Non c’è pace per Fabio Fazio. Da quando con Vieni via con me è stato eletto ufficialmente paladino dell’avanguardia televisiva italiana, per il conduttore di Che tempo che fa sono iniziate le frecciatine a tutto spiano. Dopo la provocazione di Federico Moccia, è Antonio Ricci a colpire la trasmissione di Raitre da lui condotta, con un ennesimo episodio della crociata contro quello che definisce finto femminismo e antivelinismo di facciata. Qualche giorno fa la provocazione esemplare.
Se Antonio Albanese ironicamente apostrofava in trasmissione il suo mentore con il celebre tormentone ‘Ti piaci u pilu Fazio Fabio’, ieri sera Striscia rincara la dose sottolineando il ruolo marginale che ricopre nel programma Filippa Lagerback, una bella statuina, scosciata al punto giusto ma totalmente inutile per le dinamiche della trasmissione secondo lo storico autore di Canale 5. Sembra come nella parabola della pagliuzza e della trave: Ricci respinge al mittente i moralismi di sorta invitando a una riflessione generale sul ruolo della donna nella televisione italiana. Pretestuoso o no quest’attacco rimane una buona occasione per capire fino a che punto si possa parlare di mercificazione dei corpi, con un’impennata anche per quanto riguarda quello maschile, in tutti i messaggi visivi che inondano la nostra vita, dai banner ai cartelloni per strada, dalla tv al cinema.
Il pubblico sentirebbe la mancanza della Lagerback il sabato e la domenica sera dato che il compito di Filippa si limita semplicemente al raccordo periferico tra le interviste? La sua è veramente solo una voce di cornice che, proprio nel confronto con una donna che ormai è legata fortemente al marchio Fazio come Luciana Littizzetto, denuncia il limite di non poter ambire a spazi più ampi? La trasmissione è nata e cresciuta su questo schema: bisogna solo capire se si possa fare un’equivalenza tra oggettivazione e marginalità.
Chissà che proprio la Littizzetto, molto attenta a rispondere a tono a chi le pesta mediaticamente anche solo un mignoletto del piede, non si prenda la briga di chiarire in maniera colorita a Ricci la differenza tra Filippa e le veline, con il sostegno delle sua amica Iolanda citata spesso soprattutto nella parte più balenga del suo intervento rituale della domenica.
1. claudia ha scritto:
22 marzo 2011 alle 11:05