Le nomine dei nuovi direttori Rai “sono inaccettabili, senza prospettiva e inspiegabili”. Tuona così Usigrai (Unione Sindacale Giornalisti Rai) nei confronti della Rai targata Roberto Sergio, il nuovo amministratore delegato, che ha formato la squadra e dato appuntamento al 7 luglio con la presentazione dei palinsesti 2023/2024.
In un lungo comunicato, il sindacato Rai boccia punto per punto la questione nomine, ritenute inaccettabili anche “perché a dirigere le testate Rai non c’è nemmeno una donna. Come si può pensare di ‘cambiare la narrazione del Paese’ cancellando le donne e il loro punto di vista dai ruoli apicali del servizio pubblico?”. L’affondo è sul nuovo direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci (ex Adnkronos):
“Ed è altrettanto inaccettabile che ancora una volta si chiami un giornalista esterno a dirigere un telegiornale: ma davvero fra i giornalisti della Rai non c’era nessuno che avesse il profilo idoneo? Impossibile. E’ stata fatta un’analisi dei curricula prima di attingere all’esterno, considerato anche un debito aziendale che supera il mezzo miliardo di euro?”.
Usigrai boccia anche la dipartita di Nicola Rao dal Tg2 (al suo posto Antonio Preziosi), “rimosso dopo 96 giorni dall’approvazione del piano editoriale. Quali sono le motivazioni?”. Per non parlare del Giornale Radio – continua – “che vedrà il nono direttore (Francesco Pionati, ndDM) in 8 anni: il segno tangibile della voracità dei lottizzatori di ogni colore politico“.
“L’unica ratio di queste nomine è la necessità di accontentare il Governo (…) Come può pensare questo Ad di rilanciare la Rai Servizio Pubblico senza certezze di risorse, con una forza politica di governo che vuole togliere il canone della bolletta, con un contratto di servizio scaduto e senza un piano industriale? Ma come sempre la priorità sono le nomine”
conclude duramente Usigrai.
1. Perseo eats Fennels ha scritto:
26 maggio 2023 alle 15:55