A.A.A estate cercasi. E non ci riferiamo né a quella astronomica, che oggi – 21 giugno – arriva ufficialmente, nè a quella climatica, scoppiata ormai settimane fa. Ci riferiamo a quella che dovrebbe esserci da titolo nel nuovo pomeriggio di Rai 1 che invece ha lasciato spazio all’ennesimo salotto scuro e serioso in cui parlare di cronaca, attualità e di tutti quegli argomenti che con l’idea di vacanze hanno poco a che fare.
La Vita in Diretta Estate: un programma troppo serioso
Intendiamoci, l’informazione è necessaria ed è giusto tenere aggiornati i telespettatori dell’azienda pubblica, abituati alle news de La Vita in Diretta. Ma un po’ di leggerezza sarebbe stata d’obbligo, così da far sentire l’arrivo della bella stagione anche a chi non parte e resta in città a sudare e sognare spiagge assolate e un po’ di relax. E, invece, niente: nel pomeriggio di Rai 1 sono arrivati Benedetta Rinaldi e Paolo Poggio con la loro professionalità, con i soliti collegamenti e una sorta di notiziario colloquiale in cui di brioso non c’è proprio nulla.
Un po’ bisognava aspettarselo, visto che il programma quest’anno si chiama La Vita in Diretta Estate e non Estate in Diretta. Della serie: la parola “estate” aggiungiamola alla fine, giusto per differenziare il programma dalla versione standard. E non ha aiutato la scelta dei conduttori perchè, se è vero che alla Rinaldi la verve non manca – e lo ha ampiamente e simpaticamente dimostrato in passato in altri programmi estivi – l’accoppiata con il rigido e schematico Paolo Poggio l’ha smorzata senza pietà. Sempre che, ovviamente, non le sia stato proprio imposto.
La Vita in Diretta Estate: la coppia Benedetta Rinaldi e Paolo Poggio non convince
I due come coppia, al di là dello scarso appeal mediatico, non funzionano né visivamente – lei lo sovrasta in tutti i sensi – né dal punto di vista dell’assortimento, perchè il gioco dei contrasti davvero non va. Come invece funzionava anni fa in autunno quello tra l’esplosiva Mara Venier e il compito Lamberto Sposini.
La delusione, insomma, è forte. Perchè anche quando si accenna ad un po’ di sano gossip, tutto è palesemente forzato, stona con la serietà concentrata di Poggio e quello studio stretto e claustrofobico, privo di calore e colore, la mancanza di riviste da sfogliare sotto l’ombrellone la fa sentire ancora di più.
1. alessandro ha scritto:
21 giugno 2017 alle 15:28