Il clima di incertezza in cui vive la TV ai tempi del Coronavirus si riflette anche sulla prossima edizione del Festival di Sanremo. Se per il telespettatore la kermesse è ancora un evento lontano, per gli addetti ai lavori la musica – è proprio il caso di dire – è ben diversa. La 71° edizione, qualora non ci fossero le condizioni per lavorarci al meglio, potrebbe anche slittare.
“Serve un’ampia riflessione. Se la data di inizio febbraio non permette di fare un Festival con luci, lustrini e tutto il resto, allora può essere che si pensi di spostarlo in avanti di uno o due mesi“
fa sapere a Sanremo News Walter Vacchino, patron del Teatro Ariston, già impegnato a riprogrammare tutti gli spettacoli di questi mesi. L’auspicio, che i tempi prestabiliti prima dell’emergenza siano rispettati, resta:
“L’altra ipotesi, quella più ottimistica, è che ai primi di febbraio la situazione sia tale da permettere, rispondendo a certe norme, di godersi lo spettacolo come in qualsiasi altro teatro”.
L’Italia si appresta ad entrare nella fatidica fase 2 del Covid-19 e il mondo del lavoro in generale, televisivo compreso, non sa ancora come effettivamente si potrà ripartire e con quali misure restrittive. Da qui il rischio che la macchina di Sanremo 2021 possa mettersi in moto in ritardo rispetto alla consueta tabella di marcia.
“C’è un’ultima ipotesi che non voglio nemmeno tenere in considerazione…”
conclude preoccupato Vacchino.