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BAILA VS BALLANDO. CENCI: “250 PERSONE POTEVANO RIMANERE PER STRADA”, CARLUCCI: “LA RESPONSABILITA’ E’ TUA SE COINVOLGI LA TUA FAMIGLIA IN UN’ATTIVITA’ ILLECITA”
di Daniele Pasquini
28/09/2011 - 12:17

Continua imperterrita la polemica su Baila, su cui il Tribunale Civile di Roma ha emesso parere negativo in quanto contraffazione del più noto Ballando con le stelle. Dopo l’attesa messa in onda della prima puntata “preparata in sole due ore”, con le dovute modifiche e nonostante la diffida dell’azienda pubblica, il settimanale Chi è tornato sull’argomento coinvolgendo in due diretti interessati: Roberto Cenci e Milly Carlucci.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio: per giustificare l’eventuale chiusura del programma, il noto regista torna ancora sulle 250 persone coinvolte nel talent di Canale5, che avrebbero corso il serio rischio, dichiara al settimanale, di “finire per strada“, senza un lavoro “in un periodo di crisi come questo“. D’altro canto Cenci e il suo team hanno avuto tempo per dar vita ad un prodotto originale, eliminando alla base qualsiasi possibilità di finire in tribunale. Piccata, e non potrebbe essere altrimenti, la risposta di Milly Carlucci, che non ha alcuna intenzione di accollarsi responsabilità altrui:
“Quando sei un Direttore Artistico sei come un buon padre di famiglia e, se coinvolgi la tua famiglia in un’attività illecita, la responsabiltà è tua“.
E ancora:
“Ballando è una risorsa per tutta l’azienda Rai, una grande risorsa che rischiava di essere depredata mettendo a repentaglio il lavoro delle centinaia di persone che ci lavorano e delle migliaia di dipendenti“.
Cenci a loro non ci ha pensato evidentemente.
Più diplomatica invece Rita Dalla Chiesa, interpellata dal settimanale in quanto protagonista come Milly di una situazione piuttosto simile:
“Chiamiamo le cose con il loro nome, quello (Verdetto Finale, ndDM) è una fotocopia del mio programma. Avrei anche fatto causa, ma ho lasciato che fosse il pubblico a scegliere, una volta visti i programmi. Lo stesso penso valga per Baila! e Ballando: come si fa a condannare una trasmissione a scatola chiusa? Milly, in linea di principio, ha fatto bene a difendere il proprio prodotto se si sentiva minacciata, ma penso che un programma non tolga nulla all’altro”.
Situazione simile ma fino ad un certo punto perché va sottolineato che Verdetto è un programma prodotto da Endemol, il cui 33% è pur sempre dell’azienda di Cologno. E comunque sia, come abbiamo più volte ribadito, la legge sul diritto d’autore dà la possibilità ai soggetti che temono per la violazione dei loro diritti di ricorrere alle autorità competenti per verificare tale violazione.
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cristiana dice:
questo programma è un 'offesa all'intelligenza di noi telespettatori! è una copia e pure mal fatta dei Ballando e tra l'altro hanno dmostrato massima strafottenza nel confronti della sentenza ! sono senza parole e spero che glielo chiudano!
kalinda dice:
Brava Milly, vergogna Cenci!!!!!!!!! Rita guardalo Verdetto qualche volta.
beppe dice:
Io credo che x essere istruttori o maestri di ballo si debbano seguire corsi e dare esami con relativi diplomi o attestati,nel caso di ballando come ha detto la carlucci alcuni maestri del suo show avevano anche un'altro lavoro,pur essendo professionisti del ballo,x cui x ipotesi potrebbe anche starci che non tutti fossero realmente maestri o insegnanti di ballo,ma solo ballerini professionisti senza nessun titolo da insegnante..allora anche in questo potrebbe esserci malafede,vale a dire spacciare x maestro chi in realtà non lo è realmente..sarebbe bello vederci chiaro...visto che la sig.ra milly vuol far luce su tutto...che ci illumini!!
fabbrizio dice:
Beh, a quanto ho letto non erano semplicemente iscritti alla federazione. Una parte dei supposti "nip" erano insegnanti di ballo e/o vincitori di gare internazionali. Posso immaginare che non siano "professionisti" ( come i ballerini di Ballando), ma anche presentarli come "gente comune" con la passione del ballo a mio avviso presuppone un certo livello di malafede.
Elisa dice:
Ricordo che non c'è nessun giudizio definitivo in merito alla questione Baila...e che c'è un ricorso Mediaset depositato. Dopodichè si vedrà...soprattutto chi dovrà risarcire risarcirà. Io sono quella che sosteneva che, in caso di vittoria del ricorso Mediaset, la Carlucci dovrà correre in banca a chiedere un prestito. Chiaramente è una pura supposizione...ma non lontana dal poter essere reale. Dato che ha di fatto, con le sue supposizioni, danneggiato il programma nella sua concezione originale. Per non parlare delle offese date a Cenci e alla D'urso in cui gli dava dei bugiardi. Voglio vedere se si dimostra tecnicamente che, come in tutti gli sport, anche se vuoi partecipare a livello provinciale ad una gara occorre essere iscritti, per motivi assicurativi, alla federazione. E' come dire che se ti iscrivi alla SIAE sei un autore professionista. Carlucci...gli specchi a cui aggrapparsi per tutelare i tuoi interessi economici non possono essere infiniti.