Si stava meglio quando si stava peggio. Incredibile a dirsi: quasi quasi Michele Santoro rimpiange i tempi di Berlusconi, quando almeno si riusciva a lottare. In una missiva inviata al quotidiano Libero, il giornalista ha parlato dei progetti televisivi cui sta lavorando e – dopo mesi di silenzio – ha accusato: “con le recenti scelte del governo Renzi e l’arrivo di Campo Dall’Orto, la Rai ha chiuso qualunque dialogo con me e la mia squadra senza fornire alcuna motivazione“.
L’ex conduttore di Servizio Pubblico ha confermato di aver avuto contatti con Viale Mazzini e di aver presentato “una serie di proposte riguardanti una fiction (Processo all’Olocausto) e nuovi format originali“. La Rai – ha spiegato il giornalista – aveva assunto “precisi impegni” nei suoi confronti, ma non tutto sarebbe andato secondo i piani.
“Mentre la fiction è stata ritenuta non coerente con la linea editoriale della Rai (ma sullo stesso argomento e con anni di ritardo rispetto al nostro progetto diventerà una grande produzione americana, con un cast stellare e la partecipazione della BBC), le proposte di nuovi formati sembravano in dirittura d’arrivo nell’ultima fase della gestione Gubitosi” ha raccontato Santoro.
Con l’arrivo del nuovo Amministratore Delegato Antonio Campo Dall’Orto, però, il dialogo si sarebbe improvvisamente interrotto senza motivazioni. Il giornalista ha inoltre aggiunto che, riguardo a tali vicende, “sarebbe scorretto attribuire responsabilità inesistenti al consigliere Carlo Freccero, il quale non ha l’obbligo di battersi per me ma per i tanti autori che continuano a essere discriminati“. In un primo momento, infatti, sembrava che il professore ligure potesse in qualche modo aiutare l’amico Santoro a rientrare in Rai.
Il conduttore ha inoltre precisato che, per mancanza di interlocutori, non ha mai proposto alla Rai “il film documentario (non docudrama) sulla strage dimenticata dei giovani camorristi napoletani” in via di realizzazione con la coproduzione di Videa di Sandro Parenzo.
Poi una severa considerazione sulla Rai ai tempi di Renzi, con una dura critica riservata al premier stesso.
“È una situazione triste, dominata da interessi lobbistici, per certi versi peggiore di quella esistente con Berlusconi, che comunque fa a pugni con le dichiarazioni del Presidente del Consiglio a proposito di merito e professionalità“.
1. Giuseppe ha scritto:
11 marzo 2016 alle 08:02