14
novembre

Massimo Giletti, nuovo attacco alla D’Urso: «Ma siamo sicuri che sia sotto testata giornalistica? Essere giornalisti è tutt’altra cosa»

Massimo Giletti

Massimo Giletti

L’inchiesta giornalistica Camorra Entertainment sul matrimonio tra il cantante neomelodico Tony Colombo e Tina Rispoli, vedova del boss Gaetano Marino, prosegue, così come la ‘crociata’ di Massimo Giletti nei confronti di Barbara D’Urso, che a Live ha dato ampio spazio alle discusse nozze e ai due sposini. Il conduttore non si nasconde più dietro a frecciatine e allusioni varie e, come già fatto domenica a Non è l’Arena, accusa apertamente la collega di Canale 5:

“Mi chiedo ma siamo sicuri che sia sotto testata giornalistica? Quel modo di fare televisione si può nascondere dietro la dicitura testata giornalistica? Davvero essere giornalisti vuol dire avere un patentino o una sigla? Se è così io qualche domanda inizio a pormela perché per me essere giornalisti è tutt’altra cosa

ha dichiarato al FattoQuotidiano.it. A Giletti proprio non va giù la popolarità che Colombo e la Rispoli hanno avuto grazie alle ospitate dalla D’Urso:

“Chi era Tony Colombo prima di andare in televisione? Nel momento in cui gli dai spazio non puoi non renderti conto dell’effetto della continuità della presenza di chi non deve stare in televisione e non deve diventare personaggio (…) Tina Rispoli è una vedova di camorra, è una che sa cosa fa, sa chi sono i suoi familiari, sa chi era suo marito. Quando tu (Barbara D’Urso, ndDM) accetti di far dire alla Rispoli ’siete voi che dite che sono legata alla camorra’ non va bene, sono i fatti che parlano di una situazione che stride con la descrizione che fa Barbara della principessa con la coroncina. La distorsione della realtà passa attraverso anche tutto questo e noi non possiamo accettarlo (…) non si può far finta di non sapere cosa si racconta in televisione. Se racconti il matrimonio devi sapere cosa si nasconde dietro il matrimonio”.

Colombo-Rispoli a parte, non è la prima volta che Giletti punta il dito contro la D’Urso e il suo modo di fare giornalismo e televisione (lo ha fatto recentemente anche riguardo al caso Pamela Prati), come se tra i due ci fosse un conto in sospeso. A domanda diretta – “Hanno scritto che la D’Urso avrebbe in passato ostacolato il suo arrivo a Mediaset. E’ vero?” - Massimo risponde così:

“Lo dicono in molti, io ho sempre pensato che se l’editore si lascia imporre le regole del gioco da un conduttore non fa il suo lavoro. Ho dialogato con Mediaset poi non si è andati oltre, bisognerebbe chiedere a loro il perché.



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2 Commenti dei lettori »

1. Kalinda ha scritto:

14 novembre 2019 alle 19:11

Che due palle Giletti rende simpatica pure la D’urso



2. silvia ha scritto:

18 novembre 2019 alle 21:34

Massimo Giletti sta dimostrando con questi suoi attacchi alla d’Urso di vivere di luce riflessa come giornalista. Sono riuscita a guardarlo ieri solo perché mi divertiva la sua polemica Tony/Carmelita, poi tutto il resto era noia! e scommetto che gli indici d’ascolto si sono impennati solo in quell’ora di trasmissione, ma non per la sua pseudocrociata contro camorra e neomelodici ma perché la gente si è divertita a vedere quanto sputava veleno contro la d’Urso e quanto rosica di invidia. Riesce solo ad interessare quando cerca di mettere in cattiva luce Carmelita. Mentre Carmelita è il Re Mida della Tv che riesce a trasformare in oro anche questioni deprecabili, lui riesce ad avere ascolti soltanto cercando di infangarli come un Re Mida alla rovescia. Non si accorge che alla gente non importa nulla delle sue crociate, perché pensa, giustamente, che dietro questo suo atteggiamento da paladino della giustizia, c’è solo il bisogno di trovare argomenti per mantenere la sua trasmissione, appropriandosi tristemente di quelli della d’Urso, quando ormai sono già “roba usata”, cercando di pomparli quando sono ormai sgonfi. ( prati es.). Ieri sera mi sono chiesta quanto in realtà importava a Giletti della questione Camorra/Neomelodici, e quanto veramente gli dava fastidio il successo della d’Urso. ieri sera ha fatto solo la figura dell’invidioso.



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