Dieci rate mensili per la tassa più odiata dagli italiani. Il governo cambia di nuovo idea sulle tempistiche di riscossione del nuovo canone Rai. Un emendamento delle relatrici alla legge di Stabilità, infatti, prevede che il pagamento dell’imposta avvenga “in 10 rate mensili, addebitate sulle fatture emesse dall’impresa elettrica aventi scadenza del pagamento immediatamente successiva alla scadenza delle rate“. Il testo sarà presentato a breve in commissione Bilancio al Senato.
Il provvedimento sul canone Rai subisce così l’ennesima modifica. In un primo momento, le ipotesi avanzate per il pagamento erano quelle di un’unica rata a febbraio o, in alternativa, di 6 rate bimestrali da 16,66 euro. Ora si cambia di nuovo: stando a quanto si apprende da fonti parlamentari, i 100 euro di canone verranno spalmati su dieci rate mensili (da gennaio a ottobre) addebitate direttamente in bolletta.
“Le rate s’intendono scadute il primo giorno di ciascuno dei mesi da gennaio ad ottobre. L’importo delle rate è oggetto di distinta indicazione nel contesto della fattura emessa dall’impresa elettrica e non è imponibile ai fini fiscali. Le imprese elettriche possono effettuare il versamento entro il giorno 20 del mese successivo a quello di incasso e comunque l’intero canone deve essere riscosso e riversato entro il 20 dicembre” si legge nell’emendamento, come riporta l’Ansa.
Inoltre, in sede di prima applicazione, “le rate scadute all’atto dell’entrata in vigore della presente legge sono cumulativamente addebitate nella prima fattura successiva al primo luglio 2016“. Questo significa che la nuova modalità di pagamento funzionerà a pieno regime dal 2017, ma – per motivi di adeguamento – nel quarto bimestre del prossimo anno verranno già addebitati in bolletta 70 euro mentre i restanti 30 saranno riscossi nei mesi successivi. Il canone riguarderà soltanto i contratti domestici e sarà destinato soltanto ai residenti.
Mentre i relatori mettono a punto le ultime modifiche al testo, il nuovo canone Rai resta terreno di scontro politico. Nelle scorse settimane, intervenendo a diMartedì su La7, Roberto Fico ha affermato che gli introiti dell’imposta non andranno nelle casse di Viale Mazzini ma serviranno a coprire le mancate entrate della Tasi. Il Presidente della Vigilanza Rai ha poi definito definito l’operazione un gioco delle tre carte da parte del governo.
1. BohBeh ha scritto:
18 novembre 2015 alle 14:17