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Eurovision Song Contest 2019: problemi tecnici nella diretta Rai
di Stefania Stefanelli
19/05/2019 - 00:19

Per essere un programma incentrato sulla musica, l’Eurovision Song Contest 2019 si è presentato su Rai 1 con un bel po’ di problemi audio. Nel corso della finale di questa sera, infatti, le voci dei commentatori Flavio Insinna e Federico Russo sono andate “a singhiozzo” e sono risultate del tutto assenti durante la presentazione di San Marino.
Eurovision Song Contest 2019: in finale salta il commento durante la presentazione di San Marino
Prima di ogni performance, infatti, i due hanno presentato l’artista in gara mentre veniva mostrata in video la “cartolina” girata dallo stesso sul territorio. Ebbene, quando è toccato a Serhat, cantante in gara per San Marino, non c’è stato alcun commento e solo alla fine della sua esibizione Insinna e Russo hanno spiegato che c’era stato un problema tecnico, scusandosi per l’inconveniente.
L’incidente, che potrebbe anche creare un caso diplomatico, è stato però solo la punta dell’iceberg, perchè buona parte della serata è stata caratterizzata da defaillance per quanto concerne l’audio italiano; la musica e le voci proveniente da Tel Aviv, invece, si sono sempre sentite forti e chiare.
Non è la prima volta che la Rai buca un grande evento musicale, scivolando proprio sull’audio. Basti ricordare quanto avvenuto nella puntata d’esordio dell’ultimo Festival di Sanremo, quando le performance di alcuni cantanti in gara furono penalizzate dalle voci troppo basse e da varie difficoltà tecniche.
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Socrate dice:
A me Insinna è piaciuto molto invece. La Stockolma la definirei tutto tranne che gradevole.
Marta dice:
Mi associo al commento precedente. Russo e la Stockolma nelle semifinali erano risultati gradevoli. Insinna é irritante nel suo umorismo per menti deboli. Si è dimostrato poco informato e fastidioso. Non c’entra nulla con l’evento. Raccomandato da chi, ancora!?
marco urli dice:
Insinna meno lo si sente e meno lo si vede meglio è per tutti. In una manifestazione bizzarra poi come l'Eurofestival il suo irritante buonismo ecumenico è ancor più inopportuno.