Promossi
9 a Made in Sud. Plauso a Rai2 per aver creduto in un programma della tv satellitare e averlo fatto crescere in seconda serata, prima dello sbarco nella fascia oraria più prestigiosa. Poco a poco il cabaret meridionale è diventato un cult aggiudicandosi in questa stagione la sfida a distanza della comicità con Colorado e Zelig Off. Bravi i conduttori Gigi e Ross, la poco patinata Fatima Trotta e la signora Briatore, Elisabetta Gregoraci.
8 a The Undateables. Il docureality inglese, trasmesso su Real Time, ha raccontato le vicende sentimentali di persone con disabilità con estremo tatto, facendo pensare e emozionare. E’ innegabile che questo genere di programmi racchiuda un aspetto morboso, ma in questo caso il rischio è assolutamente percorribile per sensibilizzare la platea e raccontare una realtà.
7 a Paolo Vasile. In un’intervista rilasciata a una rivista spagnola, l’amministratore delegato di Mediaset España parla a ruota libera con una lucidità e una schiettezza difficilmente riscontrabili nei top manager della capogruppo italiana. Interessante la parte della chiacchierata in cui definisce la tv spazzatura: “un insulto alle persone fatto dagli snob“. L’uomo, la cui “unica pensione sarà la morte”, cita la teoria antropologica che divide la società in cultura egemonica e subalterna e spiega: “per me è irritante che qualcuno sia della Lazio, per esempio, però non lo insulterei mai… Non giudico la gente che vede la nostra tv, cerco di fare la tv che vuole vedere il pubblico. Se dici ai telespettatori che questa è tv spazzatura, stai dicendo loro che sono coprofili e mangiano mer*a“.
6 alla moda imperante del “brand entertainment“. Se da un lato quello di realizzare un programma a braccetto con gli sponsor è un’ottima mossa – specie in tempi di crisi – per produrre a basso costo, dall’altro si rischia – com’è tipico della tv italiana – di farsi prendere la mano.
Bocciati
5 all’intervista di Fabio Fazio a Jay Leno. L’encomio all’anchorman statunitense è tale da spingere Fazio ad annuire dinnanzi ai soliti stereotipi dell’italiano medio che non rispetta i semafori. Il punto più basso si raggiunge quando il conduttore interrompe Leno per salutare con la manina l’amico Roberto Benigni “che ci guarda”.
4 al paradosso di Amici 13. Il talent show di Maria de Filippi è partito con grandi ospiti internazionali e ora si “accontenta” di artisti italiani come Loredana Bertè e Al Bano. Non tutti i big, poi, annunciati all’inizio del serale si sono visti (o è all’orizzonte un parterre de roi per la finale?).
3 alla “rivolta” di Anna Pettinelli dopo l’esclusione di sua figlia da The Voice. Alcune argomentazioni della speaker di Rds potrebbero essere pure comprensibili, peccato però che l’attacco tardivo a Suor Cristina suoni come un rosicare. Inoltre, così facendo mette in secondo piano la figlia Carolina.
2 ai David di Donatello che dopo il flop dello scorso anno (complice la conduzione di Lillo e Greg) tornano – in barba alle dichiarazioni passate di Leone – sottotono su Rai Movie con la “modesta coppia” Paolo Ruffini e Anna Foglietta. Rai1 trasmetterà l’evento in differita in seconda serata.
1 ai vertici Rai che hanno scelto last minute una versione Timperi per Verdetto Finale. Come prevedibile cambiando conduttore il risultato non cambia. Budget permettendo, per la prossima stagione rispediremmo il court show al mattino.
1. Nina ha scritto:
21 maggio 2014 alle 16:35