“Più di così non si può scendere. Comunque, in questi momenti, bisogna assolutamente stringersi attorno ai suoi familiari”. Le parole, toccanti quanto basta, sono di Maurizio Crosetti. È a lui che il conduttore Pierluigi Pardo affida l’apertura di Undici, dedicata a Piermario Morosini. Sabato scorso, durante Livorno-Verona di serie B, i tifosi veronesi hanno infangato la memoria dell’ex calciatore del Livorno, morto in campo mentre giocava. Cori e insulti, di cui si è parlato già troppo. Però, la prima parte della trasmissione viene doverosamente dedicata alla sua memoria, con una sequenza di 11 volti Mediaset (tra cui Sandro Piccinini) che pronunciano il suo cognome.
Ma si sa, “the show must go on”, e così si comincia a parlare di calcio giocato, la vera mission di questo nuovo talk sullo sport più amato dagli italiani, in onda da settembre su Italia 2 (e in replica su Italia 1). In studio, oltre all’inviato di Repubblica Crosetti, a Ciccio Valenti e all’istrionico conduttore, “ci sono 323 gol seduti in poltrona”. Ospite di Undici, della puntata di lunedì 22 ottobre, era Hernan Crespo, ex centravanti argentino di Lazio, Parma, Milan e Inter.
Tra goliardiche scenette in cui Pardo prende di mira “l’Under 21 in studio” Simone Redaelli, addetto ai social network per la trasmissione, e simpatiche gag tra gli ospiti in studio e il conduttore, arriva il momento clou della serata: l’intervista a “Baldanito” Crespo. Le luci basse, la musica di sottofondo, il vidiwall su cui scorrono immagini appartenenti non solo alla carriera di Crespo, ricordano da vicino l’atmosfera de “Il senso della vita”, condotto da Paolo Bonolis.
L’incantesimo, però, dura poco, grazie alle irruzioni in studio del telecronista-tifoso del Napoli Raffaele Auriemma, opportunamente stuzzicato dal conduttore per dare respiro e ritmo alla trasmissione, fonte costante di freschezza e sorprese. “Se Crespo ne ha segnati 323, io ne ho raccontati più o meno 2000 (di gol, ndDM)” esplode Auriemma, a volte trattenuto da Pardo nei momenti in cui rimane vittima della sua esuberanza.
Undici è una piacevole sorpresa, un talk diversissimo da paludate realtà in onda su altre reti. La competenza tecnica qui non è un optional, e ascoltare un’analisi di Juventus-Napoli da Crosetti e Pardo restituisce speranze alle sorti del giornalismo sportivo italiano. La giusta lunghezza del programma (un’ora break a parte), unita al tono dissacrante del conduttore sempre con la battuta pronta, rendono gradevole la trasmissione. Così, capita di passare dal racconto del radioso futuro che attende Pogba, giovane promessa Juve, al menù della cena dell’inviato a Copenaghen Alessio Conti “a base di polpette, aringhe e patate”, a sentire il parere dell’esperto Pardo.
Meritevole anche la rinuncia al live tweeting in sovrimpressione, vero chiodo fisso di molte trasmissioni, forse troppo confidenti nelle capacità degli spettatori di districarsi tra tweet e diretta. Così, tra un palleggio degli ospiti in studio dotati dal conduttore dell’occorrente (un pallone), e una sapiente presa per i fondelli ai loro danni, resta l’impressione che Pardo, scuola Sky, sia già abbastanza smaliziato da potersi ritagliare uno spazio, in una delle care vecchie reti generaliste.
1. sas ha scritto:
24 ottobre 2012 alle 15:54