12
ottobre

Non è la D’Urso, Angela di Mondello svela: «Ho rubato in un negozio. L’ho fatto per mio figlio morto»

Angela Chianello - Live

Angela Chianello - Live

Non c’è soltanto la frase, ormai diventata virale, “Non ce n’è Coviddi” nel mondo di Angela Chianello. Nel corso dell’appuntamento di Live – Non è la D’Urso trasmesso ieri sera, la siciliana – diventata famosa per il suo singolare “buongiorno da Mondello” – ha infatti raccontato un particolare inedito e triste della sua vita, svelando ai telespettatori di essere stata condannata per furto. Un reato che avrebbe commesso in seguito ad un lutto familiare che ha sconvolto completamente la sua esistenza.

Visibilmente provata, Angela ha cominciato a raccontare la sua storia, parlando di Manuele, il suo primogenito morto all’età di 21 anni:

Il bambino era in una sedia a rotelle. Ha avuto sempre la mia famiglia accanto: mio padre e mia madre. E’ cresciuto con la mia famiglia. Ha avuto un calvario brutto. E’ stato portato in rianimazione. Gli hanno dato tanto. La mia famiglia, soprattutto mia madre… Lui, prima che morisse, il bambino ne ha passato tantissime“.

A quel punto, il racconto della donna si è fatto più drammatico:

Ci hanno detto: ‘Signora guardi, il bambino deve andare a riposare’. E’ forte, non voleva morire. ‘E quindi lo dobbiamo sedare e fare morire il bambino lentamente‘. Perché Manuele non voleva morire. L’hanno portato nella camera OS, quella camera che praticamente è l’ospedale terminale. Io non ho accettato perché, se il bambino gli veniva qualche crisi, dovevamo chiudere la porta ed ho detto: ‘No, mio figlio così non muore’. Lo volevano bene in rianimazione e hanno fatto la cosa giusta da potere fare. Io la sera me lo sentivo che l’indomani non ce la faceva“.

La situazione avrebbe così portato la Chianello a commettere un furto:

Mio papà gli aveva fatto il funerale, gli aveva comprato tutto… e io come mamma mi sentivo nulla per non collaborare al funerale di mio figlio. Sono andata a commettere un reato, è giusto che il reato che ho commesso l’ho pagato, perché è giusto, e l’ho fatto per mio figlio.

Per smentire tutte le insinuazioni, innescatesi nel momento in cui aveva dichiarato a Live di avere avuto un problema con la giustizia che le impediva di lasciare la Sicilia, Angela ha poi specificato:

Io ho rubato in un negozio. Io non sono né una criminale, né una spacciatrice e né nulla. L’ho fatto per mio figlio. Mio figlio se n’è andato e da quel giorno ho detto: ‘Basta, ho una bambina di 13 anni’ (…) Ma per lui ho fatto tanto, perché non accettavo né io, né la mia famiglia che mio figlio moriva. Abbiamo dato tanto per mio figlio, tanto, tanto…“.

Con le lacrime agli occhi, la siciliana ha dunque asserito di non aver più paura di nulla (“Mi ha portato via un pezzo del mio cuore. Non ho paura di niente e di nessuno. Solo di Dio che mi porterà via mia figlia. Quella me la protegge e vado avanti soltanto per lei e per la mia famiglia“), trovando il plauso della D’Urso:

L’importante è che tu sei qui, dopo aver pagato, perché quelli che commettono un errore devono pagare. Uno paga e ha il diritto di ricominciare a vivere“.

Pensiero condiviso dall’ospite:

Orgogliosa di avere pagato. Punto“.



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