E’ stato il grande assente nella stagione tv in corso, ma dalla prossima tornerà ad accendere il sabato sera di Rai 1. Parliamo di Ballando con le Stelle, uno degli show di maggior successo “calati” dall’ammiraglia di Stato nel nuovo millennio, nonché il più longevo anche in termini di ascolti. Lo scorso anno, con 5 milioni e mezzo di spettatori e il 23.19% di share medio, ha tenuto “botta” al successone di Italia’s Got Talent, al punto che in casa Canale 5, appreso anche dello spostamento del programma in autunno a partire da settembre 2013, avrebbero ipotizzato di salvaguardare C’è Posta per Te, anticipando una nuova edizione di IGT.
Mediaset, però, non ha fatto i conti con le casse Rai. Milly Carlucci, infatti, che si è resa disponibile alla realizzazione di Altrimenti ci Arrabbiamo “in tempi brevissimi a causa delle ristrettezze economiche”, non accetta in alcun modo di mandare allo sbaraglio anche il suo “gioello”, buttando qualche ombra sul futuro di Ballando 9. La nuova edizione del programma torna o non torna a partire dal prossimo settembre?
“Si, se ci saranno dei buoni investimenti – dichiara Milly al settimanale Intimità – Se invece prevarrà la linea del ‘non dobbiamo spendere’ forse no, non torneremo. Perché se dobbiamo entrare anche noi nel calderone delle cose viste e riviste, allora forse è meglio lasciare alla gente solo un bel ricordo. Per cui, se posso fare un cast di livello, ok, altrimenti che senso ha?”.
E il ragionamento, se vogliamo, non fa una piega. D’altronde, non basta l’etichetta Ballando per garantire la riuscita di un programma nel quale il cast è tutto. E, a tal proposito, la conduttrice torna a fare il punto sui presunti compensi troppo onerosi sborsati per aver ingaggiato determinati concorrenti (le polemiche hanno interessato in particolar modo Bobo Vieri), facendo un netto distinguo tra i programmi che spendono e quelli, come il suo, che investono:
“[...] la presenza di certi personaggi a Ballando con le Stelle ha fatto sì che l’anno scorso abbiamo potuto fare il pieno di telepromozioni e spot. E con quel denaro che è tornato indietro sono stati pagati un sacco di stipendi. Insomma, un conto è spendere, un conto è investire“.
1. Marco89 ha scritto:
10 aprile 2013 alle 10:57