15
maggio

Stefano Accorsi: «In un certo senso con 1993 abbiamo fatto I Promessi Sposi del 2000. Mai incontrato Berlusconi ma ho sognato che era mio padre»

Stefano Accorsi

Stefano Accorsi

E’ il motore che ha acceso la saga di 1992, diventata 1993 nel secondo capitolo. Da un’idea di Stefano Accorsi è nata la serie di Sky Atlantic sugli anni novanta in cui l’attore bolognese interpreta il protagonista Leonardo Notte, in questa stagione impegnato al fianco di Silvio Berlusconi. In occasione del debutto di 1993, fissato per domani sera in prima serata sul canale 110 di Sky, abbiamo incontrato Stefano Accorsi.

Stefano, è vero che hai sognato che Berlusconi era tuo padre?

Nel momento della campagna elettorale del 1994 ho sognato che Berlusconi era mio padre. Mi sono svegliato abbastanza agitato anche perché non rappresentava proprio il mio ideale in quel momento, la persona per la quale avrei votato. Questa discesa in campo era una cosa che mi angosciava, mi preoccupava da cittadino, mi sembrava una cosa stranissima in questo paese. Nel sogno dicevo: “Non è possibile che sia mio padre, ma siccome era mio padre lo amavo anche”. E’ curioso. Oggi si rifletteva su come Berlusconi ha cambiato l’Italia, in parte è vero, in parte è anche vero che semplicemente Berlusconi ha permesso a un qualcosa che c’era in tantissime persone di venire alla luce.

Tu come hai vissuto quell’anno da giovane cittadino dell’epoca?

In questa serie abbiamo definito il 1993 come l’anno del terrore. Con Mani Pulite sembrava si potesse girare davvero una pagina, che potesse succedere qualcosa di epocale. Il 1993 è stato un anno molto strano, c’è stato un contraccolpo: sono scoppiate delle bombe in varie città d’Italia. E’ stato un anno nel quale ci sono stati molti suicidi. Un anno davvero molto ma molto oscuro. La mafia cercava di fare pressione sullo Stato per intavolare una trattativa di fronte a questo vuoto politico che si stava creando.

I personaggi principali di questa serie sono di fantasia ma in realtà incarnate in qualche maniera il quotidiano di quella che è stata una grande storia di una nazione.

Questo ci ha permesso di raccontare i grandi fatti della nostra storia italiana ma avendo dei personaggi in primo piano che ci permettessero di raccontare delle vicende anche umane che ci dessero libertà narrativa. Qualcuno di recente mi ha fatto notare: “Vabbè, avete fatto I Promessi Sposi del 2000!”. No, però, in un certo senso, anche sì, sebbene i nostri personaggi siano più determinanti rispetto ai destini di questo paese, mentre ne I Promessi Sposi i personaggi subivano i grandi eventi. E’ come se avessimo creato una sorta di personaggi chiave in posizioni invisibili rispetto alla nostra storia.

Molto presente nella serie è il rapporto padre-figlio.

I personaggi, che cominciavano nel 1990 ad essere adulti, avevano vissuto la giovinezza negli anni 60-70, sicuramente dunque sono appartenenti ad una generazione che ha attraversato una forte contestazione dei genitori. E’ curioso che tutti i nostri personaggi abbiano delle problematiche con i genitori perchè secondo me anche questo racconta una storia del nostro paese.

Leonardo riesce a perdonare suo padre?

Se io nel mio sogno pensavo che mio padre fosse Berlusconi e lo amavo… I rapporti tra padre e figlio hanno sempre delle riserve di sentimenti che noi stessi non sentiamo. Per Leonardo Notte, quella di Berlusconi non è proprio una figura paterna ma un po’ si sostituisce a suo padre che era un padre comunista di quel partito assolutamente intransigente rispetto a queste nuove generazioni.

A tua figlia racconterai quegli anni?

Mi piacerebbe, mi auguro di farle vedere queste tre stagioni, sono due ma gli sceneggiatori stanno lavorando già a 1994 e spero riusciranno a portarla a termine. Avendo anche figli che vivono molto in Francia, ma che hanno respirato tanto la cultura italiana grazie ad un padre italiano, tutto quello che posso raccontare glielo racconto.

Dopo il film Veloce come il vento hai cominciato a correre, dopo 1993 entrerai in politica?

Non lo so, l’arte della politica mi affascina tantissimo, ma le macchine di più. Mi diverto a correre in pista, sono grandi emozioni. Poter entrare in un mondo, così diverso, cosi nuovo, alla mia non tenera età è davvero una cassaforte di emozioni.

Avevi già una passione pregressa per le auto?

Le macchine mi sono sempre piaciute però grazie a Veloce come il vento ho potuto cominciare a provare in pista per dei corsi. Poi ci ho preso la mano, e adesso abbiamo fatto questa squadra e partecipiamo al Campionato Italiano Turismo. La prima gara è andata bene, c’era una pioggia torrenziale, arrivare alla fine è stata la cosa più bella, mi sono sentito da molto solo ad un uomo felicissimo. Già il fatto di esser arrivato a fine gara per me è un’emozione fortissima.

Dopo il David di Donatello, l’obiettivo è un riconoscimento sulle piste?

Il David non è mai un obiettivo. L’obiettivo è trovare dei progetti che ti appassionano. In questo è molto diverso dal mondo sportivo dove uno si allena e sa che può raggiungere un obiettivo stagione dopo stagione magari. Nel cinema devi cercare solo di trovare dei progetti ben scritti, con registi bravi e cercare di fare il film al meglio, tutto il resto è un’incognita. E’ un’arte talmente imprevedibile, se fosse prevedibile tutti gli 800 film che fanno all’anno in America sarebbero dei capolavori. L’unica cosa in questo mestiere è seguire il proprio istinto, tutto il resto è quasi un caso.

Ho letto che il team degli sceneggiatori ha incontrato Berlusconi, tu l’hai mai incontrato?

No, io non l’ho mai incontrato, l’ho solo sognato. Non c’è mai stato un coinvolgimento diretto di Berlusconi in questo progetto.

Chi è Leonardo Notte: un visionario, un uomo senza scrupoli…?

E’ sempre molto difficile dare la definizione di un personaggio. Le due cose che hai detto per esempio sono vere entrambe. E’ un visionario perché nel 1992 lo vediamo che ha un suo sogno e lavora tanto arrivando persino ad uccidere una persona. E’ un uomo che si è perso dal punto di vista più emotivo, dal punto di vista dell’ispirazione e forse la sta ritrovando in un modo sorprendente rispetto al suo passato. E’ sì un visionario, come anche un manipolatore. I soldi e il potere probabilmente non sono il suo obiettivo ma è un uomo che li cerca perchè sa che con quelli si riescono a fare delle cose che altrimenti non potresti mai fare.


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1 Commento dei lettori »

1. Nina ha scritto:

15 maggio 2017 alle 16:58

Non è un attore che mi piace, la cosa più pregevole e simpatica è stata la nota pubblicità.



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