Tutti i “capitoli successivi” di fiction e storie di successo hanno il difficile onere di non disperdere l’eredità lasciata dal ciclo precedente e contemporaneamente conquistare i telespettatori, a suon di novità, cambiamenti e colpi di scena.
Peccato che spesso si perda di vista il fatto che le troppe (o troppo poche) novità, possono intaccare la qualità del prodotto originale e generare una sfilza di sequel mal riusciti. Dopo le prime indiscrezioni sulla terza serie in lavorazione, anche la nota fiction di Rai Uno “Capri” sembra entrare di diritto nella categoria dei sequel indigesti. Partita nel 2006, la prima serie (firmata tra gli altri da Carlo Rossella) conquistò pubblico e critica, con uno share medio del 27% e un cast di attori più o meno bravi, ma tutti convincenti nello script che ruotava intorno ai fratelli-coltelli Galiano (Kaspar Capparoni e Sergio Assisi) e l’ingresso nella loro vita della bella ereditiera Vittoria (Gabriella Pession).
Ma qualche contraccolpo è stato già registrato dalla seconda serie, andata in onda nella primavera 2008, che ha registrato una media di share pari solo al 22%, nonostante un cast quasi invariato (tra gli altri protagonisti: Bianca Guaccero e la bravissima Isa Danieli nel ruolo di Reginella).
Ora si affaccia all’orizzonte il terzo ciclo dell’epopea caprese ed i cambiamenti sono talmente tanti, che anche i più irriducibili aficionados potrebbero perdere la bussola e di conseguenza la pazienza con il proprio telecomando. Tanto per cominciare la produzione RAI Fiction/Andrea Rizzoli ha ridotto il budget della serie (da 16 a 15 milioni di €), e molte scene saranno quindi ambientate a Cinecittà a discapito delle esterne fatte sull’isola e dintorni. Il cast verrà stravolto e sarà orfano del trio Pession-Assisi-Capparoni e, ahinoi, delle veraci incursioni di Nonna Reginella, a quanto pare vittima di un male incurabile sin dalla prima puntata; rimane invece nella trama Bianca Guaccero nelle vesti di Carolina Scapece, perfida nelle prime serie, redenta e purificata nella prossima, talmente redenta da diventare la nuova eroina buona di tutta la vicenda.
I tele-dolori poi continuano quando si da una sbirciatina alle new entry: Gabriele Greco, Lando Buzzanca, Giuliano Gemma, Fabio Guidoni e Laura Barriales, senza dimenticare le guest star Shal Shapiro e Lucia Bosè. Sarà proprio quest’ultima, musa di Antonioni e madre del “Bravo ragazzo del ‘56” Miguel, una delle novità più rilevanti: la Bosè vestirà infatti i panni della (finora) defunta Donna Isabella che torna sull’isola dopo un lungo “buen retiro” in India, mentre tutti i suoi familiari avevano abbondantemente pianto per la sua morte.
Insomma, se non si vuole parlare di “parabola discendente”, è quanto meno lecito parlare di “grosso punto interrogativo”: tutti i serial hanno pagato dazio nel prolungamento di storie finite e quanto pare anche “Capri 3” potrebbe perdere ulteriore popolarità ed entrare velocemente nella categoria dei… sequel da dimenticare.
Peccato! Peccato perché il primo ciclo di episodi era un grazioso gioiellino di fiction all’italiana, quel giusto mix tra la favola moderna e un depliant turistico, adatto ad un pubblico vivace e trasversale. “Capri 3” invece sembra più che altro la copia stanca e sbiadita di quel depliant e la favola della “Redenta-Scapece” sa di stantio ancor prima di cominciare. Qualche lettore forse penserà “Vabbeh.. diamo a Capri un’ultima possibilità! Tanto se poi va male non la faranno più”: sbagliato! Stanno già scrivendo la quarta serie che vedrà tra gli altri l’ingresso del marinaio Mimì che conquisterà la nuova bella-di-turno portandola a “Pvendeve un caffè in Piazzetta e poi un givetto veloce veloce fino ai Favaglioni!”
Certo, la terza stagione della fiction è talmente rivoluzionata da sembrare, sulla carta, quasi un prodotto diverso. E potrebbe essere questa, forse, l’unica speranza alla quale aggrapparsi per far rifiorire una fiction in caduta libera che non è riuscita, nemmeno con le repliche estive, a far approdare a Capri quei telespettatori che il mare caprese avrebbero quanto meno potuto goderselo dalla poltrona.
1. zia assunta ha scritto:
13 agosto 2009 alle 13:21