Stop alla pubblicità su tre canali del servizio pubblico. La decisione, anticipata al Corriere dal DG Antonio Campo Dall’Orto, è stata ufficializzata ieri dal Presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico. Dal 1° maggio 2016, gli spot pubblicitari verranno eliminati da Rai Yoyo, Rai5 e Rai Storia: in pratica, dai canali culturali e dalla rete dedicata ai più piccoli nonchè canale leader dell’offerta tematica Rai.
“Il servizio pubblico deve avere meno pubblicità” aveva spiegato Antonio Campo Dall’Orto. E dalle parole si è passati ai fatti, anche se questo ci sembra solo un inizio. A confermare la decisione dei vertici Rai è stato Roberto Fico su Facebook.
Rai: stop alla pubblicità su Rai Yoyo, Rai Storia e Rai5
Il Presidente della Vigilanza, in particolare, ha annunciato:
“Vi do una grande notizia! Finalmente dopo tante battaglie ce l’abbiamo fatta: dal 1° maggio 2016 su Rai YoYo non ci sarà mai più la pubblicità. I bambini non saranno più bombardati da spot pubblicitari. Una tv pubblica deve tutelare le persone partendo proprio dai più piccoli. A essere eliminata sarà anche la pubblicità nei canali culturali Rai 5 e Rai Storia. Il grande lavoro che stiamo facendo porta i suoi frutti. Avanti così!“
Ma questo non è l’unico fronte di lavoro per la governance Rai. Nell’ultima audizione in Commissione di Vigilanza, il DG Campo Dall’Orto ha espresso un parere positivo sul canone in bolletta messo a punto dal governo (qui tutti i dettagli).
“L’idea di dare all’azienda risorse certe permette di pianificare. Questa prospettiva, una volta superato il primo anno, perchè si hanno sempre degli scompensi inevitabili quando si fanno queste modifiche, è positiva” ha detto.
Rai, Campo Dall’Orto: no al mercato pay
Il top manager di Viale Mazzini ha poi escluso un interesse del servizio pubblico al mercato pay e, nello specifico, al calcio a pagamento perché “sono cose fuori dal perimetro” Rai.
“Non abbiamo nessuna intenzione di entrare nel mercato pay e di acquisire il calcio a pagamento. Abbiamo la volontà di costruire un’offerta multipiattaforma molto incisiva. In questa fase stiamo facendo l’analisi di tutti i diritti che abbiamo. Non credo che il servizio pubblico possa comprare diritti dei prodotti americani o quelli del calcio. Sono cose fuori dal perimetro del servizio pubblico” ha commentato al riguardo.
Resta ancora aperta la discussione sulla nascita delle newsroom. Il processo per la loro creazione è avviato in CdA e la Vigilanza tornerà a parlarne nella prossima seduta, prevista per domani.