L’Eurovision Song Contest “rimanda quasi ad una fruizione antropologica“. Che tradotto dal linguaggio aulico di Stefano Coletta all’italiano, dovrebbe suonare più o meno così: questo evento ha una forte connotazione popolare, cosmopolita, inclusiva. E merita più visibilità sulla nostra tv. Nella conferenza stampa di lancio della finalissima, in onda domani in prima serata su Rai1 il direttore della rete ammiraglia non ha nascosto il proprio entusiasmo per la manifestazione musicale, arrivando addirittura a proporne la trasmissione per intero su una generalista.
“La Rai ha accresciuto sempre di più la propria attenzione verso questo concorso. L’Eurovision Song Contest è una competizione che meriterebbe l’emissione anche delle semifinali su una generalista vera e i dati ottenuti da Rai 4 lo dimostrano“
ha affermato Coletta, alludendo ai lusinghieri 2,2% e al 2,3% registrati su Rai4 dall’evento nelle semifinali di lunedì scorso e di ieri commentate in diretta da Ema Stokholma e Saverio Raimondo. Per la finalissima di sabato, la diretta si sposterà invece su Rai1 con i commenti di Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio.
Il direttore di Rai1, inoltre, ha auspicato che l’Eurovision possa tornare presto a casa nostra, circostanza che nell’immediato si verificherebbe unicamente con la vittoria dei Maneskin. A quel punto, l’Italia diventerebbe di diritto il nuovo Paese ospitante. Un’eventualità, quest’ultima, che la Rai – è stato rivelato stamane – aveva già riservatamente preso in considerazione nel 2017, quando l’allora rappresentante dell’Italia Francesco Gabbani era dato per favorito con Occidentali’s Karma e la scimmia ballerina.
Al riguardo, il vicedirettore di Rai1 Claudio Fasulo ha dichiarato:
“Noi speriamo di vincere, come si fa in tutte le competizioni. A noi piacerebbe molto ospitare il più grande evento musicale del mondo. Saremmo orgogliosi di farlo tra le nostre mura tricolori. Nel 2017, anno in cui Francesco Gabbani fu il favorito, prima di andare a Kiev, organizzammo un paio di riunioni in caso di una sua vittoria. La migliore ipotesi fu Torino. Non so se possa essere la migliore ipotesi anche oggi. Con la creatività si può arrivare dopo non si può arrivare con il denaro“.
Intanto i Maneskin, che sabato saliranno sul palco a Rotterdam, ci sperano:
“La viviamo come l’abbiamo vissuta a Sanremo. Non succede ma se succede… Rimaniamo concentrati solo sulla musica ma un po’ ci stiamo credendo…“
ha dichiarato il frontman del gruppo, Damiano.
1. Meringa ha scritto:
22 maggio 2021 alle 13:54