A dispetto del suono antico di quel “famigliare” nel titolo e del patriarcato imperante che caratterizza la famiglia Liegi, la nuova fiction di Rai 1 con Vittoria Puccini e Giancarlo Giannini è un racconto estremamente moderno. Originale, diverso. Lo è soprattutto da un punto di vista stilistico e si discosta dalla vecchia Rai per sposare quel nuovo corso lanciato da I Bastardi di Pizzofalcone e Rocco Schiavone.
Romanzo Famigliare: un racconto antico ma moderno
Romanzo Famigliare non ha nulla a che vedere con le pietre miliari di Rai Fiction, è un prodotto che piace al pubblico pur non essendo affatto rassicurante come Don Matteo e soci. I personaggi sono tutti agitati, poco affidabili, fragili, in un certo senso scomposti, esagerati; il linguaggio è colorito ed infarcito di parolacce e doppi sensi espliciti che un tempo, in prime time, l’ammiraglia dell’azienda pubblica non si sarebbe mai concessa; le immagini sono forti, come gli amplessi o i pranzi a suon di topi che il serpente di nonno Gian Pietro (Giannini) consuma con soddisfazione.
Ma quei personaggi, a cui verrebbe voglia di tirare spesso due schiaffi, sono costruiti bene grazie ad interpretazioni sentite; i dialoghi sono reali, non scritti, sono come le persone comuni li pronuncerebbero per strada; l’impatto visivo delle scene più forti non infastidisce perchè è chiaro che bisogna leggere oltre l’immagine, per esempio creando un parallelo tra il serpente e il Cavalier Liegi, abituati a divorare gli altri ma rinchiusi in una prigione da cui non possono uscire.
Romanzo Famigliare: promossa Fotinì Peluso
Romanzo Famigliare è un prodotto d’autore – è firmato e diretto da Francesca Archibugi – audace, in cui si nota la cura per i dettagli e l’attenzione per i sottotesti, come per esempio l’uso di scarpe spartane ma costose per la protagonista Emma (Puccini), che vuole distinguersi dal mondo elegante e compito da cui proviene ma al quale in fondo apparterrà sempre.
La resa in video risulta un po’ cupa e la presenza degli inserti relativi al mondo militare di Agostino (Guido Caprino) appesantiscono un racconto già di suo complesso, ma arrivano sempre momenti leggeri a stemperare l’insieme. Ottima, infine, la prova dell’esordiente Fotinì Peluso, la giovane Micol, espressiva e spontanea come e più dei colleghi adulti.
1. Pongo&Peggy ha scritto:
10 gennaio 2018 alle 18:23