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Massimo Giletti, faccia a faccia da Minoli: «Il mio successo dava fastidio, se avessi avuto un agente potente sarei ancora in Rai»

di Marco Leardi

12/11/2017 - 16:44

Massimo Giletti, faccia a faccia da Minoli: «Il mio successo dava fastidio, se avessi avuto un agente potente sarei ancora in Rai»
Massimo Giletti, Faccia a Faccia

«Quattro milioni di telespettatori». Ormai Massimo Giletti ne ha fatto un mantra da replicare all’infinito. In vista del suo debutto su La7 con Non è L’Arena, l’ex volto Rai non perde occasione per ripetere quel dato d’ascolto appartenuto alla sua conclusa esperienza sul servizio pubblico. Lo ha fatto anche oggi nell’intervista rilasciata a Giovanni Minoli per il suo Faccia a Faccia: un colloquio autopromozionale in cui i riferimenti alla tv di Viale Mazzini non sono certo mancati.

Stuzzicato dal suo maestro e scopritore, che ora gli ha ceduto pure l’access prime time domenicale di La7, Giletti non si è trattenuto di fronte alla richiesta di commentare il suo addio alla Rai:

Con il direttore Orfeo ci siamo guardati in faccia ma la verità non è uscita. Il mio successo dava fastidio a qualcuno, ai palazzi, a chi aveva bisogno di un’informazione normalizzata. C’era un disegno politico, questa è la lettura che faccio io visto che non ho avuto una risposta credibile. Secondo te un Direttore Generale rifiuta e fa chiudere un programma che fa quattro milioni e porta pubblicità senza motivo? Aveva altre motivazioni? Sì, ci può stare tutto: fare le polpette la domenica

ha affermato il conduttore, ipotizzando anche che la chiusura de L’Arena fosse stata decisa in vista di possibili elezioni politiche. “Se chiedono ad un giornalista di fare un varietà un motivo ci sarà” ha aggiunto sibillino. Poi un commento sulla nuova Domenica In ‘alla polpetta’ delle sorelle Parodi:

Vedo che si cucina molto nel pomeriggio e non si fa più informazione. Ripeto: libertà di riportare il varietà televisivo, ma mi sembra che i numeri non paghino. Io con Cristina (Parodi, ndDM) ho un rapporto molto intenso, però a volte credo che le persone non dovrebbero diventare gli strumenti di altri disegni. Un suicidio editoriale? I numeri sono questi ma non li ho mai voluti commentare, perché si commentano da soli e mi spiace perché io amo ancora molto la Rai“.

E, quando si parla di amore per la Rai, la nostalgia canaglia galoppa. “Non sei il solo (ad amarla, ndDM)” commenta Minoli, che con una certa complicità serve all’amico e collega Giletti una serie di assist. Quello sul potere degli agenti in Rai, ad esempio, e sul presunto patto che questi avrebbero fatto per non mandare i loro artisti a Non è L’Arena.

Io ho una certezza, che i dirigenti servono poco. Forse bisognerebbe pagare meno i dirigenti e più gli agenti, contrattualizzarli, almeno finiamo l’ipocrisia. Un patto per non mandarmi gli artisti? La fatica per la prima puntata mi fa capire questo, ma spero che per la prossima qualcuno degli agenti mi dia qualche nome. Io non ho un agente e forse proprio per quello siamo qua, se avessi avuto un agente potente sarei rimasto in Rai“.

Di seguito, una chiosa sul nuovo programma per La7. Cosa cambierà rispetto alla vecchia Arena? “E’ cambiato Massimo Giletti” risponde il conduttore, confermando che ci saranno ancora le inchieste: la prima riguarderà l’arresto di Giancarlo Tulliani a Dubai. Poi il discorso torna ancora alla conclusa esperienza in Rai:

Quando mi si accusava di essere un po’ un tribuno, forse in certi momenti mi sono lasciato prendere. Io sono uno di grande passione, forse qualche passo indietro si poteva fare ma io ho quell’irruenza lì“.

La conclusione è fatta da un serrato botta e risposta su politica e dintorni. Su Berlusconi, Renzi e i Cinquestelle. “Ho sempre votato e continuo a farlo. Il voto è l’unica libertà che abbiamo” spiega il conduttore torinese, che poi torna a bomba sul mantra dei quattro milioni di telespettatori e infine ammette: “la tv fa emergere un po’ di narcisismo“. Ma questo lo si era capito da tempo.

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4 commenti su "Massimo Giletti, faccia a faccia da Minoli: «Il mio successo dava fastidio, se avessi avuto un agente potente sarei ancora in Rai»"

  1. a giletti la rai doveva affidare l'intero pomeriggio di festa. piaccia oppure no... ha una buona squadra di autori...

  2. Mo' a La7 farà 4 milioni di spettatori. See, in un paio di stagioni. Forse.

  3. Massimo forza!! Spero arrivi primo fra tutti i canali domani mattina.

  4. Il "grande successo" di un banale demagogo montato. IMHO. Era meglio se rimaneva a fare il pomeriggio scemo della Rai con la Mosetti sculettante su cui allungava le mani.