
9
febbraio
Sanremo 2018, le Pagelle della terza serata
venerdì 9 febbraio 2018 16:52 Mattia Buonocore

Claudio Baglioni in camerino
8 a Virginia Raffaele. Arriva a sorpresa sul palco, nei panni di se stessa (particolare non da poco), e riesce a smuovere Baglioni. Le battute sull’età del “dittatore artistico” non brilleranno per originalità ma le sferra con una naturalezza e un atteggiamento tale da rendere pregevole la sua perfomance. L’ingresso sul palco dalla platea non l’abbiamo capito, tanto più perchè di lì a qualche minuto c’è stato l’ennesimo fuori programma simile (il flash mob).
7 a Claudio Baglioni. Nella terza serata appare più partecipe. Canta (forse troppo) e si presta agli intervalli comici. Ieri l’abbiamo visto persino imitare Belen Rodriguez, un po’ imbarazzato e un po’ divertito. Il Festival versione Baglioni & Friends è ormai una realtà consolidata.
7 a Nino Frassica. Il comico siciliano ha il pregio di arrivare al grande pubblico con una comicità che non è per forza mainstream. Anche sul palco dell’Ariston diverte a suon di gag e battute dal sapore surreale. Quasi superfluo, ormai, aggiungere che pure in questo caso si è andati troppo lunghi.
6 a Claudia Pandolfi che, dopo il suo intervento, dice: “Michelle non hai detto che è un momento meraviglioso”. Poche battute estremamente significative…
5 alla gara passata in secondo piano. Ieri sono state più le canzoni eseguite dagli ospiti che dai big in gara.
4 al Pierfrancesco Favino versione Steve Jobs. L’attore richiama alla memoria lo scomparso “uomo della mela” in una improbabile gag. Poco divertente ma anche poco comprensibile per la vasta platea sanremese.
4 ad Ermal Meta e Fabrizio Moro. Non avranno violato il regolamento, però, considerata la tradizione sanremese che nella percezione comune – al di là delle regole degli ultimi anni – vuole canzoni inedite totalmente, perchè non portare un altro brano? Non gli manca di certo il talento nella scrittura.
3 al Flash Mob sulla forza delle donne. Michelle Hunziker non poteva esimersi dal lanciare un messaggio femminista e lo fa con un flash mob alquanto singolare che parte con una protesta del pubblico in teatro. Roba vista e rivista, questa volta declinata in maniera assai provinciale. Intanto in conferenza stampa ci ha fatto sapere che non ha avuto perplessità nell’ospitare Muccino sul palco dell’Ariston (qui il racconto shock dell’ex moglie) anche perchè nessun tribunale ha decretato la sua colpevolezza. Risposta forse obbligata per evitare strascichi ma che a noi lascia a livello umano un tantino interdetti proprio in considerazione del ruolo di Michelle nell’ambito di Doppia Difesa.
2 all’intervento di Emma d’Aquino. Autori, evidentemente svogliati o troppo compiaciuti, ripetono lo schema già sperimentato con Franca Leosini ma l’effetto è decisamente diverso. Primo perchè la mezzobusto del TG1 non ha l’appeal e l’unicità della signora di Storie Maledette, secondo perchè ormai è una gag già fatta che lascia davvero poco spazio alla curiosità.
1 al regolamento di Sanremo. A sentore è il caso di ritoccarlo, visto il caos Meta – Moro e la presenza di una regola che prevede che un brano possa contenere una parte di un altro brano già edito per 1/3.


Articoli che potrebbero interessarti
3 Commenti dei lettori »

c’era pure Maria Grazia Fontana tra le donne del flash mob.


2. xxxxx ha scritto:
Mi lascia un po’ perplesso il voto a Meta e Moro: la Canzone Mononota e la Terra dei Cachi di Elio contenevano citazioni e parodie ad altri brani (e la cosa non mi dispiace) e nessuno ha rotto le balle, perché non possono farlo anche loro due?


3. refuso ha scritto:
La povera giornalista si chiama Emma d’Aquino, senza la c.

RSS feed per i commenti di questo post
Lascia un commento
Se sei registrato fai il login oppure
Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.
1. aaaaa ha scritto:
9 febbraio 2018 alle 17:02