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febbraio

Sanremo 2019 e la scaletta iniqua. Enrico Nigiotti: «tre sere su quattro sul palco dopo mezzanotte». Il Volo e Nek sempre nella prima parte

Enrico Nigiotti (dal suo profilo Twitter)

Enrico Nigiotti (dal suo profilo Twitter)

Su una scala, normalmente, c’è chi sale e c’è chi scende. Nelle scalette del Festival di Sanremo 2019, invece, alcuni non riescono a muoversi di un gradino, poichè relegati sul fondo o, per l’esattezza, a tarda notte. E’ il caso per esempio di Enrico Nigiotti, che questa sera si esibirà per la quarta volta sul palco dell’Ariston e, per la terza, intorno a mezzanotte.

Sanremo 2019: alcuni artisti sacrificati dalla scaletta

Lo stesso artista se ne è lamentato in diretta ai microfoni di Italia Sì. In collegamento con Marco Liorni, nel dare al pubblico l’appuntamento per la finale di questa sera, ha amaramente commentato:

“Anche stasera suonerò dopo mezzanotte. Sono l’uomo dopo mezzanotte... tre sere su quattro. Grazie a chi fa la scaletta, grazie!”

Quello che è stato uno sfogo quasi goliardico, in realtà nasconde un problema ben più complesso, che riguarda le “pari opportunità” date agli artisti in gara. L’ordine di esibizione non è infatti stabilito con un sorteggio ma, come dichiarato dall’autore Claudio Fasulo, scelto in base a criteri artistici e di rotazione. Trattandosi di uno show televisivo, i criteri artistici sono inevitabili, ed è chiaro che i cantanti più interessanti possano essere stati “usati” nei momenti topici, per acchiappare ascolti. Ma il concetto di “rotazione”, dopo un’analisi delle scalette delle prime quattro puntate, in alcuni casi non regge.

Quello di Nigiotti è sicuramente emblematico: nella prima serata si è esibito alle 00.53, nella seconda alle 21.08, nella quarta alle 23.51 e nella finale, come si evince anche dalla scaletta, sarà uno degli ultimi ad esibirsi. Ai Negrita è andata un po’ meglio: la prima sera sono stati presentati alle 23.51, la seconda alle 23.53, hanno recuperato nella quarta, avendo cantato alle 21.57, e questa sera dovrebbero essere tra i primi. Come Ghemon, che, tuttavia, ha dovuto un po’ penare: è apparso finora alle 00.16, alle 23.05 e alle 22.33.

Di contro, alcuni artisti hanno avuto un destino diverso: Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble de Il Volo, per esempio, nella prima puntata si sono esibiti alle 21.24 e nelle altre alle 21.26 e alle 22.05; se l’è cavata anche Nek, i cui orari di uscita, nelle tre serate alle quali ha preso parte, sono stati progressivamente le 21.09, le 21.59 e le 23.07. E anche stasera questi artisti, accomunati dalla maggiore notorietà e da legami con F&P, sono tutti previsti nella prima parte della finale.

Per gli artisti, lo svantaggio nell’arrivare sul palco a tarda serata, riguarda solo l’ansia da dietro le quinte, che li consuma nell’attesa e gli impedisce di andare a cenare ad un orario decente? Ovviamente no. Il vero problema ai fini della gara sta nel televoto, che per loro risulta in ogni caso limitato e lo è stato in particolare nella prima serata, nel corso della quale il pubblico da casa ha avuto la possibilità di votare gli artisti solo mentre si esibivano. Va da sé che chi ha cantato nella seconda parte della serata ha avuto “a disposizione” una platea praticamente dimezzata, perché la prima puntata è stata seguita da 12.282.000 spettatori nella prima parte e da soli 5.120.000 nella seconda.

In linea generale, però, anche quando il televoto resta aperto per tutta la puntata – come accaduto nelle altre – con il progressivo abbandono del pubblico assonnato, chi canta più tardi ha meno probabilità di convincere nuovi telespettatori e guadagnare la loro preferenza. Occorrerebbe dunque trovare un sistema più equo, per dare a tutti l’opportunità di far arrivare il proprio brano a quanti più spettatori possibili.

Infine, un appunto: vista la totale libertà di azione autorale nel creare la scaletta, perchè far esibire i Boomdabash ieri sera alle 23.15, dal momento che erano accompagnati sul palco da un coro di bambini? Non si poteva anticiparli?

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1 Commento dei lettori »

1. Socrate ha scritto:

10 febbraio 2019 alle 00:47

Bene ha fatto Nigiotti a rilevare questa vergogna. Mi merviglio molto che i giornalisti non abbiano detto nulla in proposito.
I sistemi equi ci sono eccome e in passato sono stati abbondantemente usati, tipo l’ordine di uscita estratto a sorte e il giorno dopo invertito, come si faceva fino a pochi anni fa. Che la direzione artistica abbia questa discrezionalità non sta nè in cielo nè in terra!



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