18
febbraio

Non Mentire, un thriller relazionale ben strutturato e avvincente

Non Mentire

Non Mentire

Le fiction talvolta non servono solo ad intrattenere il pubblico, possono avere valenze diverse: possono insegnare la storia, far conoscere personaggi poco noti ai più, oppure possono avere una funzione sociale. E’ il caso di Non Mentire, un thriller relazionale ben strutturato ed avvincente, che potrebbe sembrare un trattato sullo stupro e sui meccanismi di accusa e difesa nella società di oggi.

Non Mentire: un racconto equilibrato e ben strutturato

La violenza è al centro del racconto, eppure la violenza non si vede mai. Almeno quella fisica, carnale, che è solo accennata ed immaginata, ma in modo ovattato. E’ la violenza psicologica quella che fa più rumore nella nuova fiction di Canale 5: quella della (presunta) vittima che fatica a farsi credere, che si sente in colpa, che si sente dire “te la sei cercata“; quella del (presunto) stupratore, additato sui social e condannato senza prove, per il solo fatto di essere un maschio.

L’indagine ufficiale della Polizia fa solo da sfondo a quella messa in atto dai personaggi, che cercano motivi per screditarsi a vicenda, nella rete come nel passato; scoprono così lati oscuri che, pur non avendo probabilmente nulla a che vedere con lo stupro, creano un contesto ambiguo, tirando fuori il lato peggiore di ciascuno.

Quello di Canale 5 è un racconto profondo, preciso, analitico e allo stesso tempo capace di portare emozioni. Soprattutto, è caratterizzato da una narrazione equilibrata, che porta ciclicamente a credere ad uno piuttosto che all’altro protagonista, con nuove verità che vengono fuori ad ogni scena e sembrano cambiare tutto, per poi riportare il telespettatore al punto di partenza.

Non Mentire, grazie anche alla buona interpretazione degli attori, è una fiction innovativa che si avvale di un linguaggio diverso dai soliti. Nulla di originale, trattandosi del remake di una serie britannica di successo, ma anche il solo individuare quali strade ripercorrere per offrire qualcosa di valido al pubblico, è un punto di partenza importante per la nuova serialità Mediaset.

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9 Commenti dei lettori »

1. Marilena ha scritto:

18 febbraio 2019 alle 15:02

È identico in tutti i particolari a List l’ amore bugiardo una serie inglese trasmessa l’ anno scorso. Potevano avere almeno l’ intelligenza di cambiare qualcosa. So già come finisce. Delusione



2. Francesco ha scritto:

18 febbraio 2019 alle 15:14

Serie intrigante ma ieri ho preferito vedere le iene.. sto cercando la puntata su Mediaset play ma come mai non è disponibile? Ci stanno mettendo troppo a caricarla



3. ChePalle ha scritto:

18 febbraio 2019 alle 15:31

Non Mentire è un bruttissimo remake.
Se solo gli spettatori abituali di Mediaset non avessero il telecomando bloccato su 3 canali, si sarebbero accorti che, giusto giusto 3 canali sotto, un anno esatto fa Nove trasmetteva l’originale serie Liar.
Non Mentire è una pallidissima copia dell’originale privato di tensione, ansia, dolore, recitato male da entrambi gli attori protagonisti che non riescono a trasmettere nulla di quello che realmente provano e non accendono un dibattito convincente su chi mente.
La Scarano non è capace di uscire dal ruolo di vittima e diventare una bigiarda psicoplabile e Preziosi non riesce mai a diventare accattivante, simpatico e sicuramente innocente. Elementi che devono esserci nei primi due episodi fino a che non si delineano i fatti.
Questa serie nei primi due episodi deve assolutamente farti provare cosa sente lei e cosa sente lui parallelamente, deve farti parteggiare per uno e per l’altro contemporaneamente, e detestare l’uno o l’altra facendoti cambiare idea sulla verità ogni 5 minuti.
Fotografato malissimo così privando la storia delle sue atmosfere cupe, disperate, togliendo ai protagonisti ogni traccia dello sconvolgimento interiore.
Il remake procede di pari passo all’originale, non ne cambia una virgola ma sembra di assistere a tutta un’altra storia.
E il fatto che la gente sui social pensi che si debba scoprire un colpevole e cominci a fare l’investigatore alla Quarto Grado incolpando sorelle, ex fidanzati, amanti, la dice lunga sul fatto che questo remake non riesca a far concentrare lo spettatore sull’unica domanda che importa: chi mente dei due? Che cosa è successo?
Per fortuna nei prossimi due episodi la verità viene a galla subito ed i piccoli detectives si concentreranno su altri temi della storia.
Una serie che scritta e mandata in onda in tempi precedenti al MeToo, pone delle domande interessanti su come vittime e carnefici siano visti da innocentisti e da colpevolisti.
Ad un solo anno dalla messa in onda su Nove purtroppo tutti i difetti di questo remake saltano all’occhio.



4. Falco ha scritto:

18 febbraio 2019 alle 16:29

Ho visto anche la versione inglese, Liar, ma posso dire che “Non mentire” viaggia sullo stesso livello, anzi ho trovato la serie addirittura migliore. Canale 5 ha fatto un grande salto di qualità. CHAPEAU!



5. nas ha scritto:

18 febbraio 2019 alle 17:33

beh, grazie al ***é, è IDENTICA all’originale. Ci mancava che facevano una monnezza pure copiando.



6. PAOLO76 ha scritto:

18 febbraio 2019 alle 19:06

Non avendo visto l’originale, continuerò a seguirlo con molti interesse.



7. ChePalle ha scritto:

18 febbraio 2019 alle 20:21

Si vabbè altro che stesso livello, sono proprio riusciti a fare una monnezza pure copiando, bisogna essere ciechi per non notare la differenza



8. paola ha scritto:

20 febbraio 2019 alle 11:35

finalmente una tematica diversa e grandi attori
bellissima non mentire
se andava in rai , sicuri 6 milioni di telespettatori



9. Orazio ha scritto:

21 febbraio 2019 alle 09:15

L’interpretazione lascia un po a desiderare, ma si vede di peggio anche in Rai, per il resto fiction molto valida. Peccato che al solito Mediaset rovina sempre tutto: finale alle 23:50 è follia per il debutto di una serie… Non hanno ancora capito che pure le casalinghe (fetta maggiore di pubblico) si sono rotte i co*****i di questi orari assurdi, la gente non rinuncia più a qualche ora di sonno per dei prodotti di media qualità e Non Mentire, come pochi altri, subisce le conseguenze della mancata fiducia che ormai lo spettatore ha risposto nei confronti della rete.

Peccato. Meritava un 20% ad occhi chiusi.



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