Un discorso iniziale tutt’altro che scontato, dal tono solenne e col sapore del congedo. Sì, del testamento sanremese. Così Claudio Baglioni ha aperto la serata finale del Festival di Sanremo 2019. Nei giorni in cui tutti si chiedono se a guidare la prossima edizione della kermesse sarà ancora lui, il cantautore e direttore artistico ha parlato del proprio Festival (“Non so chi vincerà, ma di sicuro ha vinto la musica“) ed ha auspicato che il solco da lui tracciato “rimanga tale per tutti quelli che verranno“.
“In ‘A qualcuno piace caldo’ c’era la frase ‘nessuno è perfetto’. E in effetti, nessuno di noi saprà mai quanto poteva essere fatto meglio questo festival. Non lo sai mai se c’è stato troppo spettacolo o troppo concorso, però vi giuro che abbiamo fatto tutto il possibile perché restasse nel solco di quello del 2018. Non so chi vincerà, ma di sicuro ha vinto la musica, hanno vinto le parole, le speranze di tanti giovani artisti, di alcuni giovani artisti che confidano in quello che accadrà domani e mettono la vita nelle mani degli altri, e confidano anche nelle vostre critiche. Spero che questo solco tracciato non smetta. Abbiamo bisogno di un Festival della musica italiana, spero che rimanga tale per tutti quelli che verranno“
ha dichiarato Baglioni nei primissimi minuti della serata finale, subito dopo l’apertura musicale da lui stesso interpretata sulle note di E adesso la pubblicità, tratto dall’album La vita è adesso del 1985.
Parole, quelle del direttore artistico, sembrate ad ogni effetto un virtuale passaggio di testimone. Più avanti, il cantante ha anche scherzato con Virginia Raffaele sul suo essere ‘dittatore’ forse per l’ultima volta.
Negli ultimi giorni, più volte il cantautore era stato incalzato dai giornalisti sulla sua volontà di tornare a Sanremo anche l’anno prossimo. Volontà che, ovviamente, dovrà trovare una corrispondenza da parte della Rai. Lo stesso Baglioni e la direttrice di Rai1 Teresa De Santis, però, non si erano sbottonati, rimandando la discussione a festival terminato.
Ieri sera, però, il cantautore al Dopofestival aveva in un certo senso marcato il territorio, rivendicando la scelta di aver riportato la musica al centro della kermesse e augurandosi che anche in futuro la rotta non venisse cambiata. Parole ripetute ora all’Ariston, davanti alla platea delle grandissime occasioni ed ai vertici Rai accomodati in prima fila.