16
marzo

MAI PER AMORE: 4 FILM TV PRODOTTI DA CLAUDIA MORI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE. IN ONDA DAL 27 MARZO SU RAI 1

Antonia Liskova e Massimo Poggio in Troppo Amore

Neppure il tempo di archiviare le polemiche scatenate da Adriano Celentano all’ultimo Festival di Sanremo, che a crear confusione nei corridoi di Viale Mazzini, ci pensa Claudia Mori. L’agguerrita moglie del molleggiato, la scorsa settimana, in occasione della festa della donna, ha colto la palla al balzo per denunciare la mancata messa in onda di Mai per amore, una serie di 4 film tv dedicati alla violenza sulle donne, realizzati dalla sua casa di produzione Ciao Ragazzi, e da mesi in attesa di programmazione.

“Non saranno quattro film a fermare il fenomeno della violenza sulle donne ma quello che succede in Rai è scandaloso. Sono preoccupata e arrabbiata. Non è mai colpa di nessuno ma i film non vengono trasmessi, i dirigenti non mi rispondono. La fiction crea attenzione, aiuta ad approfondire il tema. Mi dispiace, la Rai non sta facendo servizio pubblico. Raccontare la violenza sulle donne è un dovere: il continuo rimandare la messa in onda lo vivo come un boicottaggio”

Il ciclo di pellicole ha, in effetti, vissuto un percorso di realizzazione particolarmente travagliato. Oltre ai continui rinvii sulla messa in onda, va, infatti, ricordato che il progetto iniziale prevedeva un totale di sei pellicole, nelle quali oltre allo stalking, maltrattamenti domestici, sesso on line, avrebbero trovato spazio tematiche legate allo sfruttamento della prostituzione dalla Nigeria e alla pedopornografia. La scelta da parte della tv pubblica di compiere dei tagli su alcune tematiche troppo forti per la prima serata Rai, trovò naturalmente il dissenso della Mori, che minacciò addirittura di incatenarsi ai cancelli di casa del direttore di Rai1 in caso di ulteriori ridimensionamenti del progetto.

La battaglia per i quattro film è arrivata persino in Parlamento. L’onorevole Sandra Zampa (Pd) ha infatti firmato con la senatrice Albertina Soliani un’interrogazione al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero perché si occupi del caso. Le parlamentari hanno raccolto l’adesione di tutte le donne del Pd, da Paola Concia  a  Rosy Bindi, ma anche dell’ex ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna (Pdl), di Gabriella Carlucci (Udc) e Giulia Bongiorno (Fli), unite nel chiedere alla Rai per quali ragioni continui a non programmare i tv movie.

Un’ondata di proteste da destra a sinistra, che unite alla sollecitazione di messa in onda da parte del Direttore Generale della Rai Lorenza Lei, ha convinto finalmente Rai1 a trasmettere il ciclo di 4 tv movie a partire dal prossimo 27 marzo.

Le pellicole, che hanno visto impegnati dietro la macchina da presa Liliana Cavani, Margarethe Von Trotta e Marco Pontecorvo, offriranno ai telespettatori momenti di riflessione sul fenomeno della violenza contro le donne, cercando allo stesso tempo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questa piaga sociale quanto mai attuale.

Il primo film intitolato Troppo amore, incentrato sullo stalking, è firmato da Liliana Cavani ed interpretato da Antonia Liskova. Si tratta di una storia d’amore tra una studentessa universitaria (la Liskova) e un docente di storia dell’arte (Massimo Poggio). Lui pretende di controllarla, imponendo i suoi gusti, sino ad assumere un vero e proprio controllo sulla sua persona. La situazione degenera ben presto, e per la studentessa comincia una vera e propria persecuzione da parte del suo compagno.

Dopo Troppo amore, il ciclo di film proseguirà con La fuga di Teresa, tv movie diretto da Margarethe Von Trotta, che vedrà Stefania Rocca e Alessio Boni, protagonisti di una storia legata ad un episodio di violenza familiare, nato in seguito al suicidio di una donna sposata con uno psichiatra. Sarà poi la volta de Ragazze in web (regia di Marco Pontecorvo) interpretato da Carolina Crescentini e Francesca Inaudi, due giovani studentesse che vivono insieme e che per arrotondare decidono di esibirsi a pagamento sfruttando il web, salvo poi pentirsene amaramente. Helena e Glory, quarto e ultimo film, sempre diretto da Pontecorvo,  vedrà invece in scena Barbora Bobulova, e racconterà lo sfruttamento della prostituzione delle ragazze dell’Est.

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2 Commenti dei lettori »

1. Peppe93 ha scritto:

16 marzo 2012 alle 15:48

L’argomento è davvero serio. Sono contento che la Rai abbia pensato a questi film. in generale credo che se sono realizzati bene i film tv a tema possono diventare una buona idea televisiva.



2. Michele ha scritto:

16 marzo 2012 alle 19:25

Questo post riprende appieno il discorso sulla banalità della fiction prodotta dalla tv pubblica e mette a nudo il motivo per cui in Rai si producono solo fiction melense, moraliste, perbeniste, banalissime su preti, suore e professoresse investigatori di delitti, santi, papi, Sacre Famiglie e sulle immancabili biografie-agiografie, queste fiction anacronistiche, lontane dalla realtà odierna se non esattamente agli antipodi proprio come erano all’epoca del fascismo i film dei ”telefoni bianchi” (di cui le odierne fiction Rai sono a mio parere le degne eredi). Ed infatti non appena si prova a toccare un tema un poco più delicato e d’attualità (come può essere la violenza sulle donne) ecco subito censure, rinvii, messe in onda posticipate all’infinito perchè a qualcuno dei piani alti (variabile a seconda delle circostanze) non sta bene che la massa entri a contatto con temi ‘’scomodi” e solo grazie a proteste ad oltranza queste fiction riescono ad andare in onda per rimanere comunque un caso isolato: mi ricordo il caso de ”Il padre delle spose” che trattava dei matrimoni omosessuali in modo delicato e raffinato senza scene erotiche di alcun tipo (tanto che infatti la fiction aveva il bollino verde): fu osteggiato fino alla morte da molti e solo grazie alla caparbietà dei protagonisti Lino e Rosanna Banfi il telefilm (da poco replicato su Rai 2) riuscì ad andare in onda in prima serata su Rai 1 oppure della fiction su Graziella Campagna, la ragazza uccisa dalla mafia perchè aveva casualmente scoperto cose che non doveva scoprire che fu addirittura osteggiata da un ministro….. Rendiamoci conto che fino a che la Rai sarà controllata dai partiti vedere delle fiction alla ”Romanzo Criminale” o alla ”Desperate Housewives” su Rai 1, Rai 2 o Rai 3 sarà sempre un sogno irragiungibile



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