppo, confermo.Ho appena letto per la prima volta il testo di Povia ( mai fatto prima,l'ho ascoltato ma non con impegno) e devo dire che è scritto bene.L'offesa non la vedo da nessuna parte.Se l'ha pensata, credimi kiaretta, nel testo non appare.E' una storia, per di più plasusibile.Ho fatto giorni fa gli esempi di Lele Mora, Anne Hache e potrei trovarne di altri.Non credo di alzarmi domattina e ritrovarmi gay,i fattori che conducono a queste scelte credo siano tanti, non sarò io ad elencarli.Rispetto pieno agli essere umani.No al vittimismo dei Gay.Perchè inzio io col parlare degli invalidi..come me!!!! Un bacio a tutte le mie Angels..

  8. @annamaria per la faccina sorridente digita il doppio puntio e poi la parentesi tonda a chiudere, premi invio e appare la faccina :)

  9. Povia non dice che l'omosessualità è una malattia. All'inizio dice che il fantomatico luca non è andato da psicologi, preti o scienziati, questo significa che per lui non si tratta nè di "malattie mentali", nè di una questione religiosa, nè di un difetto genetico, come aveva detto qualche vecchio "luminare" qualche anno fa. Alla fine della canzone dice "nessuna malattia, nessuna guarigione" e il passaggio si spiega da sè. Passando alla strofa dove racconta la vita di questo luca, non credo che volesse dire "se vivi una condizione famigliare problematica, la tua mente va in pappa, ti ammali di omosessualità e guarisci solo se incontri una ragazza". Secondo me ha voluto creare un contesto forte e che facesse presa; io penso che il ritratto (a volte estremo) della famiglia di luca sia un riferimento (solo un riferimento) a come la condizione famigliare di una persona porti la stessa a rapportarsi con la realtà con qualche difficoltà e non sto dicendo che quando ci sono problemi famigliari si diventa omosessuali in automatico. E' solo una canzone che racconta una storia, e se è vero che una canzone è come una poesia (basti leggere puccini, celentano, battisti, venditti -alcune- e diversi altri), allora possiamo permetterci di andare oltre il testo e cercare dei collegamenti con l'esperienza o anche solo con le corde che il testo tocca dentro di noi. A tal proposito passo alla parte finale della canzone.. L'espressione "Luca era gay", secondo me, significa questo: Luca per un certo periodo della sua vita si è innamorato sinceramente di un uomo, non riusciva a smettere di amarlo. Poi le cose non sono andate come si aspettava, ci sono stati dei problemi e si è lasciato, cosa che succede a tutti! Può succedere a me quando non amo più la mia ragazza e può succedere a luca quando non ama più il suo ragazzo! E' questo il centro della questione! L'omosessualità non è una "condizione fissa": secondo me l'omosessuale è colui che decide di amare una persona del suo stesso sesso, così come può innamorarsi di un'altra del sesso opposto! Sarò retorico, ma vedo nell'"amore" (virgolettato solo per enfatizzarlo, non per sminuirlo) il nocciolo della questione, sta dicendo che noi possiamo amare chiunque, ecco cosa dice il testo secondo me; certo, si serve di frasi che sembrano dei clichet, ma perchè si tratta dell'unico modo per far arrivare il testo alle persone, per far sì che se lo ricordino e che sia più facile per loro rifletterci sopra.. sempre secondo me. Poi c'è il momento dell'incontro con il classico "festa grande, tante persone, solo lei mi ha colpito", una situazione non molto facile da incontrare nella realtà, ma è il riassunto di come ci si prende una cotta.. Io ho conosciuto una ragazza una volta (non era una festa), ci siamo "trovati" e la notte facevo fatica ad addormentarmi perchè volevo continuare a parlarle e a conoscerla e non vedevo l'ora di risentirla[sono piuttosto ansiogeno e a volte perdo la testa e il sonno per certe cose ;) ]. In sostanza non vedo proprio nessun attacco alla "comunità" omosessuale. Parentesi: mi fa schifo parlare di comunità, di prendere chi è omosessuale e relegarlo in una categoria, come mi sembra abbia fatto (seppur indirettamente, ovvio, non era sua intenzione) anche il presidente dell'arcigay dicendo che povia non capisce la felicità degli omosessuali, dando l'impressione di riferirsi a una categoria di persone "diverse", a parte. Dicevo che non vedo proprio nessun attacco alla "comunità" omosessuale, anzi, vedo un invito a cercare di azzerare i preconcetti e a vedere le cose con un occhio più "pulito" e "innocente" e scansare l'idea che chi è omosessuale non è "normale". Chiedo scusa se mi sono dilungato, se ogni tanto ho perso il filo del discorso, ma spero che il mio messaggio sia chiaro e comprensibile a tutti. E' stato peggio di un intervento chirurgico, però sappiate che quando uso termini come "condizione" e "situazione" riferiti all'omosessualità, non li sto utilizzando in senso dispregiativo (è facile attaccarsi a queste parole per criticare con dei giochetti di retorica), non sto parlando di malattie o affini, ma sappiate che le ho usate solo perchè erano le uniche che mi permettessero di andare avanti con il discorso.

  10. anna maria/gialalla's dice:

    @kiarettina..come si mettono le faccine??? grazie