“Ah commissà! Semo in pericolo!”.. “fèrmate o sparo!”: quanti ricordi, ispettore Mauro Belli! Probabilmente il ritorno del poliziotto interpretato da Ricky Memphis in “Distretto di Polizia” sarebbe invocato da molti fans ancora speranzosi, ma forse è meglio evitare “sedute spiritiche mediatiche” e lasciare il corpo e lo spirito dell’ispettore ovunque essi siano, perché di nuova “riesumazione-a-favor-di-sequel” proprio non ce n’è bisogno.

Dopo la terza epopea di “Capri”, proviamo a vedere cosa ci riserva la nona di “Distretto di Polizia”.

Anche in questo caso, grosse novità sul fronte “Trama & Personaggi”. Fuori Enrico Silvestrin (il suo personaggio Alessandro Berti era partito per l’America alla fine dell’ottava serie) e Max Giusti dopo qualche puntata; Luca Benvenuto (Simone Corrente) diventerà commissario effettivo del X Tuscolano e tanti giovani attori al suo fianco: Giulia Bevilacqua (alias Anna Gori), Anna Foglietta, Stefano Pesce, Alessandro Mario, Flavio Parenti. Due “new entries vip” per rinverdire l’ennesima annata del commissariato: Tullio Solenghi, nei panni di un pubblico ministero, e Natasha Stefanenko, nel ruolo di una criminale (stranamente) russa.

Sarà proprio la Stefanenko che, grazie alla sua dizione notevolmente migliorata e allo scomparso accento sovietico, impersonerà la cattivissima e ambigua Nadja. La serie si aprirà con un’improvvisa sparatoria (vedi video di apertura del post), avvenuta proprio alle porte del distretto, che porterà al ferimento di Raffaele Marchetti e all’apertura di un’indagine che da subito risulterà rischiosa per gli uomini del X Tuscolano. Le indagini porteranno ad individuare un clan della mafia Russa (capitanato dalla Stefanenko) come mandante dell’attentato, e sarà a loro legato anche l’omicidio dell’ex fidanzato di Anna, il medico Fiorentini (Clemente Pernarella) ucciso all’inizio della nona serie. Proprio la Gori inoltre, si ritroverà invischiata in una relazione con un componente del clan russo, che la porterà a mettere in discussione tutto e tutti. Confermate infine le presenze di Daniela Morozzi (Vittoria Guerra), Giovanni Ferreri (Giuseppe Ingargiola)  e Marco Marzocca (Ugo Lombardi).

A voler dare un sottotitolo a questa nuova serie si potrebbe osare un “bisogna cambiare tutto, per non cambiare niente”, anche se proprio così non è. Sicuramente apprezzabile è l’impegno di sceneggiatori e attori ancora dediti alla causa, ma il confronto con gli “altri Distretto” potrebbe essere pesante da sostenere. “Distretto” è stata sin dall’inizio una fiction di qualità, non scontata, avvincente e anche divertente, ma una domanda sorge spontanea, anzi più di una: perché sacrificare un’ottima idea  trascinandola negli anni, anziché pensare ad una nuova idea punto e basta? Come nelle grandi storie d’amore e di affetto, non sarebbe meglio lasciare un buon ricordo negli spettatori e non aspettare che la noia abbia eroso lo share e la pazienza di tutti?

Isabella Ferrari, Lorenzo Flaherty, Claudia Pandolfi, Giorgio Tirabassi, Ricky Memphis, sono solo alcuni dei nomi che ci hanno incollato alle poltrone per serate intere: grandi qualità, ottima recitazione, belle storie. Perché non chiuderla qui? La risposta è che forse non è stato ancora trovato un degno sostituto, forse perché “Distretto” ha uno “zoccolo duro” di fan accaniti: ma siamo proprio sicuri che anche questo zoccolo duro di fan non venga ulteriormente contrariato da un prodotto molto “lontano” da quello del 2000?

A fine serie inoltre andranno via anche Mazzocca e la Bevilacqua: quindi la chiudiamo qui? No! Stanno scrivendo già la “decima (e forse ultima) serie del Decimo” e potrebbe anche tornare l’ispettore Belli… per pietà e credibilità, lasciatelo lì dov’è!

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