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ALLARME A RAI1: CRISI NERA PER L’INTRATTENIMENTO. NON E’ ORA DI CAMBIARE DIRETTORE?
di Salvatore Cau
27/04/2015 - 14:35

Senza Parole, mai titolo fu tanto profetico. La stagione televisiva si avvia alla conclusione, e, nel guardare i risultati sul fronte dell’intrattenimento collezionati in questi mesi da Rai1, non si può far altro che rimanere ammutoliti. Nulla può neppure Antonella Clerici che con il suo show, intitolato per l’appunto Senza Parole, ha allungato ulteriormente l’elenco degli insuccessi della rete diretta da Giancarlo Leone. Quest’ultimo, va detto, con lustrini e paillettes non è mai andato particolarmente d’accordo. Come non ricordare la “sovrastruttura” Rai Intrattenimento, voluta dall’allora DG Lorenza Lei che, proprio in mano a Leone, tra il 2011 e il 2012, portò a casa flop come Mi Gioco la Nonna, Italia Coast2Coast, Punto su di te, e una a dir poco anacronistica riedizione di Per Tutta la Vita, soppressa al secondo appuntamento.
La stagione 2014/2015 verrà ricordata come l’anno nero per l’intrattenimento di Rai1, riuscito ancora una volta a salvarsi nella guerra degli ascolti solo grazie alla fiction. Sono, infatti, le serie e miniserie tv, con 81 serate in prima visione, a portare a casa uno share del 21,5%, e una media di 5.600.000 spettatori (dati aggiornati al 10 aprile), riuscendo a far respirare la prima rete Rai. Ben diversi i numeri ottenuti dai varietà che – fatta eccezione per Tale e Quale Show, seguito da 5.827.000 spettatori e il 26,18 % di share – hanno inanellato colossali flop o risicate sufficienze.
La stagione si è aperta al sabato con un ciclo di 3 appuntamenti di Sogno e son desto, il varietà con protagonista assoluto Massimo Ranieri che, complice la ravvicinata messa in onda a soli 7 mesi di distanza dalla prima stagione, ha portato a casa una media di 3.609.000 spettatori e il 19,15% di share. E’ andata meglio a Milly Carlucci e al suo Ballando con le stelle che, giunto alla sua decima edizione, ha ottenuto 4.211.000 spettatori ed il 21% di share. Si tratta però di un risultato in calo rispetto al passato e inferiore alle potenzialità del format, riproposto senza nessuna novità. Così lontani Così Vicini, affidato alla non proprio assortita coppia composta da Al Bano e Paola Perego, ha raggiunto il 17,53% di share, con una media di 4.112.000 spettatori.
Con l’anno nuovo la situazione è di gran lunga peggiorata. Forte Forte Forte, costosissimo show che ha segnato il ritorno su Rai1 di Raffaella Carrà, ha ottenuto nelle sue otto puntate – due in meno rispetto a quelle previste – appena 3.044.000 spettatori ed uno share del 13,04%. Risultati simili per Notti sul ghiaccio, show sul pattinaggio riesumato a 8 anni di distanza dalla sua ultima edizione. La trasmissione, curata e condotta da Milly Carlucci, ha totalizzato appena 2.939.000 spettatori di media ed il 14,07% di share. Niente da fare neppure in primavera: Si può fare!, nonostante la presenza del golden boy di Rai1, Carlo Conti, dopo le prime due puntate è fermo a 3.963.000 spettatori con il 16,01% di share. E che dire di Antonella Clerici e del il già citato Senza Parole, ennesimo flop di Ambra Banijay. Lo show dedicato ai sentimenti, nei primi 3 appuntamenti, ha collezionato una poco onorevole media di 3.339.000 spettatori, ed uno share del 14,48%.
A voler girare il coltello nella piaga, si potrebbero aggiungere alla debacle in prime time, anche le notevoli difficoltà presenti nel daytime e la lunga agonia di Domenica In, da diverse stagioni in cerca di un’identità ormai perduta. Un quadro clinico quello dell’intrattenimento di Rai1 da vero e proprio Codice Rosso. Ma come è possibile che la prima rete della tv di Stato sia arrivata ad una tale situazione?
Ai piani alti di Viale Mazzini le idee sembrano essere poche e piuttosto confuse, ma soprattutto sembra mancare totalmente la capacità di pianificare una programmazione a lungo termine, fatta di trasmissioni da creare, far crescere e tutelare negli anni. Se a Mediaset troviamo una Maria De Filippi in grado di coltivare le proprie trasmissioni, apportando puntuali modifiche, fondamentali per rendere i format sempre attuali ed appetibili al pubblico, anche a distanza di 15 anni, in Rai si punta tutto sul breve termine. Format di successo vengono puntualmente spremuti come limoni, con edizioni ravvicinate, utili solo ad usurare il programma nel giro di pochi anni. E’ il caso di Ballando con le stelle. Dal 2005 ad oggi sono state realizzate ben 10 stagioni, che diventano 14, se si aggiungono le 3 edizioni di Notti sul Ghiaccio e lo show Altrimenti ci Arrabbiamo, entrambi costruiti sul medesimo impianto. Inevitabile da parte del pubblico una disaffezione nei confronti di formule a dir poco inflazionate.
A mancare è anche la voglia di sperimentare. I talent show sono il genere televisivo del momento, ma offrirne ben 4 con protagonisti dei vip o presunti tali, in un’unica stagione, non è certo una scelta vincente. Il rischio inflazione è dietro l’angolo. Perdente sulla carta è anche l’idea di proporre un talent per giovani in cerca di fama. In una tv che offre format internazionali già collaudati – e che peraltro in Italia non hanno mai raggiunto gli ascolti stratosferici ottenuti all’estero – come X-Factor e The Voice, il casereccio Forte Forte Forte di Raffaella Carrà arriva fuori tempo massimo. Non bastano, certo, un grosso budget e una buona confezione per far passare come nuovo un programma che riunisce idee viste e riviste. Lo stesso budget, utilizzato per un varietà di differente impostazione, avrebbe potuto veramente siglare un grande rientro per la Carrà su Rai1.
I concetti di “innovazione” e “lotta agli sprechi”, di cui la Rai da anni si riempie la bocca, crollano di fronte a produzioni spesso mandate allo sbaraglio. La sensazione è che manchi proprio una capacità di coordinamento, e che si navighi a vista, senza particolari guizzi creativi che provino ad intercettare i gusti del pubblico e il cambiamento dei tempi. L’augurio è che si possa presto cambiare rotta, ma all’orizzonte non si avvista alcuna novità, e per la prossima stagione si annunciano con enfasi il ritorno di Tale e Quale Show e Ti Lascio una Canzone.
Che sia ora di cambiare direttore di rete?
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ciak dice:
unica vera grande cosa "non perchè la dica io" è che a RAIUNO come in rai in generale e nella tv odierna mancano le idee o meglio "stretti nella morsa dell'ascolto" non si osa in idee... in altri tempi "avrebbero" chiamato BAUDO per ripristinare il "vuoto"... si pensi a che tragedia di ascolti il sabato sera aveva raiuno a metà anni 90 quando poi fecero fare PAPAVERI E PAPERE che andò benissimo...
giuseppe sanna dice:
Quello che scrivete è abbastanza vero. Bisognerà rinnovare il varietà su Rai 1. A parte Carlo Conti: la nuova puntata di 'Si Può Fare' ha superato la fiction 'Squadra Mobile' di Canale 5.
Max 26 dice:
La balivo però con detto fatto si fa battere dallo sportello di forum, non so se mi spiego. tarantola, leone, Gubitosi e Scheri a casa. Il lavoro della Andreatta, che ha portato fiction capolavoro come braccialetti rossi e un'altra vita, buttato nel water dalle grandi perdite degli show. Scheri invece piazza il segreto nell'intero palinsesto; può pure vincere tutti i giorni, ma è la rete che dovrebbe ribellarsi e darsi un'identità. Il segreto è un'arma che può essere usata per togliere il pubblico femminile, non un tappabuchi messo qua e là come gli pare.
dert86 dice:
noi siamo il paese di Don Matteo...e adesso anche il segreto!
david dice:
Visione assolutamente miope del direttore di Rai1. Con i soldi della Carrà poteva venire fuori un bel varietà (io l'avrei affidato alla coppia De Sica - Cuccarini). La strada del talent può avere un senso se virata verso il pubblico di Rai1 (un format come "Vuoi ballare con me?" che andò su Sky potrebbe funzionare visto che è un talent di ballo con dinamiche familiari all'interno). Per quanto riguarda i programmi con i vip il problema è che sono sempre meno vip anzi spesso sono ormai concorrenti riciclati da un programma all'altro.
Matteo G. dice:
TLUC e Ballando sono titoli ancora potenzialmente forti. Devono però essere aggiornati. Ballando: una nuova giuria. Paradossalmente la giuria di Notti sul Ghiaccio traslata a Ballando, farebbe faville! TLUC: dato che di talenti ne produce (il Volo, Andrea Faustini, il vincitore dell' Eurosong Festival Junior, Mattia Lever e gli altri che sono andati a The Voice e ad Amici), mettere in palio per il vincitore un contratto discografico o un corso di canto, in modo di poter risentire questi ragazzi.
shiver dice:
Reality e talent fanno parte anche di questi ultimi anni, e hanno tante declinazioni Cmq TLUC non è flop, e ha anche un budget piuttosto ridotto, io lo potenzierei e modificherei visto che torna a settembre al Sabato, ed è un titolo ancora fortino. Contro Amici resse molto bene, erano lì lì. Ballando è ancora potenzialmente forte, non ha ascolti flop, ma va aggiornato per sopravvivere. Casserei I migliori anni che dovrebbero ritornare, per uno show inedito al Venerdì autunnale (Conti dovrebbe tornare in inverno assieme a Ballando)
Franco2 dice:
Reality e talent, comunque, sono roba del decennio scorso. Non è con quelli che si rinnova la tv.
Ale dice:
Non è questione di direttore ma questione di iniziare a fare programmi nuovi e diversi o variare le formule come accade ad amici. Proporre dopo 10 Anni programmi come ballando o ti lascio una canzone sempre uguali a se stessi è ovvio che il risultato nn potrà essere che flop.
shiver dice:
Credo che il problema dei reality non sia soltanto la Tarantola (che a breve andrà via), ma già con Lorenza Lei era iniziata questa "guerra". Credo sia un linea condivisa all' interno della Rai, e non solo di poche teste occasionalmente dirigenti. Poi magari ci ripensano.