I compensi degli artisti Rai potranno superare il famigerato tetto. A mettere un punto fermo sulla questione che tiene banco ormai da mesi è stato il CdA di Viale Mazzini, che nella seduta odierna ha dato l’ok alla delibera sul piano per l’individuazione e la remunerazione dei contratti che possono superare il limite dei 240 mila euro in virtù di “prestazioni artistiche“. A stabilire chi potrà beneficiare delle deroghe saranno criteri oggettivi, si legge in una nota del servizio pubblico.
Il documento vergato dall’assemblea, cui ha partecipato il neo-DG Mario Orfeo, precisa che “possono considerarsi di natura artistica le prestazioni in grado di offrire intrattenimento generalista oppure di creare o aggiungere valore editoriale” in maniera coerente rispetto agli obiettivi del servizio pubblico. Il piano prevede una riduzione dei compensi in misura almeno pari al 10% che andrà ad aumentare progressivamente con il salire degli importi.
“Costruito a partire dall’applicazione puntuale della legge e recependo le indicazioni contenute nel parere dell’Avvocatura dello Stato e fornite dal Ministero per lo sviluppo economico, il Piano nasce dalla necessità di tutelare il futuro aziendale. Nello stesso tempo l’obiettivo è quello di salvaguardare la necessità di stare sul mercato continuando a svolgere al meglio la missione di servizio pubblico come testimoniano, solo per citare recentissimi esempi, programmi quali il ricordo di Falcone e Borsellino o Notte a Venezia (Stanotte a Venezia, ndDM)“
si legge in una nota di Viale Mazzini. Il documento, illustrato ai consiglieri dal DG, individua “criteri quanto più possibili oggettivi” da adottarsi per la definizione di prestazioni per le quali sia possibile il superamento del tetto dei 240 mila euro. Per ogni deroga al tetto dovrà essere fornita adeguata motivazione resa esplicita in fase contrattuale da parte degli organi responsabili. Un dettaglio, questo, significativo in vista del rinnovo di contratto di alcuni big per i quali si vociferava di un possibile addio alla Rai (da Fabio Fazio a Massimo Giletti).
E proprio a questo aspetto sembra indirettamente riferirsi l’ultima parte del comunicato di Viale Mazzini, in cui si legge:
“E’ evidente però che la tutela del futuro del servizio pubblico passa necessariamente anche attraverso la possibilità di continuare ad avvalersi di grandi professionalità che contribuiscano a creare prodotti autorevoli e riconoscibili. Il piano sarà soggetto a verifica annuale“.
A fine mese il servizio pubblico presenterà i nuovi palinsesti. Chissà se la norma ’salva stipendi’ avrà salvato anche qualche casella della programmazione finora rimasta incerta.
1. aleimpe ha scritto:
14 giugno 2017 alle 21:10