Tanto rumore per poco. Serena Dandini torna al timone di Parla con me dopo mesi di tira e molla tra la Fandango (società produttrice del programma) e la Rai, nella persona del direttore generale Lorenza Lei, che intendeva produrre il programma autonomamente senza la collaborazione della società di Domenico Procacci.
Si è arrivati, dunque, a un compromesso tanto necessario quanto auspicabile: da una parte, infatti, la Lei aveva tutto l’interesse alla messa in onda della trasmissione (non volendo passare alla storia come il dg delle ‘epurazioni’) e dall’altra la Fandango ha accettato una riduzione sui costi di realizzazione del format che consente al servizio pubblico di risparmiare senza costringere la Dandini a sciogliere il contratto di esclusiva che la legava alla società. L’ufficialità della conferma di Parla con me dovrebbe arrivare già nella giornata di domani, quando verrà discussa la questione è all’interno del CdA.
Ma quanto risparmia il servizio pubblico? Come riportato dal numero odierno de Il Messaggero, la cifra dovrebbe aggirarsi intorno ai 300mila euro: Fandango ha accettato una riduzione dei costi di produzione che si aggira intorno al 5% con la conseguenza che si passa dai 35.000€ dell’anno scorso ai 32.000 a puntata previsti per quest’anno (la Rai continua ad accollarsi l’altra metà dei costi). Tutto risolto? Nemmeno per idea.
I grattacapi per la Rai non finiscono mai (perdonate il gioco di parole): è notizia di queste ultime ore che il Codacons starebbe preparando un esposto contro Viale Mazzini da presentare alla Corte dei Conti e alla Procura di Roma. L’accusa è quella di “aver ceduto al ricatto di Fandango” e di aver quindi pagato una società privata, con i soldi pubblici del canone, per mandare in onda la trasmissione.
Semplice minaccia o un nuovo ostacolo per la messa in onda di Parla con me? Le querelle intanto posticipano la data di partenza del programma satirico, che dal 27 settembre dovrebbe slittare alla fine di ottobre.
1. Giuseppe ha scritto:
14 settembre 2011 alle 15:59