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Sanremo 2020, un Festival straordinariamente ordinario
di Davide Maggio
09/02/2020 - 00:14

Non ho fatto mai mistero di sostenere in toto Amadeus in quella che, per molti, sarebbe stata una debacle: il suo 70esimo Festival della Canzone Italiana. L’ho detto a voi, ma l’ho detto personalmente anche a lui prima ancora che gli fosse confermata la conduzione e direzione artistica di Sanremo 2020.
Il pubblico, mai come ora, ha bisogno di positività, che siano serenità o risate fragorose, poco importa. Sono i toni urlati ed esasperati, i confronti accesi per il sol fatto di far rumore, il chiacchiericcio costruito ad arte, fine a se stesso e basato sul nulla ciò di cui, ormai, nessuno ha più voglia. Ci si deve poter accomodare sul divano e guardare in santa pace uno spettacolo, sentendolo tuttavia vicino. Perchè se c’è qualcos’altro di cui non c’è assolutamente necessità sono i pulpiti mediatici dei soliti noti sono pronti a fare la lezioni ai soliti ignoti.
Il Sanremo di Amadeus non è stato certamente un Festival che verrà annoverato negli annali ma è stato incredibilmente vicino al pubblico. Un Sanremo positivo sin dalle intenzioni, quando il conduttore ha pensato (bene) di circondarsi di amici, a partire dall’animatore del palco (Fiorello) e finendo, in tutti i sensi, con il “conduttore” dell’invisibile Altro Festival (Nicola Savino). E’ proprio questo clima disteso e familiare l’arma vincente della settantesima edizione del Festival e poco importa che non ci siano state performance memorabili da parte di nessuno; poco importa che sia mancato ogni sera l’ospite internazionale di grido; poco importa che molti ospiti siano stati assolutamente inutili; poco importa che il monologo sia stata una tassa da pagare troppo spesso.
Importa un po’ di più, invece, il fatto che sia mancata la canzone indimenticabile. Ma d’altro canto non c’è più -per fortuna- la ‘classica canzone sanremese’ perchè il Festival è diventato un coacervo di generi, è diventato ampio, è diventato più semplicemente per tutti. Mai come quest’anno.
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Manuela dice:
Bel Festival, non lo vedevo ormai da anni, tutto bello TRANNE: durata (disumana). Ma poi, 8 giovani contro 24 big? Non dico 50%, ma diamo un po' più di spazio ai giovani e meno ai big. E ancora, a volte m'è sembrato il Festival degli ospiti e non dei concorrenti. Troppi ospiti e troppo tempo dedicato a loro: - Benigni 20' di monologo più la presentazione e le chiacchiere iniziali - ospiti che hanno cantato più di una canzone a testa - vallette varie ed eventuali: molto brave tutte tranne le due scelte solo perché fidanzate di qualcuno famoso, che in quanto a parlare l'italiano mi facevano rabbrividire, in quanto a contenuti... lasciamo stare Ribadisco che nel complesso mi è piaciuto molto, conduzione, scenografie, organizzazione. Consiglio vivamente però di rivedere i punti a mio avviso dolenti. L'anno prossimo non ci penso proprio a stare sveglia fino a quell'ora. Una volta ho visto la fine il giorno dopo su RAYPLAY, le altre sere ho sofferto e resistito, con numerosi abbiocchi intermedi.
PeppaPig dice:
Questo Festival ha avuto tanti difetti ma evitiamo cortesemente i soliti luoghi comuni sul canone, che Sanremo si ripaga ampiamente da solo con gli introiti pubblicitari.
R101 dice:
Di sicuro il prossimo anno saprà far meglio! Ma va riconosciuto il grande fiuto, talento e competenza di Teresa De Santis che ha dimostrato di essere un ottimo direttore con la scelta di proporre nuovi programmi su Rai 1 (dimostratisi vincenti) e con l’intuizione su SanRemo! Prossimo settembre “Ora o mai più” potenziato il sabato sera con il vincitore del programma che va di diritto a SanRemo! Su questa scia Amadeus potrebbe trovare il metodo di proporre in trasmissione le Giovani Proposte, in maniera tale da far loro visibilità!
salvatore dice:
ben fatto per voi che l avete seguito questa merda di programma che vi costa una fortuna e dopo vi lamentatepure
PeppaPig dice:
Chiamare "omaggio a Fred Bongusto" una canzone buttata lì dopo le due di notte solo per allungare il brodo l'ho trovato offensivo nei confronti di un artista che meritava un ben altro ricordo. L'impressione è che in questo Festival siano stati messi insieme a tavolino momenti ed ospiti che avevano come scopo non tanto quello di creare un bello spettacolo quanto quello di far parlare i giornali e creare curiosità intorno all'evento, specie da parte dei più giovani. I quali probabilmente nemmeno sanno chi fosse, l'immenso Fred Bongusto, e dunque perchè parlarne.
Fabiano dice:
Un polpettone di 5 ore, con "rumori" di cantanti mediocri, intervallato da gag stupide. Il tutto da pagare obbligatoriamente nella prossima bolletta della luce.
Kalinda dice:
Ma chi l'ha consigliato sulle chiusure? Barbara D'urso? Wilma De Angelis che fine ha fatto?
Ale dice:
Ma scandaloso è l'orario di chiusura oltre le 2,30. E alle 2,15 Amadeus voleva propinarci pure il tg (con i conseguenti fischi del pubblico). Era chiaro che tiravano lungo per gli ascolti. Non può Amadeus prenderci in giro annunciando il terzo classificato e poi farci aspettare ancora dicendo stiamo attendendo il risultato del vincitore, perchè se sai il terzo sai già anche il primo. Infatti avete visto la faccia di Gabbani e Diodato? E dopo che Amadeus ha annunciato gli ultimi ospiti, si è sentito Fiorello con il microfono ancora aperto che ha detto "no ragazzi basta". Era tutto veramente assurdo!!