Se c’è un personaggio che fa parlare di sè in questo autunno televisivo senza naufraghi vip e senza primedonne assolute, è sicuramente la giornalista Monica Setta. Voluta fortemente dal direttore Massimo Liofredi nel primo pomeriggio di Raidue, di settimana in settimana sta fortificando la struttura e gli ascolti del suo Fatto del giorno, riuscendo a farsi voler bene anche dai politici più indisponenti, da ultimo il ministro Brunetta.
Sono lontani i tempi in cui la Setta si accontentava di uno spazio nel pomeriggio de La7 prima maniera o di un breve slot all’interno di Domenica In. E’ giunto il momento del riscatto, con un salotto politico a 360° gradi e in primavera con un talk di seconda serata sempre su Raidue (leggi qui). Ma in queste ultime settimane l’avvenente giornalista (cliccatissimi su YouTube i video con le sue generose scollature) comincia a montarsi la testa. Nulla a che vedere con l’aria da professoressa delle prime puntate (con lo share che non superava il 6%); ora, grazie anche a un gradimento del pubblico crescente (lo share si aggira intorno al 9%), la Setta si lascia andare e punta in alto, promettendo nei promo e ad inizio puntata di svelare tutta la verità sulle questioni più delicate, annunciando scottanti mini-inchieste e intervistando politici che diranno tutto ma proprio tutto.
E così Monica Setta ha promesso di snocciolare nomi sulla vicenda trans e politici e sulla questione cocaina e parlamentari, di mostrare la lista nera di “celebri” evasori e di vaccinare contro l’influenza suina un sottosegretario in diretta, ma spesso e volentieri al termine della puntata il telespettatore rimane a bocca asciutta, non aggiungendo niente (o quasi) a quello che aveva appreso dai quotidiani della mattina.
La nostra non vuole essere una critica nei confronti del programma nè tanto meno della conduttrice che riesce nell’intento di ospitare nomi illustri della politica in un orario poco consono al confronto o al dibattito “impegnato” per approfondire i temi del giorno con un linguaggio chiaro e avvincente, ma da giornalista navigata qual è ci aspetteremmo uno “sforzo” maggiore e qualche promessa (mantenuta) in più al telespettatore proprio grazie a quel linguaggio enfatico, quei servizi di denuncia e quei televoti emozionali, che la contraddistinguono e che ci auguriamo non servano solo ad attirare un numero crescente di telespettatori in nome della mission di Liofredi.
Noi, cara Monica, abbiamo cercato di dire tutto ma proprio tutto, come ci insegni ogni pomeriggio su Raidue. Ora ti passiamo la palla, anche per una replica su DM.
1. salutidavenezia ha scritto:
19 novembre 2009 alle 15:29