L’ascolto medio di quasi sette milioni di spettatori che ieri – lunedì 9 gennaio 2017 – ha registrato la prima puntata de I Bastardi di Pizzofalcone è un risultato meritato, ma sorprendente: la nuova fiction con Alessandro Gassman, scomoda a partire già dal titolo, è sembrata subito molto lontana dai canoni narrativi e stilistici di Rai 1.
I Bastardi di Pizzofalcone: ottimo l’esordio Auditel
Si tratta di un prodotto all’apparenza di nicchia, per palati fini e poco vicino al pubblico della generalista, che ha sempre dimostrato di preferire prodotti più veloci e con una vena di commedia all’interno. Una leggerezza che qui non c’è perchè la serie tratta dagli ottimi romanzi di Maurizio De Giovanni è cupa, dura, a tratti fredda e racconta storie difficili, mettendo in risalto le debolezze umane dei poliziotti, su Rai 1 raccontati sempre come eroi puri.
I Bastardi di Pizzofalcone: un passo avanti per la fiction nostrana
Un po’ quello che anni fa ha tentato di raccontare anni fa la serie di Rai 3 La Nuova Squadra; aldilà della scenografia naturale - Napoli con i suoi vicoli - I Bastardi di Pizzofalcone ha in comune con l’altra alcuni attori (Gennaro Silvestro e Luigi Petrucci su tutti) e quel sapore un po’ sporco e poco accomodante che all’epoca fece storcere il naso a molti.
Ma evidentemente Rocco Schiavone è riuscito con le sue canne in commissariato a sdoganare più di quanto si pensasse, e così oggi si possono mostrare liberamente poliziotti corrotti e violenti senza colpo ferire. Un passo in avanti importante, favorito da un caso giallo perfetto e anche da prove attoriali di tutto rispetto, che hanno saputo delineare bene i personaggi, tutti complessi e ricchi di sfumature.
Buona la prova di Alessandro Gassman, ormai da anni leader della commedia cinematografica all’italiana e qui invece alle prese con il dramma, molto misurato e compìto, insolito ma giusto. Caricata a mille, invece, Carolina Crescentini, che ancora non si è tolta di dosso il peso della sua Corinna Negri di Boris e che forse per questo ha puntato su un’intensità seriosa ed eccessiva.
Nel complesso una grande novità per Rai 1, che ha osato andare oltre i propri limiti ed ha vinto la sua scommessa.
1. Alferio Spagnuolo ha scritto:
12 gennaio 2017 alle 10:46