2
novembre

Report sotto accusa: «Diffonde tesi No Vax». Sigfrido Ranucci replica

Report

Ha provocato un lungo strascico di polemiche la puntata di Report in onda ieri sera – 1° novembre – con particolare riferimento a un servizio sui vaccini anti-Covid. Il filmato, che si interrogava sulla terza dose, sulla protezione garantita dal farmaco e sull’approssimazione di alcune scelte, è stato accusato da Pd e Forza Italia di diffondere tesi No Vax e No Green Pass. Un rimprovero al quale il conduttore ha replicato seccamente.

Ieri sera su Report è andato in onda un lungo compendio delle più irresponsabili tesi No Vax e No Green Pass; su questo chiediamo un chiarimento ai vertici Rai. Sedicenti infermieri, irriconoscibili e coperti dall’anonimato come se si trattasse di pentiti di mafia che affermano nel servizio di essersi infettati per responsabilità delle aziende farmaceutiche. Un sedicente ‘collaboratore del Comitato Tecnico Scientifico’, anch’egli irriconoscibile e anonimo, che denuncia la totale imperizia dell’organismo su cui poggiano le decisioni politiche a tutela della salute pubblica dall’inizio della pandemia. Dubbi sull’efficacia dei vaccini, perplessità sulla durata della copertura degli anticorpi (…) Questo e molto altro è lo spettacolo a cui hanno assistito ieri sera i telespettatori italiani su Rai3

si legge in una dura nota dei parlamentari PD membri della Commissione di Vigilanza Rai, che hanno annunciato un’interpellanza all’Ad Rai Carlo Fuortes e al direttore di Rai3 Franco Di Mare per sapere “se fossero a conoscenza dei contenuti del servizio summenzionato, se ne avessero avallato la diffusione e quali iniziative intendono mettere in campo per ristabilire un livello corretto e veritiero di informazione sui vaccini anti Covid“.

Critiche anche da Forza Italia, per voce del deputato di Forza Italia in Vigilanza, Andrea Ruggeri:

Mi spiace ascoltare da Report la lagna qualunquista per cui ‘il vaccino è il business delle case farmaceutiche‘. La trasmissione della Rai dovrebbe esaltare il progresso scientifico e i suoi benefici anziché offrire argomenti agli scettici verso la bontà del vaccino

ha attaccato l’esponente forzista.

Report, Sigfrido Ranucci replica alla polemica sui vaccini

Alle accuse della politica ha però ribattuto prontamente il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci.

Sono stufo di queste accuse. Sono vaccinato come tutta la redazione della trasmissione, ma come giornalista devo essere libero di raccontare delle criticità. È da No Vax dire che il 9 settembre Aifa si è sbagliata a scegliere con troppa fretta di iniettare il vaccino Moderna a dose intera quando la stessa azienda Moderna sei giorni prima aveva raccomandato metà dose? È da No Vax chiedere che venga fatto il tampone più frequentemente agli infermieri che rischiano di contagiarsi perché cala l’efficacia del vaccino? È da No Vax chiedere di sorvegliare con attenzione gli anticorpi per fare prevenzione?

ha affermato il conduttore, rivendicando il fatto che tra gli ospiti della trasmissione ci fossero anche “scienziati del calibro dei membri del Fda” e che sia stato “portato come esempio virtuoso Israele, che ha già vaccinato il 65% della popolazione studiando il comportamento degli anticorpi, mentre da noi non c’è traccia di uno studio dell’Iss annunciato un anno fa“.

Nel finale della puntata, ha aggiunto, si è sottolineato che “bisogna fare la terza dose, chiedendo attenzione però a farla ai giovani, e soprattutto che il Green Pass ha validità sei mesi non 12. Il contrario di quello di cui ci accusano“. Semmai – ha concluso – “c’era un messaggio etico: pensiamo anche a vaccinare chi nel terzo mondo non ha neppure la prima dose“.

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1 Commento dei lettori »

1. AbbiDubbi ha scritto:

3 novembre 2021 alle 05:49

Qualunque addetto ai lavori, dai docenti universitari fino agli infermieri, potrebbe sottoscrivere ciò che ha detto Ranucci. E l’imperizia dei comitati preposti è insita nel modo in cui ne vengono selezionati i membri. Ovvio che dobbiamo vaccinarci, ma affrontare anche “il rovescio della medaglia” è ciò che dovrebbe fare un bravo giornalista, o no? Invece i nostri politici plaudono al modello Myrta Merlino, per cui inviti ogni giorno un balengo convinto che i marziani ci stiano controllando con il 5G, lo esponi al pubblico ludibrio, e dici al pubblico che i dubbiosi sono solo tre scappati dal manicomio. Non è quello che io chiamo giornalismo.



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