16
ottobre

Gianluigi Paragone contro Andrea Salerno per gli ascolti bassi de La7: «Mannaggia a voi intellettuali. Noi populisti non vi capiamo mai»

Gianluigi Paragone

Prima o poi, il Paragone doveva scattare. Dopo aver incassato in silenzio (o quasi, visto che con noi parlò) la chiusura de La Gabbia, Gianluigi Paragone è tornato a parlare di La7 in tono critico, quasi a volersi togliere qualche sassolino dalla scarpa. Su Facebook e Twitter, il giornalista non si è trattenuto: ha commentato gli ascolti bassi totalizzati dai nuovi programmi introdotti in palinsesto dal direttore Andrea Salerno, poi ha battibeccato ironicamente con quest’ultimo. Nello sfogo viene chiamato in causa anche Enrico Mentana.

Ho sempre detto che un direttore ha tutto il diritto di chiudere i programmi. Andrea Salerno ha chiuso la Gabbia. Ma i programmi che quel direttore ha aperto come stanno andando? Il suo PropagandaLive (suo perché è anche autore e in un certo senso attore) non vede il 3%; ieri (il post risale allo scorso sabato, ndDM) ha fatto 2.4% portando La7 dietro i canali 8 e 9. Quella grandissima intuizione di Skroll ha chiuso per evidente fallimento di telespettatori (che stupidi che sono questi telespettatori che non vogliono proprio capire). La grande idea di rimettere in onda Star Trek dopo una puntata è stata accantonata. Di Corrado Guzzanti non si parla più. Tra poco comincerà l’Arena di Giletti, e sarà l’unico programma nuovo che andrà meglio degli altri. Infatti è un’idea di Cairo e non di Salerno (che non voleva altri Talk come mi aveva risposto motivando la chiusura del mio programma)“.

Queste le parole con cui Paragone ha bacchettato la gestione di La7 affidata ad Andrea Salerno. Al centro della sua critica ci sono gli ascolti (che in realtà non furono esaltanti nemmeno per La Gabbia) riferiti alle principali novità del palinsesto. Nel suo commento, il giornalista ha anche aggiunto:

Speriamo di avere torto perché sono ancora una risorsa di questa rete (nonostante il pensiero del direttore), perché lo stipendio me lo paga La7. Sono un rompiscatole ma sono riconoscente a chi mi ha mandato liberamente in prima serata. Ricordo il post di Enrico Mentana (un post smentito dai fatti) e ricordo anche le mie critiche tecniche su un palinsesto sbagliato. Purtroppo dopo la presentazione dei programmi, per Salerno e la sua banda è arrivato il tempo degli ascolti. Speriamo migliorino“.

Nei mesi scorsi, Mentana aveva chiamato in causa proprio Paragone affermando su Facebook che “dalla strada delle botteghe della 7 non si sfratta nessuno, né lo si lascia nella bottega chiusa” e ricordandogli che “magari si cambia un’insegna, si mette in mostra un lavoro nuovo, ma niente epurazioni“. Con ogni probabilità, è proprio a quelle parole del direttore che oggi l’ex conduttore della Gabbia si riferisce. Parole a suo giudizio smentite, visto che al momento Paragone è pagato da La7 per non fare niente.

Gianluigi Paragone vs Andrea Salerno: dovresti fare solo l’autore

La conferma su tale allusione è arrivata poi da un botta e risposta ingaggiato dal conduttore proprio con il direttore Salerno. Quest’ultimo, su Twitter ringraziava tutti “qui e lì” dopo la puntata di Propaganda Live, dando l’appuntamento al venerdì successivo. E Paragone è intervenuto con uno sgambetto:

Magari se poi restano un po’ di più qui è meglio… (Si fa per scherzare a diretto’. Siamo tutti la stessa bottega di artigiani)

ha twittato il giornalista, riferendosi appunto ai telespettatori e alla ‘bottega di artigiani’ evocata in passato da Mentana. Replica del direttore di rete e controreplica di Paragone:

Il confronto virtuale si è concluso con l’ultima parola di Paragone su Salerno: “Secondo me dovresti fare solo l’autore“. Al conduttore erano stati proposti degli speciali giornalistici per la stagione in corso, ma – ha commentato lui stesso – “secondo me non farò niente, dovevamo partire a novembre con una cosa. Ma la squadra non c’è“. Quel che c’è, in maniera sempre più evidente, è l’attrito con la direzione di La7.

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5 Commenti dei lettori »

1. giacomo bartoluccio ha scritto:

16 ottobre 2017 alle 12:40

In parte Paragone ha ragione, questa voglia snob e intellettuale di fare de la7 una rai3 impegnata dimenticando che è una tv commerciale che vive di spot e pubblicità è una idea fuori dal mondo e dalle regole del mercato. Le prime mosse di Salerno sono state un disastro. Paragone ha torto perchè parla dal basso dei suoi ascolti (spesso sotto il 3%) con un talk molto ideologico e monocorde (puntante sempre contro banche e Europa) che alla lunga hanno stancato anche i leoni da tastiera armati dell’#vergogna#. Ha ragione sulla gestione Salerno, ma lui sicuramente non era uno di quei volti vincenti che andavano confermati.



2. Luca ha scritto:

16 ottobre 2017 alle 13:06

Ha ragione al 100 per 100
Poi Cairo può fare quello che vuole con i suoi soldi,può anche buttarli nel cesso
Ma la7 ,continuando con questo modo di fare televisione,con tutti questi programmi fotocopia ,chiuderà nel giro di pochi mesi,il suo destino è segnato
Non ha appeal ,film e telefilm vecchi e/o di scarso appeal
L’unico che si salva,per equidistanza e imparzialità è Mentana,che di certo non le manda a dire a nessuno e con nessuno



3. marco urli ha scritto:

16 ottobre 2017 alle 14:07

Paragone è un tamarro…ok… ma questa banda di sessantottardi invasati e snob è un qualcosa totalmente fuori dal mondo e dalla realtà.



4. Luca ha scritto:

16 ottobre 2017 alle 15:51

Un’altra buona per la peste bubbonica è la Mirta Maga Merlina
A pranzo ,per caso ,faceva vedere un servizio su un matrimonio tra un nero e una italiana con la musichetta melensa
Poi rientrati in studio a decantare come è bella l’immigrazione,come è bella l’integrazione
Ma la s.ra Merlino ha idea di come sono ridotte le periferie delle città medie e grandi ,con l’immigrazione selvaggia ?
Ma poi ha visto da qualche parte gli islamici o i cinesi integrarsi realmente con gli italiani ?
E se si ,in quale film o realtà parallela ?
Sono veramente dei sessantottardi fuori tempo e fuori realtà
Bravo marco urli
La 7 da chiudere



5. Michele ha scritto:

16 ottobre 2017 alle 19:47

La campagna elettorale è proprio alle porte.

Tenete duro ancora po’ e vedrete che gli odiatissimi Fazio, Zoro e affini, attaccati quotidianamente a blog unificati, saranno scomparsi.
Che liberazione!

Questi intellettuali staranno anche prendendo pesanti e meritate (per motivi artistici, non politici) cantonate, ma sicuramente molti di loro possono vantare successi (di pubblico e critica) nel corso della loro carriera. Cosa che certo non si può dire per altri soggetti che, ben più degli stessi intellettuali, hanno fatto “carriera” solo ed esclusivamente per le loro affinità politiche, spesso sfociate in puro servilismo (al punto che qualcuno ci ha anche rimesso le penne).

A risentirci tra un anno, quando le lancette saranno tornate indietro di una decina d’anni ai tempi in cui tutto andava bene. Finalmente!

P.S. Assieme al televisore viene fornito un ingegnoso ma oscuro dispositivo. Si chiama telecomando e, parrà strano, non ti obbliga a guardare un solo canale!



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