Anni di tonache e capelli celati sotto il velo, e prima ancora corsetti e costumi d’epoca. La Elena Sofia Ricci targata Rai era sempre stata un po’ fuori dal tempo, poco grintosa e piuttosto angelica. Adesso invece si è scatenata, indossando maglie pitonate, grandi orecchini, smalti accesi e dando vita in Vivi e lascia Vivere ad un personaggio forte, eccessivo e capace di far impallidire la sua Lucia de I Cesaroni, con la quale pure si era messa in gioco tanti anni fa.
Vivi e lascia Vivere: Elena Sofia Ricci in un ruolo forte e diverso dai soliti
E’ lei, la protagonista, l’elemento portante della fiction, quello che fa la differenza e la fa soprattutto con il pubblico, che le è affezionato. E’ la sua “dark lady” a rendere appetibile una storia non particolarmente originale ma ricca di spunti e buone intenzioni, che si spera prenderanno forma in una narrazione al momento carica di promesse.
Gli ingredienti per appassionare ci sono tutti: la famiglia, l’emancipazione femminile, la voglia di riscatto, il mistero ed una Napoli colorata e felice a fare da cornice, perfettamente raccontata dal regista campano Pappi Corsicato. Il sapore è quello della favola moderna, che dovrebbe far nascere dalle ceneri una realtà migliore della precedente, nella quale può succedere di tutto ed i sogni, anche quelli strani, possono diventare possibili. Come un’attività di street food a base di sartù di riso.
Vivi e lascia Vivere: trama un po’ inverosimile per una favola moderna e amara
Molti espedienti sono già visti, la trama appare forzata in più punti, ma l’intrigo che riguarda la presunta morte del marito della protagonista Laura tiene vivo l’interesse: è morto davvero? E, se è morto, è stata lei ad ucciderlo? Improbabile, ma chi può dirlo: i personaggi enfatizzano i limiti della società attuale, con donne che subiscono passivamente le vessazioni degli uomini per anni, finendo per volersi vendicare, e brave studentesse annoiate, che si divertono a rubare nei grandi magazzini.
Non ci troviamo dinanzi ad un capolavoro tuttavia, considerate le premesse, la trama può sbocciare ed evolvere. E poi, in un periodo di stasi non solo televisiva, l’avvento di una novità in palinsesto non può che essere apprezzata.