20
marzo

Michele Santoro: «Berlusconi mi offrì di tornare a Mediaset per un programma sulla guerra in Ucraina»

Santoro a La Confessione (da RaiPlay)

Santoro a La Confessione (da RaiPlay)

Michele Santoro è stato ad un passo dal ritorno in Mediaset nelle vesti di conduttore. Il giornalista, ospite di Peter Gomez a La Confessione, ieri sera si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni in merito ad un suo avvicinamento al Biscione che lo ha ospitato dal 1996 al 1999 ( “tre anni molto interessanti” li ha definiti).

La scorsa estate, nei giorni successivi alla morte di Silvio Berlusconi (avvenuta il 12 giugno 2023), lo stesso Santoro aveva accennato ad una chiamata tra i due e sui giornali erano trapelate alcune indiscrezioni su ipotetiche trattative per il ritorno a Mediaset del giornalista campano. Notizie fondate, come ha spiegato Santoro:

“Berlusconi mi propose di andare a fare a Mediaset 4 o 5 puntate sulla guerra perché lui era molto impressionato dalla guerra. Poi io lascio cadere, dico: ‘Non è il momento insomma’. Ho avuto questa conversazione che è durata più di un’ora grazie a Vittorio Sgarbi (…) che era andato a trovarlo, mi passa Berlusconi e la prima cosa che mi dice è ‘venga qui e in una di queste trasmissioni verrò anche io perché ci tengo a parlare di questa guerra e di come assurdamente il nostro governo la stia conducendo‘”.

Una proposta che desta stupore visti i trascorsi tra i due. Nella lunga intervista di ieri sera c’è stato spazio anche per discutere dell’impegno di Santoro nella lotta alla mafia ricordando l’ospitata a Samarcanda di Libero Grassi e il successivo assassinio che scosse parecchio il conduttore:

“Per me questo è stato il momento più profondo di crisi che ho avuto da quando faccio televisione (…). Quando è morto per me è stato terribile perché io ero convinto che la televisione avesse una tale potenza da mettere al riparo chiunque accendendo i fari da una rappresaglia di quel tipo. Sapere che un mio amico era stato ammazzato in questa maniera (…) mi ha veramente messo in crisi, non volevo più fare televisione, non volevo più fare la mia trasmissione (…), mi sentivo responsabile”.

L’omicidio ha dato il la alla staffetta per Libero Grassi tra Samarcanda e il Maurizio Costanzo Show. Un vero e proprio evento televisivo che ha visto insieme Mediaset e la Rai, sul quale Santoro sceglie di togliersi dei sassolini:

“Devo dire che trovo molto grave, anche se siamo sulla Rai, che ogni volta che si parla della staffetta, la si attribuisca un po’ a Mediaset. La staffetta è stata un’idea della Rai che è partita da me, poi è diventata un’idea comune mia e di Maurizio (…). Vedere delle celebrazioni su Falcone, come quella che ha fatto Fabio Fazio, in cui addirittura sembrava che fosse esistito solo il Maurizio Costanzo Show è una cosa che non mi ha fatto molto piacere. Io sono abituato a sto fatto che la Rai dimentichi il mio contributo nel corso degli anni, però io lo vivo come un fatto di gioventù perché mi sento un autore proibito, ancora oggi”

ha concluso con un sorriso Santoro.



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4 Commenti dei lettori »

1. giauz ha scritto:

20 marzo 2024 alle 12:19

Santoro, possa piacere o no, potrebbe fare record di ascolti con degli speciali sulla guerra in Ucraina su Rete 4 o Canale 5 in prima serata.
Fossi Piersilvio, avrei continuato le trattative.



2. Teledico ha scritto:

20 marzo 2024 alle 12:39

Berlusconi come sempre ci vedeva lungo, uno speciale sulla guerra condottomda Santoro avrebbe fatto il botto. Piersilvio pensaci…



3. Andrea C. ha scritto:

20 marzo 2024 alle 16:43

Grande Santoro ! Manca un giornalista così e soprattutto i suoi programmi scomodi. Chi parla più di mafia in tv? Chi parla di guerra e soprattutto di pace?

Anche i “siparietti” con Berlusconi sono da rimpiangere dinanzi all’attuale nulla offerto da RAI e MEDIASET.



4. Francesco ha scritto:

20 marzo 2024 alle 20:18

Silvio era magnanimo anche con chi lo attaccava sempre.



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