Una storia di magia e di malefici, ambientata e ricostruita nei primissimi anni del novecento, accompagnata da castelli erranti e incantesimi mozzafiato. E’ questo il lungometraggio che andrà in onda lunedì 29 in prima serata su Rai Tre.
L’opera, presentata in concorso alla 61^ Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, è uno dei pochi esempi di animazione giapponese che è riuscita a riscuotere un discreto successo anche in Italia. Tanto da valere il Leone d’oro alla carriera per il suo autore Hayao Miyazaki, che è risultato l’unico produttore di film d’animazione a conquistare sia l’oscar che il Leone d’oro: tra i suoi celebri capolavori non bisogna scordare la dolcissima e intramontabile Heidi e l’astuto Lupin III, personaggi che sono rimasti nel cuore di moltissime persone. Quotidiani come ‘Il Giornale’ e ‘La Repubblica’ lo definiscono “il Disney nipponico” e “il grande maestro dell’animazione”.
‘Il Castello Errante di Howl’, tratto da un romanzo di Diana Wynne Jones, è un film che raccoglie tante tematiche impegnate e cariche di non poca importanza, se pur contenute in un “cartone”. La guerra e gli aerei militari, l’amore e il romanticismo, il progresso e la tecnologia, la lotta tra il bene e il male, entità che però non si identificano con contorni precisi anzi si confondono spesso l’uno con l’altro.
La trama è interessante: la giovane Sophie, 18 anni, lavora senza posa nella boutique di cappelli che, prima di morire, apparteneva a suo padre. Durante una delle sue rare uscite in città, conosce Howl il Mago. Howl è molto affascinante ma non ha molto carattere. Fraintendendo la loro relazione, una strega lancia un maleficio terribile su Sophie e la trasforma in una vecchia di 90 anni. Prostrata, Sophie fugge e vaga per terre desolate. Per puro caso, entra nel Castello Errante di Howl e, nascondendo la sua vera identità, si fa assumere come donna delle pulizie. Questa “vecchia signora”, tanto misteriosa quanto dinamica, riuscirà in breve tempo a dare nuova vita alla vecchia dimora abitata solo da un giovane apprendista, Markl, e da colui che manda avanti il Castello, Calcifer, il demone del fuoco. Più energetica che mai, Sophie compie dei miracoli. Quale favoloso destino la attende? Cosa succederà tra lei e Howl?
‘La Repubblica’ distingue questo suo lavoro dagli altri per “la purezza tecnica dell’animazione, mista fra tradizionale e digitale”; un’opera che, come dice il direttore della biennale cinematografica di Venezia Marco Muller, trasmette “un senso di meraviglia” che “risveglia il fanciullo addormentato che è in noi”.
La Rai, con sorpresa di molti ‘aficionados’ dell’animazione, ha deciso di trasmettere questo capolavoro giapponese, ma soprattutto lo ha fatto in grande stile proponendolo per una prima serata televisiva. Ed è interessante vedere come nel periodo natalizio, oltre ai soliti classici Disney e all’animazione americana, si voglia puntare su qualcosa di diverso, che potrebbe rivelarsi ricco di colpi di scena. Si potrebbe anche azzardare che si stia aprendo una vera e propria competizione tra Rai e Mediaset su questi nuovi prodotti tv. Competizione che, per la prima volta, potrebbe iniziare a far venire meno il monopolio del biscione sugli anime giapponesi.
1. camiraya ha scritto:
27 dicembre 2008 alle 07:16